Recensione NBA 2K17

Si oscura la vallata, è una Gioconda non una stoppata

Versione testata Xbox One

Gara 7, I Cleveland Cavaliers, hanno fatto la storia, rimontare da uno svantaggio di 3 – 1 e ribaltare la situazione, nelle 3 gare rimanenti, portando finalmente l’anello nella “terra promessa”: Cleveland. Lebron James, Il “ragazzo di Akron” (una piccola cittadina distante poco meno di 40 miglia dal Capoluogo dell’Ohio), si lascia andare, mostrando tutta la sua “umanità” in un giubilo di sentimenti e di pianti condivisi dalla sua gente, quella gente, in un rapporto di “odi et amo”, che lo aveva tanto criticato in passato e che invece ora lo acclama come il “Re”.

È così che si conclude una delle più interessanti e affascinanti finali della storia dell’NBA, della quale sicuramente se ne sentirà ancora parlare per anni; sono passati circa tre mesi da quella “favola” e la nuova stagione della National Basket Association si appresa a cominciare. Come ogni anno, ci pensa 2K Games a farci vivere “virtualmente” il campionato di Basket più bello del mondo, con il nuovo capitolo della serie 2K17 che ha l’arduo compito di migliorare una saga cestistica che non ha eguali e che a conti fatti rasenta praticamente la perfezione sotto tutti i punti di vista.

Quindi cosa c’è da aspettarsi da NBA 2K17? Sarà riuscito a migliorarsi oppure no? Quel che è certo è che l’obiettivo della software house californian non è più quello di essere il miglior gioco cestistico sulla piazza ma bensì di essere il miglior gioco sportivo presente sul mercato!

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Training Camp

NBA 2K17 è uno di quei giochi che deve essere approcciato con la consapevolezza che (soprattutto per i neofiti) non sarà possibile sin da subito essere dei veri e propri assi della Pallacanestro, anzi; non discostandosi particolarmente dai trascorsi capitoli della serie, almeno per quanto riguarda la componente prettamente simulativa, sarà necessario assimilare tutta una serie di elementi, di parametri e di tatticismi che partita dopo partita, verranno sempre più naturali e con quella consapevolezza che nulla è lasciato al caso. Non è un gioco Arcade (se non in piccolissimi frangenti) e quindi i due concetti alla base del lavoro targato 2K Games sono: dedizione e allenamento, almeno per chi è alle prime armi, in quanto il feeling con i comandi è rimasto pressoché inalterato e soltanto attraverso “l’hard work” sarà possibile padroneggiare al meglio i controlli di NBA 2K17.

La gestione degli schemi, per quanti non hanno mai giocato ad un capitolo della serie, è stata semplificata rispetto al passato ma resta comunque abbastanza ardua da capire, soprattutto nei primi istanti di gioco; l’unico modo per padroneggiare i movimenti e gli schemi di squadra è quello di affidarsi agli allenamenti e alle partite di prova. L’interfaccia di selezione dello schema, comunque, è stata resa più intuitiva e chiara e questo sicuramente facilita le giocate e la gestione complessiva delle azioni.

Raggiungere la perfezione totale non è affatto semplice e sebbene il titolo va sostanzialmente ad ereditare le solite basi dei passati capitoli, cerca in qualche modo di “evolversi” andando a limare quei piccoli difetti che erano emersi in NBA 2k16. Il lavoro della software house si è concentrato soprattutto sulle fasi difensive e offensive, eliminando quegli elementi che non avevano proprio convinto come: la fase difensiva altalenante e i cambi di ritmo che risultavano fin troppo improvvisi e imprevedibili. Gli sviluppatori, hanno cercato di dare una nuova impronta all’intelligenza artificiale, per far sì che i giocatori avessero una maggiore logicità in relazione a quanto accadesse sul parquet.

Da questo punto di vista l’operato è davvero buono, e la sensazione, è che il gioco riesca ad adattarsi al meglio alle svariate situazioni di gioco, anche se qualche sbavatura, sia in fase difensiva e sia in fase offensiva permane ancora; in particolar modo, nel corso di una partita la nostra difesa potrebbe essere fin troppo scoperta, lasciandoci quindi in balia degli attacchi avversari e viceversa, in quanto capita di riuscire ad andare in contropiede e segnare con una semplicità sbalorditiva, anche ai livelli di difficoltà più alti.

Accanto alla rinnovata intelligenza artificiale abbiamo: una migliore gestione della fisica sul campo, una gestione più realistica e credibile dei contrasti fra i giocatori e un nuovo sistema di combinazione dei movimenti, i quali sono in grado di rendere ancora più realistica e coinvolgente l’esperienza di gioco; inoltre, a differenza dell’edizione 2016, sono state introdotte nuove animazioni legate ai: dribbling, i quali risultano essere più immediati da eseguire, al sistema per rubare la palla al palleggiatore avversario, ai crossover, ai cambi di direzione, ai ribalzi (per ricreare le “lotte” sotto canestro che caratterizzano le partite reali) e ai contatti sotto al canestro che, risultano essere più naturali da vedere.

