Recensione Assassin's Creed Syndicate

Chi controlla Londra, controlla il mondo

Versione testata PlayStation 4

Esistono periodi storici che si prestano più degli altri a rappresentazioni letterarie, cinematografiche e videoludiche: i fasti e la caduta dell’impero romano, la Francia rivoluzionaria, la grande epopea dell’impero britannico, che sotto la guida della regina Vittoria conobbe il massimo grado di sviluppo economico, militare e culturale.           
Ubisoft pare aver compreso da tempo che la storia può essere un ottimo alleato nello sviluppo di un contesto narrativo efficace ed avvincente e con questo ultimo capitolo di Assassin’s Creed ci trasporta nella Londra di metà ‘800, vero centro del mondo e capitale dell’impero probabilmente più potente che la storia abbia conosciuto.     

Nei quasi settanta anni di regno della regina Vittoria, che non a caso, visto il potere e l’influenza della sovrana, presero il nome di Età Vittoriana, la potenza egemonica britannica pareva incontrastata non soltanto sui mari, dove la marina di sua maestà dettava legge, ma anche nelle arti, nella cultura, nelle scienze con personaggi del calibro di Millais, Darwin, Dickens, Marx, Bell ad affollare i salotti letterari e scientifici del tempo. Eppure gli anni d’oro del regno furono anche un periodo di grandi contraddizioni nei quali, a fronte di un progresso economico e tecnologico inarrestabile, lo sfruttamento del lavoro minorile nelle grandi fabbriche “moderne”, l’espandersi di grandi fasce di povertà e l’enorme diffusione della prostituzione, faceva da contraltare imbarazzante alla gloria della corona.

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Su questo fecondo periodo storico, come dicevamo, si innesta la trama di Assassin’s Creed Syndicate che, se si accettano i limiti intrinseci della produzione, che di certo non ha il pregio nè dell’apprfondimento nè dell’accuratezza nella ricostruzione storica, si rivela probabilmente una delle più interessanti dell’intero franchise.

Un nuovo e potente frutto dell’Eden è stato scoperto a Londra, dove, grazie all’inerzia del Consiglio degli Assassini, i Templari hanno installato il centro nevralgico delle loro macchinazioni. Controllando la politica, l’economia e persino la malavita, in pochissimo tempo Londra è caduta ai loro piedi e “Chi controlla Londra, controlla il mondo”.
Sfidando gli ordini del consiglio, per questo motivo Jacob Frye e sua sorella gemella Evie, giovani figli d’arte di un importante Assassino, si recano a Londra per provare a contrastare la crescente egemonia dei templari che, grazie al potente Starrick e al suo braccio armato, i Blighters, soggioga la città da fin troppo tempo. Come tutti i fratelli, anche i due gemelli Frye si troveranno più di una volta in disaccordo sia sul cosa significhi essere un Assassino, sia sul vero obiettivo del loro soggiorno a Londra ed i battibecchi, anche spiritosi, che ne deriveranno sono uno degli aspetti più riusciti dell’intero tessuto narrativo, riuscendo a caratterizzare i personaggi in maniera perfetta.

Gemelli diversi

Il dualismo offerto dalla presenza di due protagonisti principali è evidente anche nel gameplay, dove l’approccio alle missioni cambia profondamente a seconda che si controlli il personaggio femminile di Evie o quello irruento di Jacob. Nelle singole missioni sarà il gioco a scegliere per voi con quale personaggio dovrete rapportarvi, ma nel free mode avrete la possibilità di passare da un personaggio all’altro preferendo un approccio più stealth, tipico della saga, o più diretto. La differenza c’è e si vede: con Evie infatti vi troverete più spesso ad affrontare i nemici dalla distanza, utilizzando i ben noti coltelli da lancio o il bastone da passeggio che nasconde al suo interno una lama, mentre con Jacob potrete dare libero sfogo alla vostra irruenza con tirapugni, pugnali kukri dalla lama curva e scazzottate mortali. Le movenze di Jacob sono più lente rispetto a quelle della sorella e i suoi colpi più potenti, con sequenze finali davvero brutali. Evie è più veloce ma avrete bisogno di qualche colpo in più per mandare a tappeto gli avversari, inoltre la sua salute è più limitata, quindi niente risse da strada, nelle quali sembra invece trovarsi a suo agio Jacob.

