Recensione Homefront


Parola d’ordine: Rivoluzione!

Dopo la morte del suo leader, Kim Jong Il, la Corea del Sud si unisce alla Corea del Nord sotto il controllo del nuovo capo carismatico Kim Jong Un, uomo capace di risollevare il suo nuovo paese unificato sia economicamente che industrialmente. Non passerà molto tempo prima che il nuovo stato manifestando il suo lato belligerante conquisti le risorse petrolifere prima della Russia poi di Iraq e Iran, fino ad arrivare a conquistare anche il Nord Africa e gli Emirati Arabi compresi. Il mondo vive una situazione di continua instabilità dovuta ad un crescente prezzo del carburante dettato dalla Corea Unificata e alle sempre meno disponibili risorse energetiche del pianeta. Ciò porta gli altri stati a subirne le conseguenze e a cominciare un rientro delle forze militari per contenere i problemi interni. In questo scenario surreale il continente americano, punta di diamante della politica capitalista di stampo occidentale, oramai stremato da una profonda crisi economica, subirà l’occupazione comunista dei due stati ora alleati: la Corea appunto e il Giappone.

Una volta dichiarata guerra all’America, ogni cittadino dovrà confrontarsi con il nemico in casa propria, fuggire, rintanarsi e prepararsi alla resistenza. Un lungo filmato iniziale realizzato ad arte anche sfruttando documentazione d’archivio reale come la conferenza stampa del Segretario di Stato Americano Hillary Clinton in occasione della crisi coreana, catalizza l’attenzione dello spettatore che di lì a poco sarà il protagonista di questa storia.

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Nei panni di Jacob, un pilota dell’aviazione americana di cui non si conosce il passato, il giocatore viene subito sbattuto nella cruda realtà dell’anno 2027. Le forze militari della Corea Unificata e del Giappone hanno il controllo del paese, hanno raccolto la popolazione in alcuni agglomerati urbani fatiscenti, vittime dell’assedio militare. Jacob assiste impotente alle fucilazioni in pieno giorno di una famiglia a cui risparmiano il figlio, un bambino a cui non resta che piangere con le lacrime che gli soffocano il pianto per la morte dei suoi genitori. La scena iniziale è diretta magistralmente e denota la cura riposta dal team Kaos Studios nel dare vita alla storia narrata dal celebre scrittore John Milius di Caccia a Ottobre Rosso, Alba Rossa e Apocalipse Now.

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