Recensione Dead Space 3

Il marchio

La storia narra le gesta di Isaac Clarke, rifugiatosi in un luogo cittadino per sfuggire dagli incubi del marchio. Il suo viso è segnato dalla stanchezza mentale e fisica, gli evidenti solchi scuri sotto gli occhi sono un chiaro segnale del poco sonno che riesce ad avere il protagonista.

I ricordi lo portano ancora ai fatti del primo e secondo capitolo che vengono sapientemente ripresi dal team di sviluppo nella introduzione al videogioco.

Un modo saggio di preparare il giocatore a ciò che succederà di lì a poco, facendo spoiler solo dello stretto necessario a comprendere il filo conduttore tra i capitoli.

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Tornando ad Isaac, egli viene contattato da un gruppo di militari che vuole portarlo ad effettuare una ultima missione per bloccare il flusso dei marchi. Il primo marchio fu motivo di studio per gli scenziati convinti che potesse portare una nuova fonte di energia, ma gli effetti furono devastanti, creando una epidemia di mostri chiamati Necromorfi. A seguire ne furono creati degli altri ma la setta Unitology, creata in nome di colui che volle sfruttare il marchio, riuscì a rovinare i piani di sviluppo degli ingegneri e a creare una nuova ondata di vittime. Sfuggito dalla postazione spaziale, Isaac e Ellie erano convinti di aver terminato la loro avventura assieme, ma non è così. Un nuovo marchio è stato scoperto e questa volta pare che sia alla origine del suo potere su un pianeta sperduto e ghiacciato denominato Tau Volantis. Ma durante questa indecisione tra il dire e il fare, la setta Uniltology colpisce ancora e scatena il flusso dei marchi nella città creando il panico più totale.

Da qui in poi ha inizio un’avventura ricca di colpi di scena, momenti memorabili e situazioni entusiasmanti.

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