Una delle introduzioni più interessanti di questo nuovo capitolo è rappresentata dalla possibilità di creare la vostra gang di strada, i Rooks, reclutando feccia in ogni angolo della città. Londra è stata suddivisa in 7 grandi quartieri: La City – Westminter – The Strand – Thames – Lambeth – Southwork e Whitechapel, a loro volta suddivisi in aree più piccole controllate da gang rivali. Completando specifiche missioni avrete la possibilità, una volta eliminato il capo della banda che controlla una determinata area, di portare sotto la vostra influenza quella porzione di mappa e aumentare il numero di membri della vostra gang. Con la vostra scorta personale, richiamabile con la pressione di un tasto, avrete poi la possibilità di tirarvi fuori dai guai quando le cose si mettono davvero male o lanciarvi in furibonde guerre di strada. Sotto questo profilo, la gestione delle aree di influenza è migliorata molto rispetto al predecessore Unity.  Ma il passo in avanti più netto compiuto da Syndicate è nella gestione e precisione dei controlli. Il combat system è ora più fluido e semplificato indicandovi con esattezza quale pulsante premere per contrattaccare, rompere la difesa o terminare il nemico nella maniera più brutale possibile. Anche il sistema di scalata ora sembra più preciso rispetto a quello di Unity, sebbene si avverta comunque una certa forzatura nella direzione da prendere durante l’arrampicata.

Se questi miglioramenti sarebbero già sufficienti, tre novità introdotte con Assassin’s Creed Syndicate sono potenzialmente in grado di rivoluzionare l’intero gameplay della serie in futuro. ACS Screen Evie Stealth wm E3 150615 730pmPT 1434414235

Il rampino è forse uno degli elementi su cui si sono concentrate le perplessità della gran parte dei fan sin dal primo annuncio. Il timore era che uno strumento del genere potesse rendere del tutto inutile l’arrampicata acrobatica e snaturare uno dei pilastri fondanti del franchise, trasformando l’assassino di turno in un Batman ante litteram. Nella realtà dei fatti, invece, il rampino si rivela uno strumento estremamente interessante, in grado di ampliare enormemente le possibilità di approccio all’assassinio e di garantirvi una via di fuga sicura e veloce da zone troppo pericolose per essere affrontate da soli.
Il rampino tornerà utile anche negli spostamenti in quanto vi permetterà, saltando di tetto in tetto, di attraversare strade troppo larghe per i vostri salti, già al limite dell’umano, creando delle comode zip line. Una volta sbloccato insomma vi renderete conto di non poterne fare più a meno.

Anche la modalità stealth è stata decisamente migliorata con l’introduzione del cerchio del pericolo: un anello che avvolge il nostro assassino indicherà il luogo di provenienza della possibile minaccia e il grado di pericolosità, cambiando c
olore da bianco a giallo. Questa introduzione si rivela incredibilmente utile soprattutto quando non si è in grado di controllare con precisione l’area perchè ad esempio ci si trova nascosti dietro delle casse o in un anfratto.

Infine la terza grande novità del gameplay è rappresentata dalla presenza dei veicoli. Per la prima volta nella saga infatti i nostri assassini avranno la possibilità di prendere il controllo delle carrozze di cui Londra, nell’età dell’oro della rivoluzione industriale, doveva essere piena. Il sistema di guida è piuttosto efficace con i trigger posteriori per accelerazione e frenata, un tasto, (X su PS4) per un “boost di accelerazione” e una combinazione di tasti per effettuare gli speronamenti. Quest’ultima importante novità è francametne quella che ci è piaciuta di più. Molte missioni, infatti, ruotano proprio intorno all’utilizzo delle carrozze ed in alcuni frangenti in cui ci veniva richiesto di distruggere o seminare le carrozze avversarie, ci è sembrato di rivedere, in maniera più limitata ovviamente, le folli guerre tra vetture in Mad Max. Il gioco si preoccupa costantemente di fare in modo che possiate apprezzare tutte le novità introdotte del gameplay. In una missione, ad esempio, l’allora sergente della polizia Abberline, noto alle cronache per le sue indagini su Jack lo Squartatore, ci chiederà di rapire e portare vivi in commissariato i capi di alcune bande. Dovremo quindi infiltrarci nelle zone di influenza della banda avversaria, mantenendo un profilo più basso possibile, e evitando ogni possibile minaccia indicata dall’anello del pericolo, avvicinarci al bersaglio e costringerlo a muoversi in una certa direzione, infine rapirlo (altra novità di questo capitolo) caricandolo su una carrozza rubata lì vicino.ACS SC 76 Reviews CartHighjack ALT Proposal watermark 1445447239

