… a tratti paradossale!
La mancanza di supporto da parte degli sviluppatori terzi è stato uno dei talloni d’Achille di Wii U e nessuno sapeva se con Nintendo Switch la situazione sarebbe migliorata. Fortunatamente, al di là di ogni più rosea previsione, la console ibrida di Nintendo si è dimostrata un enorme successo; di conseguenza, accoglie una moltitudine di porting dei generi più disparati. Sebbene questi possano variare in termini di qualità, per la maggior parte, al netto di una resa grafica meno intensa e convincente, sono quasi tutti di ottima fattura. Ecco perché è stata una tale sorpresa quando CD Projekt Red e Sabre Interactive hanno annunciato che avrebbero portato The Witcher 3: Wild Hunt su Nintendo Switch.
The Witcher 3: Wild Hunt e le sue espansioni sono state accolte positivamente dalla critica, per il suo mondo fantastico e la grafica mozzafiato. Il gioco spinge PlayStation 4 e Xbox One al limite, quindi il fatto che The Witcher 3 sia arrivato su un sistema meno potente è stato piuttosto sorprendente. E mentre The Witcher 3: Wild Hunt in esecuzione su Nintendo Switch è una prodezza tecnica e il gioco in sé risulta essere buono come sempre, i sacrifici, per far si che tutto potesse funzionare al meglio, sono stati diversi, soprattutto in termini grafici. The Witcher 3: Wild Hunt funziona su Nintendo Switch, ma non siamo sicuri che questa versione sia quella giusta per godere appieno dell’esperienza proposta dallo sviluppatore polacco.
È un miracolo che Sabre Interactive sia riuscita a convertire un gioco di questa portata, con un mondo aperto ampio e dinamico su Nintendo Switch
Il lato positivo è che, The Witcher 3: Wild Hunt è ancora un gioco fenomenale ed è impressionante che possa funzionare su un console così piccola. La versione Switch è l’edizione completa, quindi comprende entrambe le espansioni: Hearts of Stone e Blood and Wine. Il gioco base e le sue espansioni sono ancora estremamente intricati e ben scritti e tutto è presente e rappresentato qui così come lo ricordavamo. Ciò significa che The Witcher 3 ha una durata superiore alle 150 ore, il che è raro da vedere su piattaforme portatili. È un miracolo che Sabre Interactive sia riuscita a convertire un gioco di questa portata, con un mondo aperto ampio e dinamico su Nintendo Switch, ed è ovvio che la console, per far si che possa funzionare, arrivi praticamente ai propri limiti. The Witcher 3: Wild Hunt ha un peso di circa 32 GB, e ciò sta a significare che chi opta per l’acquisto in digitale, dovrà munirsi necessariamente di una micro SD.
Grafica e Tecnica
Arriviamo alle specifiche tecniche. In modalità docked, The Witcher 3: Wild Hunt gira a 720p e 30fps, mentre a 540p e 30fps in modalità portatile. Incredibilmente, la frequenza dei fotogrammi rimane in qualche modo coerente e costante, scendendo al di sotto dei 30 fps solo nelle aree e nelle scene di intermezzo veramente intense. È ovvio che questo porting è stato realizzato prediligendo la modalità handheld, motivo per cui l’esperienza in modalità fissa risulta essere meno convincente.
Per chiunque stia pensando di prendere questa versione di The Witcher 3: Wild Hunt solo per giocare in modalità TV: non fatelo. Tutti i downgrade presenti, risulterebbero essere maggiormente evidenti. La risoluzione, come dicevamo precedentemente, è a 720p e i filmati e il gameplay sono più sfocati rispetto a quanto proposto su altre piattaforme. Il fenomeno dei pop-in di questo porting, è il problema più eclatante e fastidioso. Correndo attraverso i campi vuoti del gioco, è difficile non notare che essenzialmente il boschetto, si costruisce intorno a Geralt mentre si avvicina. The Witcher 3 è il più coinvolgente capitolo della fortunata serie, ma l’ovvio pop-in su Switch riduce sensibilmente l’esperienza quando si gioca su un TV di grandi dimensioni. Una scena in cui un villaggio è in fiamme è molto meno efficace quando il fuoco impiega un paio di secondi per mostrarsi a schermo.
I modelli dei personaggi presentano maggiori dettagli rispetto all’ambiente circostante, ma assomigliano più alle controparti di The Witcher 2 che di The Witcher 3. In alcuni momenti, il gioco sembra incredibilmente bello per un titolo Nintendo Switch, ma, questi, sono pochi e rari. Ciò fa capire, come giochi “più stilizzati” come The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Astral Chain sembrano funzionare meglio sul sistema ibrido della casa di Kyoto.
Fattore portabilità
La portabilità è l’unico grande punto di forza che questo porting ha rispetto alle altre versioni ed è fantastico avere la possibilità di giocare ad un gioco di ruolo di oltre 100 ore, comodamente in viaggio. Sebbene la risoluzione sub-HD sia deludente e siano ancora presenti le texture pop-in e downgrade dilaganti, sono una pillola più facile da ingoiare su uno schermo più piccolo, specialmente su quello di Switch Lite. Vale anche la pena sapere che il testo a schermo è molto piccolo, almeno nella sua opzione predefinita, quindi chi ha problemi di vista potrebbe avere difficoltà a leggerlo.
Commento finale
Mentre il fatto che The Witcher 3 sia in esecuzione su Switch è fantastico, gli unici a cui possiamo raccomandare questo porting sono coloro che vogliono davvero una versione portatile del gioco o non hanno altro modo di vivere l’esperienza proposta se non su Nintendo Switch. Chi è alla ricerca di una versione di The Witcher 3 da riprodurre sulla TV di casa dovrebbe cercare altrove. L’edizione completa del gioco, che include gli stessi contenuti, costa molto meno su altre piattaforme, e la grafica rende questa versione di gran lunga inferiore in modalità dock. Per tale motivo, The Witcher 3: Wild Hunt per Nintendo Switch si pone come un porting paradossale. Mostra che quasi tutti i giochi di ultima generazione potrebbero, con un buon lavoro di conversione e ottimizzazione, essere in grado di funzionare su Nintendo Switch, ma è anche un esempio del perché non tutti i giochi dovrebbero arrivare sulla console ibrida del colosso giapponese.