Venti di guerra nel Pacifico, missile Nordcoreano sorvola il Giappone, convocata riunione urgente del Consiglio di Sicurezza ONU

La Corea del Nord non abbandona le manovre provocatorie e lancia un nuovo missile verso il Giappone scatenando la dura reazione dei paesi confinanti

 

Questa volta l’ha fatta grossa, la Corea del Nord è la nazione che più di ogni altra si candida a subire un intervento armato sotto l’egida dell’ONU e senza il veto di nessuno dei cinque grandi  del Consiglio di Sicurezza. A questo punto anche il sostegno dei Paesi che storicamente hanno relazioni più cordiali con Pyongyang  potrebbe venire meno.

Prima di parlare di guerra è necessario analizzare quello che potrebbe essere considerato, di qui a poche ore, il “casus belli“: questa mattina (nella notte tra lunedì e martedì in Giappone), alle ore 6:29 locali, un missile lanciato dalla Corea del Nord ha sorvolato il Giappone per poi cadere nell’oceano Pacifico a circa 1180 km a est dell’isola di Hokkaido. Prima di cadere il missile ha percorso in totale ben 2700 km ed ha raggiunto un’altezza massima di ben 550 km da suolo, alla fine  si è  diviso in tre parti e, fortunatamente, finendo nell’oceano, non ha colpito velivoli né imbarcazioni. Il vettore sarebbe in grado di trasportare una testata nucleare secondo l’opinione degli esperti.

I Giapponesi sono stati svegliati da sms di allerta grazie ad un sistema di avviso pubblico molto sviluppato nel paese il quale è purtroppo avvezzo ad annunciare catastrofi naturali di notevoli dimensioni. Il messaggio, ricevuto da milioni di cittadini, ha reso edotta la popolazione del lancio del missile ed ha consigliato di ripararsi all’interno di edifici solidi o in rifugi sotterranei. Allo stesso tempo le sirene di allarme sono scattate in moltissime città giapponesi riproponendo scenari di guerra degni dei migliori film di hollywood.

Unanime è stata la condanna dai leader degli stati confinanti e del resto del mondo. La Corea del Sud ha immediatamente sganciato ben otto ordigni in una zona di confine ed ha minacciato l’uso della forza in caso di prosecuzione delle ostilità.

Il Giappone, condannando la mossa azzardata della Corea del Nord, bollando l’accaduto come “una minaccia senza precedenti” ha interpretato il lancio del missile come un vero e proprio atto di guerra ed ha richiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la quale è stata già fissata per il pomeriggio odierno.

Secondo il governo giapponese il lancio è stato indirizzato verso il più stretto alleato degli USA a dimostrazione che la Corea del Nord sarebbe in grado di colpire la base di Guam come minacciato nei giorni scorsi, solamente la più che probabile reazione armata degli Stati Uniti ha impedito a Pyongyang di puntare verso obiettivi militari statunitensi. In ogni caso, fa sapere da Tokyo il premier Shinzo Abe, “faremo ogni sforzo per proteggere le vite delle persone“.

Il nuovo atto dimostrativo nordcoreano ha però provocato dure reazioni da parte di due paesi storicamente più benevoli nei confronti della Corea del Nord, la Russia ha infatti parlato di situazione grave e di inutilità delle dure sanzioni economiche irrogate al regime guidato dal dittatore Kim Jong-un spingendo per una risoluzione che condanni le azioni unilaterali ed allo stesso tempo vieti le sanzioni unilaterali. La Cina è molto preoccupata dell’escalation ed invita tutti i paesi alla calma: “La situazione resta altamente sensibile e tutti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo e i negoziati” ha dichiarato Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri cinese.

Condanna ferma al lancio del missile è stata espressa dai leader europei con la la peculiarità della dura posizione francese, espressa dal presidente Macron, il quale desidera intransigenza nei confronti del regime nordcoreano.

Infine durissima, come è ormai nell’aria da mesi, la posizione degli Stati Uniti con il presidente Trump il quale si dice sostanzialmente pronto alla guerra: “Le azioni che minacciano e destabilizzano aumentano solo l’isolamento del regime nord coreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo” minacciando  l’intervento armato in mancanza di una presa di posizione seria e possibilmente definitiva del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il quale, si ripete, è convocato per il pomeriggio odierno su richiesta del Giappone e, seppure non abbia in programma la discussione sull’eventuale intervento armato, nulla esclude che possa adottare una risoluzione prodromica ad una futura deliberazione in tal senso.

 

 

Carmine Iovino
Carmine Iovino
In rete: TUTTOLOGO // Appassionato di Videogames e NERD tourettico // Nella vita: Avvocato Penalista

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