Non mancano, come di consueto, le abilità e i potenziamenti per i due protagonisti e per la vostra banda – sbloccabili raccogliendo materiale e denaro di gioco – e soprattutto i nuovi gadget che potrete ottenere dai numerosi NPC tra cui quelli di Alexander Graham Bell, tra questi la micidiale Bomba Elettrica. La raccolta dei materiali richiesti in alcuni casi potrebbe però rivelarsi più complicata del solito, stante l’assoluta aleatorietà del drop fornito dalle casse sparse in giro per la mappa e dai rifornimenti provenienti dai bambini di Londra che ad un certo punto della trama si uniranno alle fila dei vostri alleati.

Fumo di Londra

Dal punto di vista tecnico Ubisoft ha fatto tesoro delle enormi critiche che le sono piovute addosso con Unity, un gioco dalle grandissime potenzialità ma probabilmente arrivato troppo presto sul mercato, senza la dovuta fase di rifinitura e debugging.
Sebbene il dettaglio grafico non raggiunga le vette del suo predecessore, Assassin’s Creed: Syndicate è un gioco molto bello da vedere ed in grado di restituire scorci meravigliosi di una Londra Vittoriana dominata dalle guglie e dall’opulenza di Westminster e dalle ciminiere delle fabbriche-prigione in cui si scontra progresso e miseria umana.
A fronte di una riduzione del dettaglio grafico e della riduzione del numero degli NPC, Syndicate guadagna in stabilità e fluidità. La versione PS4 infatti gira a 900p e a 30fps fissi in pressochè ogni circostanza e, nonostante le strade di Londra risultino decisamente meno affollate rispetto a quelle di Parigi, la città grazie alla presenza delle carrozze non appare completamente deserta.          
A prevalere comunque in questo secondo capitolo sono soprattutto gli spazi esterni, mentre gli interni sono limitati soltanto ad alcune missioni e ad alcuni edifici storici come il palazzo di Westminster.
Scompare il multiplayer che aveva rappresentato una delle principali novità di Unity e questo un po’ ci dispiace poichè lo ritenevamo una delle innovazioni con maggiori potenzialità del precedente capitolo, ma possiamo comprendere che la volontà di Ubisoft di lanciare un nuovo episodio della serie ogni anno si scontri con la possibilità di implementazione di nuove modalità che per loro natura richiedono tempi piuttosto lunghi di beta testing.

Come in ogni Assassin’s creed non mancano bug e glitch: personaggi che scompaiono durante le cutscenes, assassini che affogano in un metro d’acqua e così via, tuttavia la sensazione è che si tratti di fenomeni limitati e comunque non così gravi da influenzare il gameplay come accaduto in Unity. Perfetto invece il comparto sonoro, con arrangiamenti orchestrali sempre adatti alla situazione e al periodo storico di riferimento e il doppiaggio in italiano che anche questa volta risulta tra i migliori mai ascoltati in una ip tripla A.         

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Commento finale

La strada intrapresa da Ubisoft con Asssassin’s Creed Syndicate è quella giusta. Pur non snaturando alcuni elementi caratteristici del franchise, le innovazioni introdotte e il modo con cui le stesse sono state sfruttate nel gameplay, rendono il titolo decisamente divertente e godibile. La varietà di approccio alle singole missioni garantita dall’introduzione dell’anello della minaccia e del rampino ha, paradossalmente per la prima volta in una serie che ha per protagonisti degli assassini, la possibilità di rendere Assassin’s Creed un vero e proprio stealth game. Anche dal punto di vista tecnico inoltre, nonostante qualche sacrificio nel dettaglio grafico sull’altare della stabilità, Syndicate è un deciso passo in avanti rispetto ad Unity. Se siete amanti della serie, quindi, sicuramente non avrete alcun rimpianto con questo ultimo capitolo, se invece siete ancora dubbiosi sulla bontà del franchise, questa potrebbe essere l’occasione giusta per ricredervi.

Pro Contro 
– Innovazioni al gameplay divertenti
– Ottima caratterizzazione dei personaggi
– Buon comparto tecnico…
– …con qualche sacrificio
– Sulla trama si sarebbe potuto osare di più
  Voto Globale: 89
 
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