Alla scoperta di Nathan Drake
Intervista esclusiva a Naughty Dog
Milano, 1 Ottobre 2009 – Nella splendida cornice dell’ Hotel Boscolo Exedra di Milano, abbiamo assistito grazie a SONY Italia alla presentazione ufficiale italiana di Uncharted 2: il covo dei ladri da parte di due esponenti di spicco del team Naughty Dog: Justin Richmond, capo progettista del comparto multiplayer, e Arne Meyer, responsabile community.
Rotto il ghiaccio con le presentazioni, Justin e Arne hanno illustrato tramite una serie di diapositive, il percorso che ha portato Naughty Dog a diventare con Uncharted 2 una software house conosciuta ed apprezzata non soltanto dal pubblico Playstation. Nata nel 1996 e cresciuta sotto l’ala protettrice del gruppo Playstation, il team ha proseguito questa strada di software house interna a SONY fino a diventare punto di riferimento degli sviluppatori PS ed a raggiungere la ragguardevole quota di 110 addetti e 1 miliardo di dollari di fatturato, la maggior parte dei quali realizzato solo grazie ad Uncharted.
Una volta passati al titolo vero e proprio abbiamo potuto avvertire la soddisfazione di Naughty Dog nell’esporre le peculiarità di un prodotto molto importante non soltanto per gli sviluppatori ma per il mondo Playstation in generale: il motore grafico, la storia, i personaggi, la modalità multiplayer e molto altro ancora.
Dopo aver preso coscienza che Uncharted poteva dare di più visto il grande successo del primo capitolo e i progressi interni in termini di tecniche di sviluppo, la software house si è mossa per realizzare un vero e proprio “blockbuster” con Uncharted 2, realizzato ora con grandi effetti grafici uniti ad animazioni ancor più realistiche coadiuvate da una regia degna di una produzione hollywoodiana.
Se si arriva ad accostare Uncharted a titoli come Tomb Raider per i videogames o Indiana Jones per il grande schermo, c’è il pericolo di confondere troppo il gioco di Naughty Dog con questi prodotti, quando invece è qualcosa di diverso, di più particolare, come ha dichiarato ai nostri microfoni Justin Richmond. “Certo c’è la componente avventura e ci sono gli enigmi da risolvere, ma tutto ciò non è così banale o scontato da mettere a confronto poichè una volta vissuta l’esperienza con Uncharted 2” continua Richmond, “si può capire quanto poi in realtà sia differente e se ne discosti”.
La sfida era dunque ardua, creare un punto di riferimento per l’industria videoludica, qualcosa per cui le persone tra loro si domandassero “hai visto Uncharted 2 ?” come se si parlasse di un film di Indiana Jones, ma con riferimento ora a Nathan Drake, il cacciatore di tesori protagonista principale dell’intero titolo. Il team Naughty Dog l’ha accettata e, secondo Justin ed Arne, l’operazione è stata un successo.
Più azione, enigmi e luoghi da esplorare
Volendo realizzare un seguito che dovesse dare maggiori soddisfazioni in ogni contesto, Naughty Dog ha puntato a migliorare molti aspetti dell’avventura, a partire dalla trama. Nel secondo capitolo il nostro protagonista, Nathan Drake, è convinto di aver lasciato alle spalle la sua attività di caccia ai tesori, quando la sorte avversa lo mette sulle tracce di un mistico artefatto che lo spinge a ritrovare la leggendaria città perduta di Shambhala. Si racconta infatti che essa possa custodire una pietra capace di esaudire i desideri di chi la possiede. Ci hanno provato in molti come Gengis Khan e lo stesso Marco Polo ma nessuno è mai riuscito ad ottenerla. Il suo potere è talmente grande che per anni la storia ha tramandato solo frammenti delle paure scaturite dalla pietra Cintamani.
Nathan userà come indizio principale per la sua ricerca il diario del racconto di Marco Polo quando, lasciata la Cina nel 1292 con 14 navi e 600 passeggeri, è giunto a destinazione con una sola nave e 18 sopravvissuti. A differenza della prima avventura vissuta in toto su un’isola misteriosa, questa volta le esplorazioni del protagonista faranno il giro del mondo: Borneo, Venezia, Istanbul, Mar Rosso, Tibet solo per citarne alcune.
