Sony e Nintendo: le acquisizioni di MS sono davvero un problema?

Dopo l’annuncio a sorpresa di ieri, nel quale Microsoft ha ufficializzato l’acquisizione di Activision per la cifra record di 68,9 miliardi di dollari, si prospetta un domino di reazioni che, inevitabilmente, coinvolgerà anche Sony e Nintendo.

L’annuncio è arrivato all’improvviso e ha già prodotto degli effetti interessanti sul mercato. In questo articolo, andremo ad analizzare il punto di vista di Sony e Nintendo che sono chiamate a rispondere a questa azione di Microsoft.

Sony

La rivalità tra Microsoft e Sony è ormai decennale, con Xbox e PlayStation che si sfidano da generazioni di console. Nonostante la nuova PlayStation5 sia richiestissima sul mercato, non ci sono dubbi che le ultime mosse della rivale americana debbano far riflettere e agire i dirigenti Sony.

L’azienda giapponese, infatti, sembra essersi adagiata sulla sicurezza dei suoi studios interni come Santa Monica, Naughty Dog e Bend Studio senza però portare grosse novità per i giocatori. Sebbene giochi come God of War, The Last of Us e Days Gone abbiano raggiunto un buon successo tra il pubblico, infatti, Sony sembra bloccata in un modo di produrre videogiochi ormai destinato a terminare.

Le esclusive sono state l’ago della bilancia per tutta la scorsa generazione, con la PlayStation4 che ha saputo offrire dei titoli memorabili capaci di competere con il Game Pass di Microsoft. Adesso, però, la situazione sembra destinata a cambiare e, nonostante Sony abbia in cantiere dei titoli molto interessanti, non siamo certi che questo basterà ad affermare la supremazia della PS5 su Xbox Series X|S.

Gli effetti dell’acquisizione di Activision hanno infatti prodotto immediate conseguenze nelle casse di Sony. Le azioni dell’azienda hanno perso il 13% del loro valore in un solo giorno in quello che è il più grande calo dal 2008. Se pensiamo a come Sony si comporti sul mercato, pare evidente che i manager saranno costretti a correre ai ripari.

I titoli PS5, ad esempio, hanno un prezzo al lancio che si aggira attorno agli 80 dollari che, se paragonati al Game Pass di Microsoft diventano una cifra assurda. Infatti, con l’equivalente di un gioco PlayStation5 all’uscita, disponiamo di circa sei mesi di abbonamento al Game Pass con tutti i vantaggi che ne derivano.

Inoltre, molte delle esclusive Sony della scorsa generazione di console hanno ricevuto un porting su PC, andando a rimuovere il significato di esclusiva. Pensiamo a titoli come God of War o Death Stranding.

Spartacus

Spartacus

Insomma, Sony sarà quasi sicuramente costretta a rispondere per le rime alla rivale, offrendo un servizio che possa competere con Game Pass.

Attualmente, Sony dispone del servizio PlayStation Now che offre un prodotto simile a quello della rivale, seppur con molti punti deboli. Si tratta di un abbonamento, separato dal PlayStation Plus che permette di giocare online e di ricevere giochi gratuiti ogni mese, con il quale i giocatori dispongono di un catalogo di titoli in streaming.

Il punto debole del PlayStation Now sta proprio nella metodologia di fruizione. Soprattutto in Italia, infatti, molte connessioni non sono ancora in grado di reggere lunghe sessioni di gioco in streaming. Dunque, nonostante l’idea sia interessante soprattutto per una questione di spazio sul disco, il servizio perde gran parte della sua appetibilità proprio perché non tutti sono nelle condizioni di utilizzarlo.

Nei mesi passati, in casa Sony si è parlato di un progetto dal nome in codice Spartacus. Esso, dovrebbe combinare i due abbonamenti attualmente disponibili (Plus e PS Now) in un unico servizio, molto simile al Game Pass. Il problema principale è che, attualmente, PlayStation Now permette agli utenti di scegliere tra moltissimi giochi per PS4 e alcuni per PS5. Al contrario, il servizio di Microsoft offre un catalogo enorme che si va arricchendo mese dopo mese con l’aggiunta di alcuni titoli degli studi acquisiti dall’azienda americana che sono disponibili già dal day one.

