“Become my Warrior of Light!”
Versione testata Nintendo 3DS.
L’unico sopravvissuto
L’incontro con Agnés, vestale del cristallo del vento, in particolare, e poi quelli con Edea e Ringabel, porteranno ben presto alla formazione della compagnia che avrà il compito di ripristinare l’ordine naturale e di sconfiggere l’oscurità che ha avvolto i cristalli, e che sta pian piano sconvolgendo gli elementi naturali.
Brave e Default
E’ così che nasce il sistema di Brave e Default, elemento chiaramente cardine di un gameplay che finisce per essere centrale anche nel titolo stesso del gioco. Sistema semplice nella teoria ma decisamente difficile da padroneggiare al meglio, la possibilità di effettuare fino a 4 mosse consecutive nello stesso turno (Brave) finendo per essere penalizzati nel successivo o, al contrario, di rimanere in difesa caricando i PB (Punti Battaglia) necessari a sferrare attacchi consecutivi senza doversi fermare per uno o più turni, si innesta perfettamente nelle meccaniche classiche, rendendo però ancora più importante la necessità di una buona strategia anche al di fuori delle boss fight.
Eppure il sistema di combattimento non si basa solo su questa scelta: altro elemento fondamentale è la possibilità di sviluppare non solo il livello di ciascuno dei quattro personaggi, ma anche di modificarne la classe (job) a piacimento senza perdere i progressi acquisiti nella classe precedente. Tali passaggi di classe sono inoltre incoraggiati, poichè permettono di accedere ad un numero variabile nel corso del gioco di abilità di supporto passive (ovvero che non necessitano di attivazione durante lo scontro) e di selezionare come abilità attive secondarie delle mosse sempre più potenti ed utili. Ed è qui che entra in gioco l’importanza delle side quest accennata in precedenza: è infatti proprio grazie al completamento di queste missioni che siamo in grado di sbloccare gradualmente molte delle classi che saranno infine a nostra disposizione. Sono disponibili, inoltre. una serie di equipaggiamenti indispensabili e di attacchi speciali personalizzabili, dei quali però ci occuperemo nel prossimo capitolo.
All’interno di queste meccaniche complesse ma assimilabili in maniera graduale nel corso della partita, si inserisce anche una grande personalizzazione del livello di difficoltà: si può infatti non solo scegliere tra la difficoltà Facile, Normale e Difficile, ma anche selezionare una diversa frequenza per gli incontri casuali con i mostri che popolano la regione. Una possibilità molto apprezzata che permette di non essere disturbati affatto durante gli spostamenti, anche quando si deve arrivare in forma allo scontro con uno dei boss finali di qualche dungeon, oppure di incontrare moltissimi nemici qualora si avesse bisogno di potenziare i propri personaggi in vista di un nemico per noi ancora troppo potente. Buono il livello di sfida alla massima difficoltà, con battaglie dure e impegnative fin dall’inizio del gioco, che tuttavia si riescono sempre a superare con un po’ di grinding e/o con qualche variante strategica nell’approccio al nemico di turno.
Norende, microtransazioni e.. multiplayer?
I PS funzionano un po’ come i punti battaglia che regolano i meccanismi di Brave/Default, ma servono in un certo qual modo a bypassarli: il loro utilizzo, infatti, permette di bloccare il tempo attivando la modalità Bravely Second e di eseguire un numero di azioni pari alla quantità di punti sonno disponibile, a prescindere dal fatto che sia o meno il nostro turno o che i nostri PB abbiano o meno un valore negativo. Il limite di 3PS massimi accumulabili ed il fatto che occorrano 8 ore a rigenerare ogni singolo punto li rende di per sé un bene prezioso e utile a risollevare le sorti di uno scontro dopo una singola mossa sconsiderata, ma la possibilità di acquistare delle bevende che permettano di ricaricarli velocemente, a nostro avviso, potrebbe mettere a rischio la struttura stessa di un gameplay equilibrato e nel complesso sapientemente bilanciato dai ragazzi di Silicon Studio.
Non ci resta a questo punto da analizzare altro se non un ultimissimo aspetto del gameplay, ovvero la possibilità di ricevere il supporto dei nostri amici durante le battaglie. In Bravely Default, infatti, possiamo inviare e ricevere tramite la rete gli attacchi dei nostri personaggi o di quelli dei nostri amici, per poterli poi evocare nel corso delle battaglie più dure per cambiare così il corso di uno scontro che altrimenti ci avrebbe potuto facilmente portare al Game Over. Non solo: esiste anche la possibilità di sincronizzare tramite l’Abilink le abilità di un nostro personaggio a quelle del personaggio di un nostro amico: in questo modo, accordandosi preventivamente con gli amici in questione, sarà possibile far accedere i nostri personaggi alle abilità più avanzate delle varie classi, ottimizzando così l’allenamento ed evitando di sprecare esperienza nel miglioramento di una classe piuttosto che di un’altra.
Ars Poetica
Qualora abbiate un amico che ritiene che un titolo possa ritenersi graficamente ben fatto solo quando sfiora il fotorealismo, mostrategli Bravely Default e forse (non fa miracoli purtroppo) potrebbe ricredersi. Il titolo prodotto da Square Enix è un gioeillino artisticamente impeccabile, con ambientazioni in stile pastello/acquerello suggestive ed un level design ispirato come raramente capita di vedere. Pur avendo riscontrato una struttura dei dungeon talvolta un poco ripetitiva, i paesaggi esterni e gli ambienti cittadini mostrano una cura ed una pulizia grafica tale da farci ritenere davvero molto difficle poter fare di meglio. Ma tutto questo lavoro sarebbe potuto venire facilmente vanificato da un comparto sonoro di basso livello; beh, in questo caso il rischio è stato evitato con eleganza e la colonna sonora composta da Revo rende giustizia alla poetica generale del gioco.
Lo spazio dedicato alla parti doppiate è notevole ed è buona l’interpretazione in inglese delle voci dei personaggi; la presenza del sonoro originale giapponese, tuttavia, riesce ugualmente ad incrementare in maniera sostanziale l’efficacia espressiva dei dialoghi e può essere apprezzata anche da chi (come il sottoscritto, ndr) non conosce una sola parola della lingua nipponica. La localizzazione in italiano dei sottotitoli, infine, rende il titolo accessibile anche a tutti coloro che non hanno dimestichezza con la lingua anglosassone.
Commento finale
Bravely Default è semplicemente il miglior jRpg che i possessori delle portatili di casa Nintendo possano desiderare, nonchè il degno erede dei Final Fantasy “old style”. Un titolo che coniuga poesia e inventiva, e che riesce anche a portare innovazioni in un genere tradizionalmente consevatore, pur senza stravolgerlo. Un must have per tutti i possessori di 3DS e 2DS, che sfrutta al 100% tutte le caratteristiche della console.
Pro | Contro |
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– una storia ben strutturata anche nelle quest secondarie
– artisticamente stupendo
– longevità elevata – sistema di combattimento tradizionale e innovativo allo stesso tempo |
– microtransazioni per i Punti Sonno
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Voto Globale: 98 |