Una storia raccontata dai Fratelli Grimm
Lo sviluppatore Asobo Studio si è preparato al lancio di A Plague Tale: Innocence per molto tempo e ora che il gioco è finalmente arrivato sugli scaffali, il duro lavoro e la dedizione costante, in questa desolante narrazione di morte, avidità, perdita e segreti oscuri, hanno sicuramente dato i frutti sperati. Quando gli strati di decomposizione e atrocità vengono finalmente rimossi, ciò che A Plague Tale: Innocence dimostra davvero è che il potere dell’amore incondizionato e della speranza, alla fine, supererà e distruggerà ogni tipo di oscurità e malvagità.
Immerso nella campagna rurale francese nel 1349 durante la prima fase della Guerra dei Cent’Anni e della morte nera, la prima scena che ci viene presentata in A Plague Tale: Innocence vede come protagonista, Amicia De Rune: una ragazza di circa quindici anni che passeggia con noncuranza e spensieratezza al fianco di suo padre, Robert e al suo cane, Lion, attraverso una foresta fitta e rigogliosa. Mentre entrambi si godono un po’ di tempo libero insieme, Lion, dopo aver sentito il verso di un cinghiale, si allontana. Ciò che si dischiude nei minuti successivi è soltanto l’inizio di un incubo vero e proprio nascosto sotto i loro piedi, nelle profondità del sottosuolo, dei famelici ratti infetti. La felicità tra padre e figlia viene ben presto tramutata in una immane tragedia; probabilmente questa è stata l’ultima giornata di normalità per la giovane Amicia, in quanto ciò che segue la porterà inevitabilmente a reggere il peso della sua intera famiglia sulle sue giovani spalle.
Amicia torna alla casa di famiglia per raccontare a sua madre cosa è successo, ma nel bel mezzo di tutto ciò, si scatena l’inferno, l’Inquisizione fa la sua apparizione. La vita che conosceva è ormai un lontano ricordo, sostituita ormai dalla paura e dall’incertezza di ciò che sarà. È costretta a fuggire dalla magione con suo fratello minore, Hugo, che soffre di una misteriosa malattia. Dal momento che è stato tenuto nascosto al mondo circostante da sua madre a causa della sua strana malattia, ha condotto un’esistenza molto riparata per circa quattro anni. Alla ricerca della sicurezza che possono ottenere lontano dai terrori della notte e dalle forze della Grande Inquisizione, che per un non meglio precisato motivo, vogliono catturare proprio il piccolo Hugo, i due fratelli, scappano!
Ti proteggerò io!
Non solo controlliamo Amicia, ma possiamo prendere anche il controllo completo di Hugo mentre stringe forte la mano della sorella maggiore. All’inizio, questa potrebbe sembrare una meccanica ingombrante, ridondante e noiosa ma nel complesso funziona molto bene. Entrambi si muovono fluidamente come un tutt’uno; Hugo lascerà la mano soltanto quando dovrà scivolare in piccoli spazi per accedere ad altre aree ad esempio per aprire una porta dall’altra parte e aiutare Amicia a passare. A Plague Tale: Innocence è orientato pronominalmente attorno alla meccanica dello stealth e alle abilità di risoluzione dei puzzle, in cui è necessario analizzare il percorso migliore possibile per sopravvivere tenendo anche presente che si ha un bambino vulnerabile al proprio fianco. In questo modo, avremo la consapevolezza di non poter affrontare tutti i nemici che incontriamo. Per fortuna, Amicia è armata di una fionda che usa come metodo di distrazione lanciando sassi contro oggetti metallici per attirare i soldati. Può anche lanciare delle pentole che fanno rumore mentre si frantumano in qualunque direzione vengano lanciate.
Mentre cii facciamo strada in un villaggio magnificamente rustico ma malato, i cittadini aggrediranno i giovani fratelli credendo che i bambini abbiano portato la peste. Inizia così una sequenza di inseguimenti mozzafiato attraverso le stradine acciottolate al contempo tanto terrificante quanto esaltante. I fratelli finalmente trovano riparo in un momento criticamente pericoloso che poi permetterà ad Amicia di riparare la sua fionda malridotta su un banco da lavoro per renderla più forte non appena si scopre che ne avrà necessariamente bisogno.
Asobo Studio ha svolto un lavoro impeccabile nell’implementare paura e tensione, specialmente quando Amicia si trova ad affrontare l’uccisione del suo primo nemico. Non dimentichiamoci che seppur intrisi di coraggio, sono ancora solo dei bambini e le implicazioni della morte su menti così innocenti si presentano al giocatore come un momento davvero difficile. Quando Amicia incontra il suo primo boss dei Goliath mentre lascia il villaggio, è qui che il giocatore ottiene un vero assaggio di come funziona il sistema di combattimento. Non ci sono grandi aiuti, a parte un sistema di mira semi-assistito. Ci vuole un attimo ad abituarsi nei primi istanti di gioco, dato che la fionda non è l’arma più facile da manovrare, ma una volta che si è in grado di farla oscillare, mirare al punto giusto e schivare, il combattimento diventa molto meno scoraggiante.
