Anteprima Dune: Spice Wars

Il Romanzo di Frank Herbert sta vivendo una seconda giovinezza e sta dimostrando, senza che ce ne fosse realmente bisogno, di essere sempre avvincente ed appassionante a prescindere dall’epoca in cui venga reinterpretato. Lo scorso anno il colossal cinematografico diretto da Denis Villeneuve, mentre in questo 2022 sarà la volta di Dune: Spice Wars, sviluppato dal team di Shiro Games.


Versione testata: PC


E’ chiaro come il sole che non si voglia mettere i due prodotti a paragone, sarebbe irrispettoso verso il Dune cinematografico, per il quale fu stanziato all’epoca un budget di 165 milioni di dollari.

Lo strategico gestionale di Shiro Games, studio già noto per titoli come Wartales e Northgard, ha come obiettivo quello di abbracciare favorevolmente due ampie platee di giocatori, gli amanti degli strategici in real time, nonché gli appassionati del mondo creato da Frank Herbert.

La Spezia

No, non stiamo parlando della ridente cittadina ligure (abbiate pazienza,ndr), ma della risorsa più importante dell’universo, quella che sposta gli equilibri geo-politici lungo tutto il desolante deserto di Arrakis.

La Spezia è una sostanza psichedelica simile a una polvere luccicante, presente nelle sabbie che coprono il pianeta, che conferisce il dono della premonizione e amplifica le capacità mentali, rendendo possibile l’utilizzo dei macchinari per il viaggio interstellare. Inoltre, ad amplificarne l’aura, c’è il fatto che la tribù dei Fremen, nativa di Dune, la consideri una reliquia sacra, in virtù degli effetti visionari che ha sugli essere umani.

Da tutto ciò, si evince chiaramente che il predominante possesso di questa incredibile risorsa, possa determinare una quantità di potere, tale da permettere a chi ne entrasse in possesso di avere il dominio sulle vaste terre del pianeta.

Dune: Spice Wars

Ed in Dune: Spice Wars è effettivamente così: una guerra da combattere in tempo reale, sia con le armi, sia diplomaticamente (e non) nei tavoli (e sotto) dei concili tra i reggenti al potere.

Le Fazioni e l’early game

In Dune: Spice Wars potremo selezionare all’avvio di ogni nuova partita una tra le 4 fazioni differenti:

  • Fremen, nativi del pianeta, militari potenti ed esperti delle insidie del deserto
  • Casa Atreides, dinastia aristocratica, abile nelle contrattazioni politiche
  • Casa Harkonnen, comandata dal tiranno Vladimir Harkonnen, spietata e subdola casata
  • I Contrabbandieri, fazione di mercenari e mercanti abili nelle contrattazioni ed accordi commerciali
Dune: Spice Wars

Ogni Fazione avrà dalla sua specifiche skill, bonus e malus che andranno ad intaccare pesantemente lo stile di gioco. In linea teorica, se volessimo impostare una partita basata per lo più sullo sviluppo ed uso delle forze militari sarebbero consigliati i Fremen, vista la loro naturale predilezione per il combattimento, diversamente volessimo utilizzare un approccio di tipo più diplomatico, si potrebbero scegliere Casa Arteides o I Contrabbandieri. Molto probabilmente all’interno della partita bisognerà trovare un equilibrio tra le varie componenti, e difficilmente si potrà conquistare il predominio solo attraverso le skill pertinenti di ogni fazione.

Come quasi in ogni strategico gestionale classico, pronti via, ci troveremo catapultati nel bel mezzo dell’azione, con il nostro piccolo insediamento da far crescere ed il complesso hub di gioco da capire ed interpretare.

Rispetto ad altre produzioni, anche con il tutorial attivo, Dune: Spice Wars non fornisce moltissime informazioni, e a differenza dei titoli che rendono piuttosto guidata la prima fase di gioco, qui saremo chiamati sin da subito a capire cosa sarà meglio fare e quindi dove investire tempo e risorse.

Dune: Spice Wars

Oltretutto sarà possibile scegliere diverse opzioni, tra livello di difficoltà, grandezza della mappa (da piccola, ad intermedia a grande), e si potrà utilizzare un acceleratore fino ad un massimo di X4.

Strumento quest’ultimo che andrà gestito con intelligenza, ed al contrario, ci siamo ritrovati ad usare moltissimo la pausa tattica, al fine di pianificare le nostre mosse con calma senza regalare tempo prezioso ai nostri avversari.

Durante la mia prima partita, complice anche il fatto che era un po’ di tempo che non giocavo uno strategico in tempo reale, mi sono dilungato senza mai mettere in pausa. Gli scenari circostanti, fumosi ed inesplorati, non avevano contribuito a mettermi fretta ne tanto meno in allarme. Risultato? Mentre io ero lì a girarmi i pollici, mi sono ritrovato attaccato da enormi ed avanzati eserciti nemici, i quali hanno spazzato via i miei 4 soldatini, decretando anzi tempo l’end game della prima run.

Nessun problema, essere sconfitti è parte integrante dell’esperienza di gioco. Menù, nuova partita, nuova fazione e si riparte. Questa volta calati sul pezzo, pausa sempre attiva tra una mossa e l’altra, e X4 solo dopo aver attentamente pianificato le varie costruzioni ed update.

