Valkyria Chronicles 4, la nostra recensione

Dopo quasi un decennio si ritorna sul campo di battaglia che conta!

Valkyria Chronicles è stato pubblicato su PlayStation 3 quasi dieci anni fa. Era più di un semplice gioco di ruolo di stampo orientale e ha avuto il merito di essere riuscito a risollevare la desolazione che in quegli anni stava affliggendo il segmento dei JRPG. Il successo fu strepitoso, il titolo ottenne un enorme consenso sia di pubblico e sia di critica specializzata. Un gioco di ruolo strategico che ha fuso insieme lo storytelling cinematografico e un gameplay eccellente e che ha sfruttato al meglio la grafica in alta definizione che per l’epoca era ancora una novità.

Successivamente SEGA ha rilasciato negli anni seguenti Valkyria Chronicles 2 e 3 su PSP, ma la scelta di pubblicarli soltanto sulla console portatile di casa Sony ha limitato la fan base a quelli che la possedevano. Valkyria Chronicles 3 invece non ha mai visto un rilascio localizzato in Occidente. Uno spin off, Valkyria Revolution è stato rilasciato nel 2017 ottenendo risultati contrastanti e recensioni piuttosto tiepide da parte della stampa internazionale.

Il ritorno alle origini

Prestando attenzione allo sviluppo e alle campagne di marketing che hanno accompagnato Valkyria Chronicles 4, dal suo annuncio fino ad oggi, è impossibile non notare come SEGA avesse in mente di riportare la serie ai fasti originari. Il gioco è un chiaro ritorno alle radici del franchise, in seguito agli scarsi risultati ottenuti da Valkyria Chronicles 2, l’inesistente (almeno al di fuori del Giappone) Valkyria Chronicles 3, e il deludente Valkyria Revolution. Ogni aspetto di Valkyria Chronicles 4, dalla visuale alle meccaniche di gioco, richiama in modo palese l’antenato originale. Sembra quasi che SEGA, oltre a celebrare il primo capitolo della serie abbia voluto “scusarsi” per gli errori commessi con i successivi titoli del franchise.

L’unico modo in cui Valkyria Chronicles 4 potrebbe essere ancora più simile a Valkyria Chronicles è se fosse stato davvero un’esclusiva per PlayStation 3. Questo non vuol dire che sia una brutta cosa, intendiamoci. Certo, ad alcuni i sequel sono piaciuti (compreso chi vi scrive) – sotto determinati aspetti Valkyria Chronicles 2 potrebbe anche essere il migliore della serie – ma non si può negare che Valkyria Chronicles è il capitolo più conosciuto e apprezzato del franchise. Il tentativo di ricordare quella “vecchia gloria” è comprensibile, e persino preferibile, tutto sommato. È una splendida gloria da ricordare, dopo tutto.

“Ci sono almeno una dozzina di titoli simili a Valkyria Chronicles, ma nessuno di questi è come Valkyria Chronicles 4.”

Ci sono almeno una dozzina di giochi JRPG assolutamente eccellenti ma nessuno di essi si avvicina neanche lontanamente a Valkyria Chronicles. Dettagliati designdiesel punk militari provenienti direttamente dal 20° secolo, personaggi ispirati e indimenticabili realizzati con maestria dell’artista Raita Honjou, i colori pittoreschi e gli effetti speciali in stile fumetto creati magistralmente sfruttando il motore grafico CANVAS personalizzato del gioco rappresentano tutti elementi che contraddistinguono il prodotto SEGA dagli altri. Il gioco coglie anche l’occasione per cambiare le carte in tavola passando ad un certo punto ad un ambiente invernale, con la sola finalità di mostrare tutti i personaggi in giacche da neve foderate di pelliccia.

Come per l’originale, la tensione tra l’aspetto pacifico del gioco e la sua natura guerriera si riflette nella narrazione. Ambientato ancora una volta nel fittizio continente europeo di “Europa”, Valkyria Chronicles 4 va in parallelo all’originale, che si svolge durante la “Seconda Guerra Europea” tra la Federazione Atlantica – una vaga approssimazione delle potenze alleate del mondo reale – e l’Impero, una minacciosa amalgama della Germania e della Russia nei periodi imperiali, con una predilezione per esperimenti scientifici bizzarri e super-soldati dai capelli argentati. Il primo gioco ha seguito i brillanti giovani della Gallian Militia Squad 7 mentre combattevano per respingere l’invasione imperiale di Gallia (aka Anime Belgio). Il quarto capitolo della serie raccoglie i suoi coraggiosi ragazzi dalle truppe della Federazione, in particolare la Squadra Armata Ranger E (Squadriglia E), incaricata di ridare linfa vitale allo sforzo bellico della Federazione… invadendo la capitale dell’Impero.

