Un giovane ventitrenne di Varese ha truffato circa 900 persone con l’aiuto di un software che permette di cambiare il numero del mittente di un sms
Sms truffa
Eravamo rimasti alle mail delle banche, ai siti fasulli, alle classiche clonazioni delle carte di credito, ma questa sinceramente non ce l’aspettavamo, non tanto per la modalità ingegnosa con cui è stata attuata la truffa, ma per gli ennesimi episodi di buona fede che hanno reso possibile l’imbroglio.
Un giovane ventitrenne di Varese ha inviato dei messaggi ai telefonini di circa 900 ignari utenti utilizzando un software che permette il cambio del numero del mittente di un sms: con una intestazione dell’ sms riconducibile a CartaSi, il messaggio visualizzava il seguente avviso: “Attenzione, chiami il numero …. di Servizi Interbancari per verificare la transazine con la sua carta di credito, al fine di evitarne usi fraudolenti”.
In molti, in assoluta buona fede, hanno telefonato al numero indicato al quale ha risposto una voce preimpostata che chiedeva loro di inserire il numero della propria carta di credito comprese le cifre di sicurezza, successivamente la voce guida invitava ad attendere un operatore in linea, ma dopo qualche minuto la stessa voce avvisava che le linee erano tutte occupate (in perfetto stile call center italiani) e invitava gli utenti a riprovare in un altro giorno.
Il gioco è riuscito alla perfezione ai danni di decine di persone, fino a che un anno fa CartaSi, allertata da alcuni sventurati a cui cominciavano a sparire i soldi a causa degli acquisti effettuati dal giovane, ha sporto denuncia alla polizia postale, la quale a seguito di approfondite indagini è riuscita a risalire al colpevole: un giovane varesino di ventitrè anni.
La polizia, infatti, su richesta del PM Francesco Cajani, ha perquisito l’abitazione del truffatore procedendo al sequestro del computer utilizzato per il raggiro, tra i documenti del ventitrenne sono stati trovati centinaia di numeri di carte di credito trascritti su foglietti e pare che il giovane, evidentemente disperato e in preda all’ansia, le abbia provate tutte pur di evitare che i poliziotti raccogliessero elementi probatori a suo carico: avrebbe addirittura sottratto dalla valigetta di un poliziotto alcune prove raccolte per poi buttarle nella spazzatura, prove poi ovviamente recuperate.
Tutta la truffa è stata architettata nei minimi dettagli e sembra che il giovane in questione abbia una certa “esperienza” nel settore, in quanto qualche tempo fa ne avrebbe tentata un ‘altra sempre utilizzando carte di credito ai danni di una grossa catena di supermercati; per quanto riguarda il “profilo” delle vittime designate invece, la polizia ipotizza che le centinaia di numeri oggetto di phishing fossero stati “prescelti” tra quelli dei clienti di un’agenzia di viaggi in cui il giovane avrebbe precedentemente lavorato.