Skill three, monete e risorse

Come ogni buon gestionale che si rispetti, anche in Dune: Spice Wars saranno molteplici gli elementi da tenere sotto controllo e sviluppare costantemente. Oltre chiaramente alla già citata Spezia, al fine di far screscere i vostri insediamenti si dovrà accrescere la moneta di gioco chiamata Solari, altrettanto dicasi per le materie prime che serviranno per edificare i vostri avamposti.

Oltre a risorse materiali, ne sono presenti altre come l’influenza, l’egemonia, l’autorità, la potenza di voto nei concili, tutti fattori altrettanto fondamentali al fine essere considerati una potenza tutti gli effetti.

Quando si conquisteranno villaggi nemici, per convertirli avrete bisogno di punti autorità, per sbloccare upgrade più consistenti dovrete ottenere un alto livello di egemonia, o ancora per ottenere importanti bonus ai concili, dovrete avere un gran numero di voti disponibili a riguardo.

 Dune: Spice Wars

Uno dei più importanti crocevia da percorrere e sviluppare, sarà una sorta di enorme albero di abilità, attraverso il quale di volta in volta sbloccare potenziamenti decisivi per la crescita della propria fazione.

L’albero in questione è diviso in 4 macro aree, quella riguardante lo sviluppo militare, un’altra rivolta alla conoscenza ambientale e logistica, una specifica per la costruzione e l’ultima indirizzata all’accrescimento di tutti gli aspetti che riguardano l’intelligence della propria fazione.

Svilupparle costantemente in base al proprio stile di gioco durante la partita, sarà fondamentale per tenersi al passo con gli avversari, i quali cresceranno inesorabilmente minuto dopo minuto.

Sin dai primi attimi in game, dovremo sguinzagliare, comodo il sistema i pilota automatico, i nostri Ornithopter attraverso i quali scoprire ampie porzioni di mappa. Questi elicotteri a forma di insetto, contribuiranno a svelare avamposti nemici, relitti abbandonati da depredare, o giacimenti minerari che ci spingeranno ad avanzare al fine di accaparrarceli.

Dune: Spice Wars

Il Deserto: il palcoscenico della nostra vittoria…o disfatta

Arrakis è un pianeta completamente desertico, non esistono biomi alternativi. Infinito, desolante, arido deserto. Un territorio democraticamente ostile a tutte le parti in gioco, che sarà importante conoscere a fondo per utilizzarlo a proprio favore.

Il primo problema che riscontrerete sarà il deperimento delle truppe una volta lontane dal vostro avamposto: avventurarsi nel deserto profondo debiliterà la loro barra di resistenza, e se questa arriverà a zero prima che i soldati facciano rientro, ne causerà la morte. (al contrario si rigenererà in automatico una volta a ridosso dei propri confini).

Secondariamente, il deserto serba e nasconde terribili insidie, che costituiscono già da sole un nemico piuttosto temibile. Di tanto in tanto potrete incappare in tempeste di sabbia, le quali potranno creare danni ai vostri eserciti o alle strutture negli avamposti. Inoltre, ancor più pericolosi saranno i Sandworm, enormi vermoni con delle fauci in grado di ingoiare palazzi. Queste orribili creature sono attratte dal trambusto che, ad esempio, si potrebbe creare durante le battaglie, e non mancheranno di raggiungere i soldati tentando di divorarli causando ingenti ed impreviste perdite ai vari schieramenti coinvolti.

Avremo uno strumento da utilizzare appositamente per sviare o indirizzare l’attenzione di questi vermi, ma la sensazione di terrore quando il gioco ce li segnalerà sarà sempre presente!

Lo sci-fi di Dune spennellato da Shiro Games

Tutti questi elementi citati durante questa anteprima, sono appartenenti al mondo romanzato di Dune, dal quale ovviamente traggono ispirazione. Effettivamente più che in game, il richiamo artistico all’opera di Herbert è presente in diversi elementi nei vari menù di gioco: bellissimi i ritratti dei vari leader delle fazioni. Piuttosto che gli araldi o concept art riferiti alle varie casate. La rappresentazione del gioco in se è apparsa in questa versione piuttosto minimale, e mai marcatamente superiore ad altre produzioni concorrenti sotto il punto di vista artistico.

Commento Finale

Ricordando che stiamo scrivendo di un prodotto in early access, e che lo stesso sviluppatore abbia affermato che da qui alla release finale molte cose potrebbero cambiare, essere implementate o corrette, anche il nostro parere va preso con le pinze. Abbiamo notato a volte comportamenti anomali da parte dell’IA, ma in generale l’esperienza di gioco è filata liscia, senza alcun tipo di bug invalidante, crash o freeze. Anzi, la versione provata ci è parsa oltre che stabile anche decisamente veloce nei vari caricamenti e aperture dei vari menù. Sappiate che il gioco non sarà localizzato in italiano, per cui se siete ostili alla masticazione della lingua inglese valutate la cosa, da leggere ce n’è, tuttavia dopo qualche ora di gioco inizierete comunque a muovervi con disinvoltura tra le varie voci. Allo stato attuale il gioco non ci è dispiaciuto, soprattutto grazie ai richiami dell’ecosistema di Dune, ma manca in profondità, alcuni aspetti del gioco (come diplomazia e spionaggio) non abbiamo ancora capito quanto potranno essere dinamiche decisive. Ciò non toglie però, che Shiro Games abbia ugualmente conquistato la nostra curiosità, in attesa della release finale.

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Stefano Taccari
Stefano Taccari
Gamer dal 1987, padre di due piccoli gamers, griller, Dungeon Master e batterista hardcore. "I VG sono uno strumento che ci permette di entrare in contatto con altri universi".

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