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C’è da dire però che alcune mosse, così come parte delle esultanze sono state prese dalle passate edizioni, in particolare 2K15 e 2K16 e piazzate di peso in 2K17; non che sia un male, ma dietro ad un lavoro certosino, alla ricerca della novità, c’è anche un buon lavoro di riciclo di elementi già visti in passato. Inoltre, bisognerà tener conto di come la squadra avversaria si sta muovendo per portare l’attacco (o come si sta difendendo) sotto canestro, in modo tale da capire quale è il momento giusto per effettuare un blocco o per rubare una palla e andare in contropiede. Infine, un po’ come accade in Pro Evolution Soccer 2017, anche l’intelligenza artificiale in questo NBA 2k17, sembra essere praticamente adattiva, in quanto, riesce a leggere al meglio le azioni e le strategie che stiamo utilizzando e di conseguenza rispondere ad esse con le dovute contromisure; ecco che giocare contro la stessa squadra, non significherà giocare sempre nello stesso identico modo, ma bensì ogni partita (anche se l’avversario è il medesimo) sarà diversa dalle altre.

In definitiva possiamo dire che il gameplay proposto in questo nuovo NBA 2K17 è davvero eccellente, solido e divertente quanto basta per passare ore e ore incollati alla TV; le novità introdotte non saranno tantissime rispetto a quanto avvenuto lo scorso anno e non sono immediatamente percepibili, ma partita dopo partita, risulteranno essere più evidenti, portando di conseguenza il gioco ad essere più “bello” da giocare (e da vedere), più profondo e realistico.

Pres: Il Presidente del parquet!

Come da tradizione, anche NBA 2K17, ha da offrire una pluralità di modalità dif
ferenti
fra loro le quali permettono di divertirsi sia in singolo e sia in compagnia (tanto in locale quanto in multiplayer online). Le più importanti, che faranno felici tutti i fan, anche in questa nuova produzione, risultano essere: Il mio Giocatore/La mia Carriera e Il mio GM/La mia Lega. Nella prima, l’utente ha l’occasione di mettersi in gioco, partendo come matricola del College, sino ad arrivare a calcare i campi della NBA; ricordiamo che tale modalità, lo scorso anno, ha visto alla cabina di regia Spike Lee. Le tematiche su cui si basava lo Script del registra afroamericano, non sembravano essere particolarmente attinenti ad un gioco di Basket, vuoi per la loro intrinseca natura “gangsta” e vuoi per una storia fin troppo indirizzata, senza particolari possibilità di scelta. Purtroppo l’esperimento è stato parzialmente un fallimento e pertanto 2K Sports ha deciso di cambiare diametralmente direzione, in modo tale da venire incontro alle richieste dei fan che si erano trovati particolarmente “scottati” dal canovaccio narrativo adottato dal buon Spike.

Tutto ruota intorno al nostro alter ego virtuale, soprannominato “Il Presidente”, il quale ha davanti a se un futuro davvero radioso proprio perché, già a livello scolastico, rappresenta una delle maggiori promesse del panorama cestistico; stavolta, la modalità è contraddistinta da una struttura narrativa, più semplice, molto meno cinematografica e maggiormente legata non soltanto alla vita sportiva del nostro atleta ma anche alla sua vita personale. Creato il nostro personaggio (è possibile anche scannerizzare il proprio volto grazie all’apposita App: MyNBA2K17), sarà possibile, innanzitutto selezionare uno dei degli stili di gioco predefiniti, l’altezza, l’ampiezza delle spalle, la lunghezza delle braccia, ovvero tutti parametri che influiranno sulla resa sul campo del nostro giocatore; questi potrà progredire e crescere sia in campo e sia fuori dal campo, in una sorta di sistema GDR e/o avvalendosi della moneta virtuale del gioco ovvero la Virtual Currency (la quale potrà essere acquistata a parte con soldi reali).

Quindi nei panni del Presidente giocheremo le prime partite (fra esibizioni e partite per la conquista del titolo) che ci porteranno dapprima ad essere chiamati da Mike Krzyzewski, il coach della nazionale americana di basket che ha vinto la medaglia d’oro ai giochi olimpici di Pechino 2008, Londra 2012 e infine a Rio de Janeiro 2016, fino ad arrivare al Draft NBA. La modalità MyCareer quindi torna in una veste rinnovata, molto vicina a 2K14, in quanto è caratterizzata da una serie di cutscene che saranno sbloccabili in relazione a cosa faremo nel corso della nostra carriera). Ci capiterà di essere chiamati dalla mamma, sempre pronta a darci degli ottimi consigli, di ricevere le visite del nostro agente o di ritrovarci a parlare (allenarci in palestra) con il nostro ex coach Young; è quindi doveroso sottolineare che il ritorno ad un filone narrativo più calmo e pacato è sicuramente stata una scelta azzeccata.

