Un racing game arcade
Come anticipato, Need for Speed: Most Wanted si presenta come un seguito, anzi una evoluzione, di Burnout Paradise, ricalcando la sua struttura articolata che lo ha reso famoso. Le innovazioni del team inglese partono dal Easydrive, il sistema che propone al giocatore le gare che si possono disputare, attivandole sgommando ad un incrocio prefissato, e si suddividono tra corse a tempo, resistenza, fuga dalla polizia, e così via.
Allo stesso modo si può scegliere il tipo di autovettura da guidare (tra quelle a disposizione), potenziare a dovere optando tra gli accessori, accedere direttamente al mondo online per sfidare i piloti in carne e ossa.
Partecipando alle competizioni da singolo giocatore, si nota subito come lo spirito del gameplay sia molto adrenalinico. Sfoderare tutti i cavalli in mezzo al traffico e imboccare un incrocio oppure svoltare in derapata al fine di seminare gli inseguitori, rende subito l’idea. Il sistema di gioco tiene conto dei danni subiti dalla vettura per cui è bene passare da un meccanico per aggiustare in un secondo, letteralmente, il proprio bolide, grazie alla nuova gestione del ripristino vettura “al volo” passando semplicemente attraverso il punto di interesse.
Le sfide mettono in evidenza anche la IA, ben calibrata in modo leggero per quelle semplici e molto più ostica in quelle più difficili con tanto di avversari gestiti dalla CPU capaci di farvi mangiare la polvere. Interessante notare come la fuga sia gestita in modo crescente a seconda di come il giocatore tende a sfuggire. Se ad esempio si prende l’autostrada, che permette di raggiungere agevolmente maggiore velocità, sentiremo il rombo di auto della polizia più potenti venirci a prendere, accompagnate dagli elicotteri che sorvolano dall’alto la situazione e informano le pattuglie sui nostri spostamenti.
Venire fermati dalla polizia determina solo la perdita della sfida, senza alcun doloroso scotto da pagare.
Ogni piazzamento nelle varie sfide determina l’ottenimento di punti e soldi, i primi utili per scalare in classifica e sbloccare determinati accessori a seconda del livello di notorietà raggiunto, i secondi per acquistare quegli accessori che a scelta possono rendere la vostra autovettura un vero bolide come la tanto amata Nitro.
Questo Most Wanted mette a disposizione una cinquantina di autovetture nel corso di tutto il gioco, tra cui le “dream car”, ovvero Alfa Romeo 4C Concept, Shelby Cobra 427, McLaren MP4-12C, Lamborghini Aventador, Pagani Huayara, Koenigsegg Agera R e altre ancora. Non più lente carrette da potenziare nel tempo, ma subito velocità e potenza, per un totale di circa 7 ore di gameplay a cui si aggiungono le interminabili sfide online utili a scalare posizione in classifica o potenziare ulteriormente le autovetture, disponibili da subito, semplicemente scoprendole in mezzo all’enorme ambientazione della mappa.
In tutto questo piacevole racconto, pad alla mano dobbiamo purtroppo citare un gameplay vero e proprio handicap, dovuto ad un ritardo nella gestione delle sterzate, a cui si aggiunge una sensibilità molto alta.
Se da un lato si può comprendere l’aver inserito quest’ultima come una sorta di difficoltà utile nel manovrare l’auto ad alta velocità, non è invece accettabile quel “input lag” che si manifesta ogni volta che si vuole o si deve sterzare, portando inevitabilmente il giocatore ad effettuare controsterzate per riprendere la traettoria ideale o peggio ancora assistere impotente ad urti contro muri o altri ostacoli per l’incapacità del titolo di sterzare nell’attimo in cui si era deciso tramite la leva analogica del pad.
Se si digerisce questo, il titolo rende moltissimo, in caso contrario i momenti di frustrazione sono dietro l’angolo ad aspettarvi.
Una parentesi per la versione Playstation 3, compatibile con Move. Il controller di movimento reagisce allo stesso modo del pad con la differenza che in alcuni frangenti appare addirittura peggio, per il fatto che la sensibilità nei movimenti, oscillando il controller a destra o sinistra per sterzare, sembra aumentare in modo diverso a seconda della velocità, alterando di fatto il modo di rispondere ai nostri comandi.