Twitch è senza dubbio la piattaforma più importante in ambito di dirette online relative ai videogame. Anche se Twitch e piattaforme simili hanno recentemente subito un lieve declino in fatto di crescita e popolarità, il gameplay commentato in diretta rimane una forma di intrattenimento molto di moda. Di fatto, milioni di utenti si collegano ogni settimana ai canali dei loro emittenti preferiti.
Va anche detto che la “piattaforma viola” è continuamente al centro di discussioni e controversie. Soprattutto quelle che riguardano il famigerato “ban hammer“. Un problema al quale si potrebbe cercare di fornire una soluzione molto presto.
Twitch e una potenziale nuova politica di trasparenza
Angela Hession, vicepresidente della sezione “Sicurezza e Fiducia” di Twitch ha rilasciato una recente intervista al Washington Post. Ha ivi affermato che la piattaforma potrebbe, in futuro, fornire maggiori dettagli sui motivi per cui banna un utente.
Una delle idee allo studio per fare questo è quella di inviare allo streamer, tramite email, delle clip relative all’infrazione. Un effettivo video dell’incidente che ha provocato il ban renderebbe certamente più chiaro quali siano i motivi che hanno innescato il provvedimento. Sarà poi a discrezione dell’utente bannato decidere se pubblicare o meno tali clip.
Ban su Twitch e conseguenze per gli utenti
Come molti utenti di Twitch ben sanno, la piattaforma emette spesso provvedimenti di ban. Questi sono talvolta anche a carico di utenti molto popolari come Adin Ross. In alcuni casi è piuttosto semplice ricostruire le cause della sanzione (ad esempio comportamenti apertamente offensivi, razzisti o sessualmente espliciti, in violazione del regolamento della piattaforma). Molto spesso, però, gli utenti bannati vengono lasciati completamente al buio riguardo alle potenziali cause del ban.
Per alcuni questo costituisce un danno non solo economico, ma anche in termini di popolarità e di reputazione presso la community. Twitch ospita molti streamer dal grosso seguito, i quali spesso si affidano alla piattaforma come fonte di introiti. Ovviamente i più grandi in assoluto non sono colpiti monetariamente in modo molto forte da un ban di breve durata. Ma molti canali più piccoli, che non possono vantare gli stessi numeri, si ritrovano a risentire del fatto di non poter più guadagnare per un po’.
Concludendo, la nuova politica di trasparenza di Twitch potrebbe finalmente far comprendere meglio agli utenti perché si è verificato un ban. Così, se non altro, si riuscirebbero a prevenire future violazioni. Nonostante le controversie, comunque, Twitch continua ad ospitare un’enorme mole di contenuti legati ai videogiochi. La piattaforma viola vanta un pubblico che la concorrenza, come Youtube o Facebook Gaming, al momento non arriva neppure a sognare.
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