Ben strutturata risulta essere anche la componente Social, in quanto di tanto in tanto riceveremo dei messaggi che ci daranno modo di interagire con diverse persone della nostra sfera personale e non; capiterà di dover parlare con il proprio Coach, di essere spronati dallo stesso per migliorarsi tramite allenamenti extra in palestra, di essere contattati dai compagni per simpatiche sfide e così via. Inoltre, grazie al calendario presente, avremo modo di partecipare ad una serie di eventi di sponsorizzazione che ci ricompenseranno con preziosa valuta spendibile a proprio piacimento.

In definitiva, la MyCareer resta una modalità davvero appetibile per tutti i fan del parquet, potendo inoltre contare sulla modalità MyPark, dove avremo modo di affrontare dei 2v2 o dei 3v3 con altri giocatori online e sulla modalità 2K Pro-Am; è doveroso e forse superfluo dirvi che prima di cimentarvi nella modalità online, cercate di potenziare al meglio il vostro personaggio, eviterete in tal modo sonore e dolorosissime sconfitte.

Il mio GM/La mia Lega permette invece di destreggiarsi fra diverse modalità e opzioni disponibili: si potranno indossare i panni del General Manager, gestendo l’aspetto amministrativo, finanziario e sportivo fin nei minimi dettagli della nostra franchigia NBA; avremo modo di decidere se gestire il Club per una sola stagione o per più stagioni o di fare le cose in grande e diventare quindi il “Boss” dell’intera Lega, intervenendo su una serie di parametri settabili a piacimento (dai tetti salariali fino alla gestione della lotteria del Draft). Sono poi presenti: La mia Lega Online, e Inizia oggi, dove potremo guidare una squadra NBA partendo dalla classifica e dalle statistiche reali che la caratterizzano. Quest’ultima, però, sarà resa disponibile solo a partire dal prossimo 25 di Ottobre. A completare il quadro ci sono poi le solite Amichevoli, le varie sfide da disputare con o contro uno o più amici, La mia Squadra, dove, in stile Ultimate Team di Electronic Arts, costruiremo una squadra composta da giocatori attuali e da leggende che ci daranno modo di cimentarci in sei sotto sessioni di gioco e di un interessante nuovo sistema di valutazioni dei giocatori, oltre all’inedita modalità tutorial 2KU. Il tutto è naturalmente finalizzato a migliorare la propria squadra e ad ottenere nuovi pack che conterranno giocatori, miglioramenti e oggetti di vario tipo che lasceremo scoprire a voi.

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Benvenuti nell’Arena.

NBA 2K17 dal punto di vista puramente tecnico rasenta la perfezione (tanto che, per un occhio distratto, risulterà essere piuttosto difficile notare la differenza fra il gioco e una partita di NBA trasmessa in TV), a partire dalla grafica ormai strepitosa, sudore, barba, acconciature, tatuaggi, movenze, tifosi, inquadrature, replay, tutto è stato reso con una cura al limite del maniacale. I modelli poligonali e le texture dei giocatori (anche se è superfluo scriverlo) risultano essere fedelissimi alle controparti reali. L’atmosfera, non appena si inizia a giocare, ci fa sentire proprio come se fossimo seduti all’interno del palazzetto e la telecronaca, in lingua originale, impreziosisce ancora di più l’esperienza complessiva, grazie anche ad una varietà invidiabile, interviste pre e post gara e analisi di natura tattica. Il gioco gira eccellentemente a 1080p e 60 fps (salvo passare a 30fps nel corso delle scene di intermezzo). Purtroppo uno dei maggiori difetti della serie è dato dai tempi di caricamento piuttosto lunghi, nulla di particolarmente negativo, ma che comunque poteva essere gestito meglio.

A completare il quadro ci pensa la ricca colonna sonora, curata dagli Imagine Dragons, Noah Shebib e Grimes. Potendo inoltre contare su artisti internazionali quali: Jay-Z, Puff Daddy, Outkast, Drake e molti altri ancora.

Commento finale

NBA 2K17 – Anche quest’anno NBA 2K17 rappresenta in modo del tutto incontrastato il gioco di basket per ec
cellenza. Sarebbe davvero riduttivo definirlo un upgrade del predecessore in quanto, sebbene migliorare qualcosa di già perfetto, è un’impresa davvero ardua, i ragazzi di Visual Concepts ci sono riusciti pienamente, soffermandosi su quei dettagli, minori e non, che avevano convinto piuttosto poco in NBA 2K16. Quindi, il basket che conta è ancora su 2K Sports e se mai la software house californiana dovesse decidere seriamente di realizzare una simulazione calcistica con i controfiocchi, saranno dolori per tutti.

Pro Contro 
– Graficamente eccezionale
– MyCareer curata nei minimi dettagli
– Intelligenza Artificiale migliorata
– Titolo non per tutti
– Per padroneggiare al meglio i comandi serve molto tempo
– Qualche piccolo bug e calo di frame rate
  Voto Globale: 94 
 
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