Gli ultimi esempi sono quelli di Forza Horizon 5 e Halo Infinite, due dei titoli di punta per Microsoft che gli utenti hanno potuto giocare al lancio senza ulteriori spese. Per fare un paragone efficace, Sony con Spartacus dovrebbe rendere disponibili all’uscita titoli come Horizon Forbidden West e God of War Ragnarok.

Pur non essendoci ancora notizie ufficiali, ci aspettiamo che la risposta da parte di Sony non tardi ad arrivare.

Nintendo

Di contro, Nintendo, altro produttore storico di console, sembra tenersi fuori da queste dinamiche. La Switch ha infatti saputo ritagliarsi una nicchia di affezionati sui quali continua a puntare a discapito della concorrenza.

Pur avendo delle politiche di prezzo non sempre apprezzate dai giocatori, Nintendo Switch offre un’esperienza di gioco totalmente diversa da PlayStation e Xbox. Tutto ciò, è chiaramente un vantaggio per l’azienda che può tenersi a distanza e osservare la console war tra Sony e Microsoft in relativa sicurezza.

Tuttavia, il valore di mercato di Nintendo, come osserva Geoff Keighley, è di circa 53 miliardi di dollari. Il creatore e conduttore dei TGA aggiunge che tale cifra è di circa 15 miliardi inferiore all’affare Activision. Ovviamente, ciò non vuol dire necessariamente che Microsoft potrebbe acquistare Nintendo in qualsiasi momento ma sottolinea le differenze economiche tra le due aziende.

Con un capitale così grande, Microsoft ha delle disponibilità decisamente più elevate della concorrenza. Dunque, riteniamo che anche Nintendo dovrà fare qualcosa per non finire risucchiata nel mercato.

L’acquisizione di Activision, in ogni caso, non sembra aver provocato ripercussioni dirette nel valore azionario di Nintendo.

Cosa succede per Sony e Nintendo?

Come si può dedurre da questa analisi, gli effetti che l’acquisizione di Activision ha prodotto sembrano coinvolgere soprattutto Sony. L’azienda nipponica è infatti chiamata a rispondere per le rime a Microsoft se non vuole rischiare ingenti perdite. Per farlo, oltre alle esclusive già annunciate e in procinto di uscire, Sony ha in serbo l’annuncio del progetto Spartacus che sembra destinato a competere con Game Pass. Dovremo ancora attendere per saperne di più e scoprire se il progetto saprà limare i difetti dell’attuale PlayStation Now.

Di contro, sembra che Nintendo non abbia ancora reagito in alcun modo, se non con l’annuncio della raccolta cloud di Kingdom Hearts in arrivo su Switch. Nonostante la differenza di capitale con Microsoft, sembra che Nintendo si possa mantenere in una posizione esterna rispetto alla console war tra Xbox e PlayStation facendo affidamento alla sua nicchia consolidata di utenza.

Ciò che è certo, invece, è che la disponibilità di studios da parte di Microsoft sta crescendo a dismisura, rendendo sempre più difficile per le rivali trovare accordi vantaggiosi con le software house. In questo modo, non sembra più scontato che le esclusive Sony possano fare la differenza nella corsa alla nuova generazione di console.

Antonio Rodofile
Antonio Rodofile
Già da prima di imparare a scrivere, i miei genitori mi hanno messo un pad tra le mani. Quel pad, nel corso degli anni, ha cambiato forma, dimensioni, peso ma la passione è rimasta invariata. Dopo tanti anni di studi tra media, cinema e videogiochi, sono sbarcato un po' per caso e un po' per destino nella critica videoludica che concilia le mie due più grandi passioni: scrivere e giocare.

1 commento

  1. Ottima analisi. Aggiungo però che il fatto che il valore di Nintendo sia molto inferiore a quello di Activision non vuol dire che Microsoft possa acquistare Nintendo. L’operazione sarebbe una acquisizione di tipo orizzontale, ovvero una piattaforma che acquista altra piattaforma, operazione questa sicuramente in grado di incide sui rapporti di forza e quindi sulla concorrenza e sul mercato.

    Nell’operazione activision abbiamo avuto una acquisizione di tipo verticale, una piattaforma che acquista un produttore, operazione che solitamente non è mal vista dalle autorità antitrust.

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