Quella che in precedenza era una campagna trionfante diventa presto una lotta per la sopravvivenza, in particolare quando l’Impero inizia a schierare le sue armi segrete. Come sempre, le storie, i personaggi e l’umorismo della narrazione di Valkyria Chronicles sono tipici degli anime. C’è un’intera sequenza di flashback che ruota attorno al tentativo di nascondere il genere di un personaggio. Uno dei principali cattivi si accorge della sua ossessione per Claude. Ci sono due super soldati femminili spettrali che, naturalmente, sono trattati come bambole viventi dall’Impero. Valkyria Chronicles 4 assomiglia molto a uno show televisivo, con ogni capitolo che funge da episodio individuale, ci sono un sacco di piccole vignette e singoli momenti che finiscono per farci apprezzare il cast e le scelte stilistiche. Come nel gioco originale, le scene sono disposte come un album, dandoci la sensazione di vivere i ricordi della Squadriglia E. La presentazione fa molto per elevare lo storytelling in questo caso. Purtroppo, non ci riesce pienamente e la narrativa di Valkyria Chronicles 4 finisce inevitabilmente per essere leggermente sopra la media.

Ciò che fa la differenza in Valkyria è la tattica

Dove Valkyria Chronicles 4 si contraddistingue, in definitiva, è la sua tattica. Non è così diverso dal gioco originale, ma aggiunge diversi importanti perfezionamenti. In particolare, il meteo è un aspetto che distingue Valkyria Chronicles 4 dai suoi predecessori. I rischi ambientali sono numerosi, tra cui valanghe, bufere di neve e altri pericoli che possono bloccare la nostra strada, o addirittura uccidere i nostri soldati prima che riusciamo a raggiungerli.

Dalla parte di Claude, troviamo nuove armi e abilità che aiutano a compensare i pericoli della tundra ghiacciata. La squadra E ha accesso agli APC che possono trasportare rapidamente e in sicurezza il personale; l’abilità di comandare ai soldati di seguire un leader senza utilizzare punti movimento, e persino una nave che può rilevare e bombardare gli avversari dalla distanza. La risorsa più potente della squadra E, comunque, è la nuova classe di artiglieria, che è in grado di bombardare e sconfiggere istantaneamente i soldati a grandi distanze.

Dovremo utilizzare tutti i beni a nostra disposizione, perché, come nel caso dell’originale Valkyria Chronicles, ci troveremo in situazioni molto complicate. Anche se non siete interessati alla classifica finale, vi troverete a dover riavviare alcune mappe con una certa regolarità. Le mappe successive si sviluppano come enigmi, costringendoci a riflettere su come muovere e posizionare le truppe. Cercare di far saltare in aria i nostri nemici farà inevitabilmente uccidere molti dei nostri soldati.

Come sempre, il combattimento viene gestito in tempo reale e su turni. Durante il loro turno, ciascuna fazione riceve un budget di “Punti Comando(CP) da spendere per controllare direttamente i membri della propria squadra. È possibile spendere CP multipli per fare in modo che un soldato esegua azioni in successione, e può anche essere speso per impartire “Ordini”, potenti bonus temporanei. Le squadre sono composte da un mix di classi diverse. Il classico quintetto di agili scout, robusti scagnozzi, tiratori, ingegneri versatili e cecchini mortali sono tutti presenti, anche se la classe Armored Tech schermata manca all’appello.

Granatieri, all’attacco!

Invece, la sesta classe di soldati questa volta è quella dei Granatieri. I granatieri portano con sé un enorme mortaio portatile sulla schiena e sono in grado di sparare l’artiglieria contro qualsiasi nemico nel raggio d’azione – anche al di sopra della copertura – purché gli altri personaggi possano individuarli. I granatieri sono anche in grado di intercettare i lanci nemici e possono fare di qualsiasi approccio una “terra di nessuno” sia durante i turni del nemico e sia del giocatore. In poche parole, sono un punto di svolta per quanto riguarda la trama tattica Valkyria Chronicles, poiché la loro lunga distanza e la traiettoria indiretta consentono approcci interessanti. I granatieri rendono utilissima anche la classe degli ingegneri, poiché hanno bisogno di frequenti rifornimenti di munizioni e di salute.

