Recensione MediEvil

“Sir Daniel Fortesque, di ritorno dalla terra dei morti”.

Sì, lo sappiamo che questa citazione è presa direttamente dal secondo capitolo, ma non c’era frase migliore per celebrare il glorioso ritorno di MediEvil, uno dei titoli più memorabili usciti su PlayStation. Era il lontano 1998 quando il valoroso guerriero Sir Daniel Fortesque entrò nelle nostre case, trascinandoci nella sua battaglia contro il temibile stregone Zarok per difendere il regno di Gallowmere. La storia vuole che Fortesque venne ferito mortalmente durante la guerra, ma le sue eroiche gesta assicurarono pace e prosperità ai suoi cittadini per molto tempo. Cento anni dopo, però, il negromante ritornò con il suo esercito di non morti con l’intento di prendersi la rivincita, ma la sua magia nera risvegliò anche Sir Daniel. Seppur risorto in una veste decisamente più ossuta e fragile, il cavaliere restò fedele alla sua causa ed alla sua gente, preparandosi ad affrontare Zarok per l’ultima volta.

La trama, come la quasi totalità del resto, non cambia di una virgola, e vedere tutto quanto riproposto a distanza di 20 anni con un comparto grafico attuale non può che stuzzicare le memorie dei giocatori di vecchia data. Il “nuovo” MediEvil si porta dietro veramente tutti gli elementi originali, inclusi alcuni leggermente negativi che, forse, avrebbero avuto bisogno di un piccolo restauro per rendere il gameplay più moderno ed appetibile anche per i giocatori più giovani. Non ci resta quindi che fare un ripasso generale sul restyling effettuato dai ragazzi di Other Ocean Interactive.

La gloria di un tempo.

Il gameplay di MediEvil rimane sostanzialmente immutato, mantenendo la sua semplicità ed immediatezza che lo rendono alla portata di tutti. Nonostante ciò, può capitare che la difficoltà degli scontri abbia qualche picco più alto rispetto alla media a causa di un sistema di combattimento impreciso. Nulla che affligga pesantemente l’esperienza di gioco, sia chiaro, ma è uno dei piccoli nei che il team di sviluppo avrebbe potuto migliorare senza intaccare la fedeltà con il capitolo su PlayStation.

A chiudere il cerchio degli elementi che avrebbero avuto bisogno di un aggiornamento, poi, c’è la gestione della telecamera, che potrebbe risultare leggermente ostica inizialmente per chi non ha mai giocato ai primi titoli basati su un’ambientazione tridimensionale. Negli spazi più angusti, infatti, non di rado ci è capitato di “incastrarci” con la visuale, proprio come accadeva nel capitolo originale. I nostalgici, forse, la definirebbero una “chicca” apprezzabile, ma potrebbe rivelarsi un piccolo seppur raro ostacolo per chi si avvicina al gioco per la prima volta.

Quanto al resto, fanno il loro ritorno le fonti curative per ripristinare la vita e riempire le fiale di salute, terminate le quali (a seguito delle morti) saremo costretti a ricominciare lo stage da capo. Non mancano inoltre le armi e le abilità classiche, tra cui il fedele braccio lanciabile di Sir Daniel, lo spadone e lo scudo, la balestra e le corazze potenziate. Per sbloccare man mano tutto l’arsenale disponibile, dovremo uccidere la maggior parte dei nemici presenti in ogni livello in modo da riempire la percentuale del calice con le loro anime. Ogni qualvolta raggiungeremo il massimo potremo ottenere una nuova arma nella Sala degli Eroi, a patto però di aver scovato la posizione del calice fisico, spesso ben nascosto o sorvegliato. Oltre ad essere una perla per i completisti, i quali avranno ben 20 calici da trovare che, fra il resto, permettono di assistere al finale alternativo del gioco, ciò incentiva anche l’attenta esplorazione dei livelli che compongono il regno. Per portare a termine l’avventura, in media sono richieste circa 7-8 ore di gioco, ma dobbiamo tenere conto che lo sviluppatore ha voluto introdurre alcune missioni inedite extra capaci di offrire un piccolo stimolo anche a coloro che già conoscono a memoria MediEvil.

