Parte II: i segreti delle descrizioni e quali domande porre ai venditori.
Troppo bello per essere vero
Detto questo, passiamo a descrivere punto per punto parole e frasi che dovrebbero far scattare il nostro radar anti-truffa:
– “non testato”: dietro questa semplice indicazione si cela spesso una verità che è comodo far finta di non sapere. Il venditore ha cioè testato il prodotto, ha visto che non funziona e prova ad ottenere il massimo da quello che è un oggetto ormai inservibile; per i prodotti “non testati” richiediamo dunque lo stesso prezzo che saremmo disposti a pagare se fossero “non funzionanti”
L’assenza dello scontrino, inoltre, impedisce di conoscere la provenienza dell’articolo: potrebbe essere rubato oppure decisamente più vecchio di quanto dichiara il venditore. E’ bene tenere tutto questo presente mentre valutiamo il prezzo di un oggetto che non ha più lo scontrino originale (o, in caso non sia più leggibile, una fotocopia leggibile in ogni sua parte).
– “25 euro subito, 25 dopo la consegna“: è una delle frasi tipiche dei truffatori, che cercano di convincerci a fare uno sforzo di fiducia facendoci credere che anche loro si stanno fidando di noi; a meno che la proposta non sia partita direttamente da noi, possiamo inserire l’inserzione direttamente nella nostra lista nera. Spesso, inoltre, questa frase si accompagna ad inserzioni già molto sospette, poiché il venditore, che di solito si spaccia per minorenne o per qualcuno impossibilitato ad avere persino una carta postepay da associare al conto paypal, richiede il pagamento tramite codici eShop, PSN, Xbox Live e simili, la cui affidabilità come metodo di pagamento abbiamo già descritto in precedenza. Quest’accoppiata è, dunque, una delle spie più consistenti di una potenziale truffa.
Lungi dal raccogliere la casistica completa, questi tre elementi inseriti in una descrizione sono solo quelli statisticamente più comuni e che in più casi abbiamo riscontrato essere associati ad inserzioni truffaldine. E’ bene sempre ricordare, inoltre, che le piccole cifre sono quelle per le quali è più facile essere raggirati, proprio perché la nostra soglia di attenzione è più bassa;portarci a pensare “ma ti pare che qualcuno si mette a truffare per 10€” è proprio ciò in cui spera il vostro “avversario”. Le piccole somme, infatti, possono portare molte richieste e molte richieste si traducono in tanti potenziali clienti, che possono diventare tutti delle ottime potenziali vittime!
Ciao, sono interessato. Potresti…
Ancor più importante che leggere la descrizione, il contatto diretto con il venditore è il momento cruciale in cui il nostro istinto e la nostra esperienza devono decidere se portare a termine o meno la transazione. Oltre a diffidare di chi ci scrive via email quanto abbiamo detto nel paragrafo precedente (mancato test del prodotto, assenza scontrino, pagamento a “rate”), ecco alcune domande che è buona norma fare al venditore:
– chiedere se accetta il ritiro in zona anche se non siamo di una zona vicina alla sua è sempre utile per capire se ci troviamo di fronte o meno ad un articolo veramente in vendita;
– richiedere foto reali dell’oggetto, possibilmente sempre con un biglietto che attesti data e autore della foto (cerchiamo di guardarle con occhio critico per non essere raggirati a causa di un’immagine “photoshoppata”), è anche in questo caso utile a capire se l’oggetto esiste davvero e non stiamo acquistando un prodotto fantasma;
– richiedere, se articolo nuovo/in garanzia, foto dello scontrino, dettagliata con in evidenza il codice identificato, e del seriale dell’articolo; identificare se concidono o meno non sempre è facile, ma già il fatto che il venditore ce li mostri senza problemi è spesso sinonimo di buona fede. Se poi riusciamo a verificare la correttezza dei dati tanto meglio;
– chiarire fin da subito i metodi di pagamento che il venditore è disposto ad accettare per valutare i rischi della trattativa in base alle considerazione fatte nel precedente articolo.