Altre aggiunte all’elenco delle caratteristiche includono “L’Ultima Resistenza” che consente ad un soldato ferito di effettuare un ultimo attacco (o “morire” drammaticamente e rimborsare il costo in CP), e un trucco di Valkyria Chronicles 3 che consente a un ufficiale di prendere sulle spalle due giocatori durante il loro turno – una meccanica molto utile per ottenere il massimo dalle classi meno mobili, come Tiratori e Granatieri.

Sa di già visto

Le missioni di gioco sono per lo più lunghe e articolate. Prevedono diversi obiettivi che possono cambiare anche in corso d’opera. Una missione potrebbe iniziare con un assalto contro un punto difeso dal nemico (perfetto per una squadra di truppe d’assalto con l’aiuto dei granatieri), ma poi, senza preavviso, passare ad una missione di combattimento, che inevitabilmente terranno fuori dai giochi i granatieri lenti e vulnerabili. Altre potrebbero richiedere obiettivi speciali, come usare i cecchini sulle alture per negare ai nemici dotati di paracadute un atterraggio regolare. Gli eventi programmati e i trucchi ambientali impediscono che la struttura di gioco diventi obsoleta e alla lunga stancante e sfida i giocatori a distribuire al meglio le proprie truppe sul terreno di gioco.

Le battaglie possono essere sorprendentemente brutali. In Valkyria Chronicles 4 si perdono tantissime truppe, e si falliscono tante missioni ad una passo dal trionfo. La produzione inoltre ha dato maggiore enfasi sulla velocità di completamento della missione il che si scontra con la struttura stessa del gioco. La difficoltà è alta e dover pensare anche a terminare velocemente un obiettivo non è affatto semplice. Come gli altri giochi della serie, Valkyria Chronicles 4 distribuisce punti esperienza e denaro principalmente basati sulla velocità, completando una missione nel minor numero possibile di turni. Questa enfasi sulla velocità può essere frustrante per i giocatori più metodici, e può anche incoraggiare uno stile di gioco “scorretto” come l’utilizzo degli Ordini che danno un boost temporaneo alle nostre truppe. Inoltre, sebbene il gioco si proponga come un ibrido strategico/sparatutto, le fasi di “sparatutto” sono terribili se paragonate ai moderni sparatutto. Le animazioni sono scomode, la mira è lenta, e il tiro ha il problema che affligge Fallout 3, ovvero è determinato dal lancio dei dadi piuttosto che dall’abilità di mira del giocatore.

Il motore CANVAS fa il suo dovere

Il CANVAS Engine nella sua versione aggiornata fa sì che Valkyria Chronicles 4 si presenti in forma smagliante, molto simile ad un vero anime made in Japan. Qualche difettuccio permane, alcuni modelli sono fin troppo spigolosi, ma le tinte ad acqua e i modelli dieselpunk rendono questo quarto capitolo della serie davvero bello a vedersi. I disegni dei personaggi sono unici e l’armatura che indossano e le loro armi sono visivamente accattivanti. Valkyria Chronicles 4, fa tutto il possibile per distinguersi da qualsiasi altro titolo del genere e mantiene distintamente l’identità che contraddistingue ormai il franchise da molti anni. Stupefacente la colonna sonora, affidata alle cure dell’autore giapponese Hitoshi Sakimoto, con temi orchestrali a tutto volume durante la battaglia e temi più rilassati per i segmenti narrativi. Buono il doppiaggio, i personaggi risultano credibili e anche i suoni in battaglia convincono con esplosioni e colpi di arma da fuoco autentici.

Valkyria Chronicles 4
9.0 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One, PC, Switch
Pro
    - Narrativamente buono ma forse manca quel tocco di epicità
    - Stile anime visivamente piacevole
    - Grande sviluppo dei personaggi
    - Sistema di combattimento divertente
Contro
    - Difficoltà tarata verso l'alto
    - Le fasi sparatutto sono quelle meno riuscite
    - Gameplay rimasto praticamente invariato rispetto al primo capitolo
Riassunto
In definitiva, nonostante sia il quarto titolo della serie, Valkyria Chronicles 4 è davvero il sequel di Valkyria Chronicles. Nel complesso, è un titolo eccellente che i fan della serie saranno felici di giocare. Se avete giocato a Valkyria Chronicles e vi è piaciuto, questo è un must-buy poiché esplora una storia parallela ma mantiene inalterate le caratteristiche del franchise e vi offrirà abbastanza sostanza per farvi divertire per 60 ore o più.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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