Apprezzabile, infine, la piccola novità che risponde al nome di tomo di Gallowmere, un libro appunto in cui vengono raccolte brevi informazioni dei vari personaggi del gioco, dagli alleati fino ai boss. Le descrizioni sono piuttosto divertenti e simpatiche ed è possibile farsele narrare dalla nuova voce femminile fuori campo introdotta in questo remake.

Uno scheletro non del tutto spolverato.

Dal punto di vista prettamente estetico, il team di Other Ocean Interactive ha svolto un lavoro decisamente buono e pulito in grado di rievocare perfettamente le atmosfere originali sin dal menu principale. Rivedere la collina sotto la quale riposa Sir Daniel Fortesque, ovviamente in un filmato realizzato nello stesso identico modo, o anche solo lo scheletro dietro la lapide che ci guida nelle voci del menu ci ha inevitabilmente riportato alla mente i gloriosi anni di una Sony giovane e decisa nel settore videoludico. Le stesse animazioni del protagonista e dei nemici, inoltre, sono state modernizzate, rendendole indubbiamente più attuali e soddisfacenti nella resa.

A fronte di un restyling grafico ben riuscito, però, sembra che ci sia stato qualche inghippo nella fase di ottimizzazione del gioco: il frame rate, infatti, ci è parso piuttosto ballerino sul modello base di PlayStation 4, dove fatica a raggiungere e mantenere stabilmente i 60 fps, oscillando invece fra i 30 e i 45 fps nella gran parte delle situazioni.

Totalmente rivisto anche il comparto audio, che vanta una colonna sonora aggiornata e di ottima fattura così come gli effetti sonori. Il titolo resta completamente in italiano, anche se i dialoghi potrebbero far storcere leggermente il naso data la mancanza di verve nel doppiaggio, lasciando trasparire testi letti senza particolare enfasi. In ogni caso, i discorsi assumono una connotazione abbastanza buffa capace di strappare qualche sorriso ai giocatori.

Commento finale.

MediEvil segna il ritorno dell’originale pubblicato nel 1998, portando con sé tutti gli elementi distintivi senza stravolgere nulla se non subendo un decoroso restyling grafico. Non si può negare che si porti dietro anche alcuni difetti del capitolo su PlayStation, fra i quali la non semplice gestione della telecamera, che potrebbero non soddisfare particolarmente i nuovi arrivati, ma resta un piccolo gioiello da recuperare assolutamente dato il prezzo di soli 30€. Senza ombra di dubbio, comunque, i nostalgici non potranno che apprezzare il fatto di poterlo rigiocare a distanza di 20 anni sotto una veste aggiornata, quindi diciamocelo: è il MediEvil che ricordavamo, è Sir Daniel Fortesque, e siamo felici di giocare ancora una volta nei suoi panni.

Questo slideshow richiede JavaScript.

MediEvil
8.0 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4
Pro
    - Fedele al primo MediEvil con qualche piccola novità
    - Gameplay semplice, immediato e divertente
    - Restyling grafico ben riuscito
Contro
    - Frame rate piuttosto instabile
    - Si porta dietro alcuni difetti dell'originale che potevano essere migliorati
Riassunto
MediEvil segna il ritorno dell'originale pubblicato nel 1998, portando con sé tutti gli elementi distintivi senza stravolgere nulla se non subendo un decoroso restyling grafico. Non si può negare che si porti dietro anche alcuni difetti del capitolo su PlayStation, fra i quali la non semplice gestione della telecamera, che potrebbero non soddisfare particolarmente i nuovi arrivati, ma resta un piccolo gioiello da recuperare assolutamente dato il prezzo di soli 30€. Senza ombra di dubbio, comunque, i nostalgici non potranno che apprezzare il fatto di poterlo rigiocare a distanza di 20 anni sotto una veste aggiornata, quindi diciamocelo: è il MediEvil che ricordavamo, è Sir Daniel Fortesque, e siamo felici di giocare ancora una volta nei suoi panni.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

Ultimi Articoli

Articoli correlati