Il primo non definitivo verdetto delle urne parla di una sonora sconfitta per l’ala estremista del paese; Affluenza record al 60%
Elezioni amministrative
Un primo risultato c’è già: l’affluenza record al 60% in un paese come l’Iran, dove vige una atipica dittatura fondamentalista, è già un buon risultato e segno che finalmente i riformisti iraniani si sono resi conto che disertare le urne non è sicuramene una strategia vincente.
Nella tornata elettorale dei giorni scorsi si rinnovava il Gran Consiglio degli Esperti,organo formato da 86 membri con il compito di scegliere la Guida Suprema ossia il teologo che ha il compito di tracciare la via della Repubblica islamica voluta dall’allora Guida Suprema Khomheini, inoltre si votata in 113 consigli comunali e per il rinnovamento di parte del parlamento.
Per quanto riguarda il Consiglio, l’ex rivale di Ahmadinejad,sembra sia in testa avendo staccato di gran lunga Ali Miskini già presidente del consiglio degli esperti, guida spirituale e sostenitore di Ahmadinejad.
Anche nei comuni e per la carica parlamentare, sembra siano in testa i moderati/riformisti, sembra perchè oggi la preoccupazione più grande di questi ultimi e in generale di tutto il mondo occidentale è che il regime possa intervenire alterando i risultati delle elezioni. E i sospetti sono più che fondati visto che è da quasi 36 ore dalla fine delle consultazioni elettorali che non pervengono i risultati definitivi dello spoglio che paradossalmente viene effettuato nella sede del ministero degli interni e non nei seggi come gran parte dei moderati chiede da tempo.
Il mondo resta ad aspettare, notizie definitive si avranno con tutta probabilità in serata o al massimo domani.