Odiosi ratti!
Qualche istante dopo, in una chiesa vicina, dopo aver incontrato un prete per qualche consiglio, Amicia e Hugo finalmente si trovano faccia a faccia con i temuti ratti in una cripta dopo un’altra scena brutale. L’orda infetta, impazzisce all’odore di sangue e carne fresca. Questi topi portatori di peste bubbonica sembrano invalicabili, ma per fortuna, Amicia capisce che la loro “kryptonite” è rappresentata dal fuoco. Mentre ci muoviamo con il cuore in gola attraverso dozzine di cripte e corridoi, avremo bisogno costantemente di una torcia permanente. A volte avremo con noi un bastone infuocato, ma naturalmente, questo si esaurisce rapidamente lasciando Amicia nel buio più completo. Quindi si tratta solo di trovare il percorso migliore attraverso i topi, liberando i bracieri con la fionda e accendendoli con le torce.
Farci strada attraverso i nidi dei topi alla fine è un’esperienza davvero orribile con pareti gocciolanti di sangue e pavimenti stracolmi di morte. L’art direction in A Tale: Innocence è eccezionale nel ritrarre un vero senso del terrore e il vero impatto che questi ratti quasi soprannaturali sembrano aver portato sul mondo ignaro. Dopo aver finalmente sbarazzato le cripte, i fratelli tornano a respirare nei lussureggianti paesaggi francesi. Mentre dovremo oltrepassare sempre più guardie armate usando la meccanica della furtività e della distrazione e, naturalmente, evitando di essere mangiati dai topi quando cala l’oscurità, Amicia e Hugo incontrano una fattoria dove vive un dottore che ha lavorato con la madre del fratello per trovare una cura per Hugo.
Il bestiame in decomposizione è un “buon” indicatore del fatto che la vita non sta andando troppo bene qui e i fratelli si troveranno ben presto di fronte a nuovi problemi che li costringeranno a fuggire dalla fattoria con un nuovo amico – un giovane ragazzo di nome Lucas che ha una vasta conoscenza in alchimia che gli è stata tramandata dal medico stesso. Poco prima che il terzetto se ne andasse, ci siamo imbattuti nel primo problema tecnico che si è verificato nel fienile mentre risolvevamo uno dei tanti enigmi del gioco. Il glitch vede Lucas saltare in un recinto pieno zeppo di topi affamati e morire senza motivo. Solo quando ci siamo allontanati dal granaio il problema sembra essersi corretto, ma è stato piuttosto frustrante dopo le svariate volte che è successo.
Grazie a Lucas, Amicia avrà a portata di mano un sistema di alchimia che può essere usato per creare pozioni utili nelle più svariate situazioni, specialmente contro la Grande Inquisizione. Potremo raccogliere le risorse trovate in giro che poi possono essere utilizzate per estinguere le fiamme o creare una sostanza che, una volta lanciata, attira centinaia di roditori famelici in quella specifica area. Fortunatamente, usare il sistema di alchimia è davvero semplice e gli ingredienti per creare tutti i tipi di elisir sono facilmente individuabili e reperibili in ogni area in cui ci troviamo. Determinato a trovare una cura per Hugo, Lucas racconta ad Amicia di un libro antico conservato in una biblioteca universitaria che contiene la cura per la sua malattia. È a questo punto che la narrativa si apre davvero.
Una piccola perla
La trama lineare di A Plague Tale è immediata e avvincente. Saremo costantemente invogliati ad andare nella prossima area per scoprirne di più e nessun momento è risultato essere noioso o poco ispirato, anzi tutt’altro, adrenalinico e ricco di suspense. La grafica e l’illuminazione sbalorditive risultano ideali per una modalità foto che purtroppo non è stata implementata e questo è stato piuttosto deludente a causa della mole di lavoro artistico fatto per rendere ogni singolo dettaglio realistico. La narrazione è profondamente emotiva ed espone entrambi i lati estremi della psiche umana – paura, avidità, amore e speranza – mentre questa oscura storia rivela che gli umani sono i veri mostri, non i topi. Un aspetto che abbiamo trovato leggermente poco curato è relativo alle animazioni facciali. La mancanza di mimiche facciali convincenti ha eretto un leggero muro in situazioni che avrebbero creato maggiore empatia con i personaggi e la narrazione stessa, ma questo non ha influito particolarmente sul godimento della storia della sua interezza.
Gli enigmi del gioco sono ben congegnati e, a volte, abbastanza frustranti, ma non in senso negativo. Si tratta per lo più di capire la situazione che si è palesata dinanzi a noi e capire quale possa essere la soluzione migliore. Anche Asobo Studio ha fatto un lavoro eccezionale nel rendere la morte davvero importante per il giocatore. Non è qualcosa che è stata inserita nel titolo solo per riempire uno spazio o aumentarne le attese. Alcune delle scene che si sono svolte ci hanno fatto rabbrividire. Erano brutali e tragiche per una ragione e giocavano in un modo che ci ha davvero scioccato nonostante le tante uccisioni che traspirano immediatamente prima e dopo.