Per rendere più interessante la campagna in singolo giocatore, se mai ce ne fosse bisogno, quelli di Naughty Dog hanno pensato bene di arricchirla con la funzionalità Negozio. In pratica si raccoglie più denaro possibile in modalità multiplayer (sia co-operativa che competitiva) e lo si sfrutta per acquistare nuovi indumenti, armi e quant’altro da utilizzare nella modalità in singolo giocatore, magari per dare l’opportunità di giocare una seconda volta la storia con un diverso approccio.
Multi-divertimento
La modalità multiplayer online è una novità assoluta per Naughty Dog. Pensata, voluta e sviluppata all’interno del team, completa un titolo che sarebbe potuto rimanere anche con la sua avventura in singolo e risultando comunque splendido. La caratteristica principale è la possibilità di poter giocare in modalità co-operativa con altri due giocatori , ad una storia slegata dall’avventura principale come si trattasse di affrontare le scene tagliate di un film. Per fare in modo il gameplay risultasse davvero collaborativo, in alcuni punti chiave è richiesta l’azione coadiuvata dei giocatori al fine di oltrepassare ostacoli inseriti appositamente dagli sviluppatori. In alternativa se vi sentite dei lupi solitari, si può optare per un genere di missioni a tema sempre con altri amici della rete ed avventurarsi in situazioni al limite della sopravvivenza, una sorta di ondata di nemici che ricorda le orde di Gears of War o il survival di Left4Dead. In questo caso le mappe a disposizione sono 7.
La parte competitiva è corredata dalla possibilità di fronteggiarsi con altri giocatori (fino a 10) divisi in 2 squadre, in missioni di Deatmatch al fine di catturare una reliquia preziosa, una modalità quindi simile ad un tradizionale cattura la bandiera.
I comandi, mutuati dal primo capitolo, sono gli stessi sia in modalità campagna che nelle modalità multiplayer. Questa voltà però rispetto ad Uncharted Drake’s Fortune, i movimenti sono stati resi ancora più precisi e sono arricchiti da nuove animazioni, come ad esempio la scivolata per giungere velocemente dietro ad un riparo, oppure il soccorso di un amico od ancora il lancio di un oggetto pesante.
Infatti in questa modalità inedità si possono raccogliere ad esempio dei contenitori di gas, lanciarli verso il nemico e sparare per farli esplodere. Il sistema di copertura offre un’ottima soluzione per evitare il fuoco nemico anche se, giocando 5 contro 5 in un ambiente non eccessivamente grande, si finisce per forza di cosa a muoversi per evitare di essere bersaglio facile di bombe e cecchini. Altra caratteristica molto piacevole è il fatto di potersi arrampicare per sfruttare i piani alti delle strutture e dedicarsi al cecchinaggio. Nella modalità multiplayer inoltre è stato introdotto un sistema di punteggio che permette ad ogni giocatore di aumentare il suo livello di classe e sbloccare armi più potenti e/o precise o nuovi bonus per nuove armi. A differenza della modalità single-player, qui non è possibile però sfruttare le scrivanie ribaltandole e quindi sfruttarle come riparo. Sono però sparse nei vari livelli, una sorta di scudi anti sommossa, che sebbene costituiscano un ottima protezione mobile vi costringeranno ad un movimento più lento e all’utilizzo della sola pistola. Molto suggestivo inoltre l’attacco alle spalle per strangolare il nemico.
La modalità Saccheggio invece è incentrata sul fatto di recuperare degli oggetti posti in determinati punti della mappa chiamati ‘idoli’ e portarli nella zona di consegna relativa alla propria fazione.
La cosa interessante è che l’idolo puo’ essere lanciato per evitare che sia preda del nemico, in questo modo sarà possibile per squadre ben organizzate lanciare l’oggetto ad un compagno che a sua volta lo raccoglierà per trasportarlo al punto di consegna. Un modo molto divertente e alternativo bisogna dire di gestire la partita.
La gestione pre-partita è condita da un sistema ‘party game’ ottimamente realizzato. In pratica si possono creare dei gruppi con gli utenti preferiti e poter parlare con loro in una sorta di chat vocale. Una funzionalità questa che manca in parecchi titoli PS3 e che risulta sicuramante utile alle squadre per organizzare le loro strategie.
Insomma possiamo dire che al comparto multiplayer di questo titolo non manca proprio nulla rispetto ad altri e blasonatissimi titoli.