Recensione Dragon Age II


Più azione che tattica

Il sistema di gameplay si basa su meccaniche di gioco migliorate rispetto al precedente capitolo e studiate per essere godibili con il controller da console. Tramite la leva analogica sinistra ci si muove attraverso i luoghi mentre la leva opposta serve per modificare l’angolo della inquadatura in modo da avere sempre quella che più aggrada. Il pulsante X infligge i colpi mentre i restanti tre servono per eseguire le mosse predefinite o personalizzate. Queste infatti possono essere scelte attivando il menu con L2 o R2, e assegnando poi la sua funzionalità ai tre pulsanti Cerchio, Quadrato e Triangolo.

I tasti dorsali superiori, L1 e R1, permettono di cambiare velocemente il personaggio da utilizzare, lasciando al giocatore così un’ ampia possibilità di azione e tattica. Volendo si può premerli insieme per comandare il proprio gruppo. Come sempre è possibile assegnare una particolare pozione ad un membro del gruppo.

dragon-age-2_pic006Sebbene all’inizio il gameplay induca a ritenere che gli scontri possano essere facilmente gestiti con la pressione ripetuta del pulsante X, la realtà dimostra che è necessario comunque accompagnare ai colpi sferrati in modo grezzo e rapido, in puro stile “hack and slash”, le mosse speciali delle abilità di ogni membro del gruppo, stabilendo la posizione e il modo di gestire gli attacchi aumentando di intesità il sistema di combattimento. Per evitare un uso sconsiderato delle pozioni magiche come il ripristino della salute, il team di sviluppatori ha inserito per ogni utilizzo un tempo di ricarica imponendo quindi anche un uso parsimonioso e ponderato.

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Essendo un gioco di ruolo (RPG), un aspetto importante è la possibilità di relazionarsi con i personaggi secondari in modo da vivere a proprio modo tutta l’avventura. dragon-age-2_pic004Il titolo risulta molto meno corposo da questo punto di vista, lasciando al giocatore davvero poco da scegliere durante le battute verbali. Ma la differenza con l’esito di ogni scelta è molto marcato e quindi molto interessante.

Attraverso la mappa, di facile lettura e comprensione per potersi muovere all’interno del mondo fantastico generato da Bioware, si scopre che alcuni missioni sono fruibili in determinate ore del giorno. Ad esempio c’è la bacheca nella piazza dove vengono affisse alcune quest minori utili per collezionare denaro, oppure altre importanti che si sbloccano per volere di un personaggio.

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Il sistema di crescita è rimasto invariato ma condito da nuove e maggiori abilità sbloccabili. E’ possibile ottenere determinati oggetti Extra, tra cui la nota armatura simile a quella indossata da Isaac Clark , il personaggio di Dead Space 2, con l’apposito DLC e molte altre che è meglio non svelarvi anticipatamente. Inoltre si possono migliorare e potenziare anche le abilità dei componenti del gruppo in modo ancora più facile e intuitivo. Permane durante tutto il gioco la sensazione di interattività con la storia in ogni aspetto, garantendo davvero al giocatore la voglia di proseguire incessantemente per vedere l’evoluzione di Hawke in base alle proprie scelte.

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