The Last of Us Stagione 2 – Serie HBO, tutte le canzoni della colonna sonora – episodio 6 (Il prezzo)

Dopo il caos snervante dell’episodio della scorsa settimana, The Last of Us mette in pausa l’apocalisse in un modo che sembra quasi provocatorio. Invece di lanciarsi verso il finale della seconda stagione, l’episodio 6 dice: “sedetevi e rilassatevi” in un turbinio di emozioni che raccontano il complicato rapporto fra Joel e Ellie.

Prima di proseguire, se volete saperne di più sulla colonna sonora degli altri episodi della seconda stagione, vi lasciamo ai nostri articoli dedicati:

È un episodio flashback, interamente dedicato alla memoria. Mostra Ellie (Bella Ramsey) e Joel (Pedro Pascal) in tempi più felici, in particolare con una serie di compleanni di Ellie a Jackson. C’è la torta. Ci sono regali fatti a mano. Ci sono momenti dolorosamente ordinari che quasi fanno dimenticare che il mondo lì fuori è ormai in rovina.

La spina dorsale emotiva dell’episodio è una chitarra, che Joel costruisce per Ellie con il tipo di silenziosa riverenza che di solito si vede nei rituali religiosi o nei video di falegnameria molto, molto intensi su YouTube. Incide una falena sul manico. Non è solo un tocco di bellezza: nella mitologia di The Last of Us, la falena è un simbolo di ossessione. Svolazza verso la luce, anche se la luce è accesa. Secondo il co-creatore Neil Druckmann, riguarda quel magnetismo fatale. Quell’attrazione verso il significato, l’amore, la vendetta, anche quando ti uccide.

L’immagine della falena è onnipresente in The Last of Us – Parte II : la schermata iniziale, il diario di Ellie, il suo tatuaggio. Ma qui, per un attimo, non si parla di morte: si parla di un uomo sopravvissuto all’inferno e che è comunque riuscito a creare qualcosa di meraviglioso. Si parla di un padre che cerca di dare alla sua forse figlia un momento di pace.

Quel momento arriva con una canzone. Joel all’inizio oppone resistenza – non è esattamente un tipo da Pearl Jam per scelta – ma Ellie è insistente. E così suona “Future Days“, la struggente ballata del 2013 che sarà per sempre conosciuta in questo universo come la canzone di Joel. È dolce. È cruda. È carica di traumi inespressi.

“Se mai dovessi perderti, di sicuro perderei me stesso…”

È il tipo di testo che colpisce più forte quando sai dove sta andando la storia. E se avete giocato al gioco, sapete esattamente quanto devastante si riveli quella promessa.

L’intero episodio è un lungo respiro prima di un pugno allo stomaco. E basandosi su qualcosa di semplice – e pesante – come una canzone suonata con una chitarra fatta a mano, la serie ci ricorda di cosa si tratta veramente. Non di zombie. Non di sopravvivenza. Ma di quanto costi amare qualcuno in un mondo dove tutto cade a pezzi. Soprattutto le chitarre.

Future Days dei Pearl Jam (2013)

If I ever were to lose you

Se mai dovessi perderti

I’d surely lose myself

Di sicuro perderei me stesso

Everything I have found, dear

Tutto quello che ho trovato di più caro

I’ve not found by myself

Non l’ho trovato per conto mio

Try and sometimes you’ll succeed

Provaci e qualche volta avrai successo

To make this man of me

A fare di me un uomo

All my stolen missing parts

Tutte le mie parti mancanti rubate

I’ve no need for anymore

Non mi servono più

I believe

Io credo

And I believe ’cause I can see

E credo perché riesco a vedere

Our future days

I nostri giorni futuri

Days of you and me

Giorni di te e di me

Back when I was feeling broken

All’epoca, quando mi sentivo a pezzi

I focused on a prayer

Mi sono concentrato su una preghiera

You came deep as any ocean

Sei arrivata, più in profondità di qualsiasi oceano

Did something out there hear?

Qualcosa là fuori l’ha sentito?

All the complexities and games

Tutte le complessità e i giochi

No one wins but somehow they’re still played

Non vince mai nessuno ma in qualche modo continuiamo a giocarci

All the missing crooked hearts

Tutti i cuori storti mancanti

They may die but in us they live on

Può darsi che muoiano ma dentro di noi continuano a vivere

I believe

Io credo

And I believe ’cause I can see

E credo perché riesco a vedere

Our future days

I nostri giorni futuri

Days of you and me

Giorni di te e di me

When hurricanes and cyclones raged

Quando gli uragani e i cicloni infuriavano

When winds turned dirt to dust

Quando il vento trasformava la terra in polvere

When floods they came or tides they raised

Quando arrivavano le alluvioni o si alzavano le maree

Ever closer became us

Noi ci avvicinavamo sempre di più

All the promises at sundown

Tutte le promesse fatte al tramonto

I’ve meant them like the rest

Le ho fatte sul serio come le altre

All the demons used to come ’round

Tutti i demoni che erano soliti farmi visita

I’m grateful now they’ve left

Sono grato se ne siano andati

So persistent in my ways

Così ostinato nei miei modi

Hey, Angel, I am here to stay

Hey angelo, sono qui per restare

No resistance, no alarms

Nessuna resistenza, nessuna paura

Please, this is just too good to be gone

Ti prego, tutto ciò è troppo bello perché possa finire

I believe

Io credo

And I believe ’cause I can see

E credo perché riesco a vedere

Our future days

I nostri giorni futuri

Days of you and me

Giorni di te e di me

You and me

Te e me

Days of you and me

Giorni di te e di me

Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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