Anteprima: Skate Story – Tra l’asfalto e l’Inferno

Skate Story è un progetto che da quasi 5 anni dai suoi primi sneak peek sui socials da parte del suo ideatore – il developer con sede a New York conosciuto come Sam Eng – non ha fatto altro che far immaginare ai suoi fan cosa potrebbe celarsi dietro un essere antropomorfo, interamente fatto di vetro, con ai piedi una tavola da skateboarding.

Devolver Digital, pubblisher del titolo, grazie a una demo ci ha concesso di spiare oltre la serratura della porta per l’inferno, incontrare il fragile demone sulla tavola, e fare visita all’oscuro e bizzarro mondo, a metà tra l’omaggio e l’introspezione, di un genere videoludico che non vede l’ora di tornare alla ribalta.

Divora la luna

La demo che abbiamo avuto modo di provare ci ha offerto circa 1 ora di giocato nel mondo di Skate Story. Nelle vesti di un demone insonne, perennemente tenuto sveglio dal chiarore della luna – che agisce come un faro per sorvegliare e punire tutte le anime perdute nell’inferno – decidiamo di dire basta a questo sopruso.

Dopo un rituale che ci vede firmare 4 contratti, leghiamo la nostra fragile anima ad altrettante ruote e una tavola di legno, divenendo così un demone interamente fatto di Sofferenza e Vetro con l’unico obbiettivo di navigare l’oltretomba e divorare ciò che ci affligge. In questo caso: La Luna!

La narrativa del titolo sembra voler mescolare temi comuni agli skaters, sfruttando figure allegoriche come degli occhi sempre vigili, continuamente in disdegno delle nostre azioni e critici di qualsiasi cosa facciamo, un coniglio che ci aiuterà a trovare la strada per raggiungere la luna – a replicare l’istinto animale della fantasia, e intuito, che porta lo skater a trovare la linea ottimale per eseguire i suoi trick – e il Filosofo, una figura onnipotente che giudica con logica e introspezione il nostro operato, e motivazioni, che portiamo avanti con il nostro skate. Nella breve demo abbiamo potuto intravedere anche altre figure bizzarre, come un cubo-statua senziente, busti del filosofo con differenti personalità, e altri esseri a metà tra l’onirico, il comico, e il fantastico.

Tra Skate e Tony Hawk

Compreso quindi il motivo che ci porta a compiere le nostre azioni, e carpendo un minimo l’universo infernale nel quale andremo a muoverci, pad alla mano – la demo pur avendo la possibilità di usare solo tastiera e mouse non presenta ancora il binding visivo dei tasti a schermo – si rimane spiazzati dalla familiarità che Skate Story porta con se nel suo design.

Come raccontato dal suo ideatore Sam Eng in un intervista per Chanel – di cui il titolo è stato vincitore del premio Next Prize -, a differenza con altri titoli indipendenti che hanno cercato di riportare il gameplay della serie Tony Hawk’s Pro Skater della defunta Neversoft, o l’acclamata serie semi-simulativa Skate di Electronic Arts, l’obbiettivo del developer è sempre stato quello d’unire una forte narrativa con fasi di giocato capaci di traslare in maniera giocosa il feeling che si prova surfando sull’asfalto con le ruote di uno skateboard, e la fragilità del nostro corpo in costante pericolo di cadute anche per via del più piccolo dei dislivelli, o il più grande dei salti – o ollie, nel gergo – falliti.

Si capisce quindi anche il motivo delle sezioni skating presenti in Skate Story. Passeremo per livelli semi-aperti, e di grandezza variabile, dove l’esplorazione sarà cardine per trovare e compiere con svariati obbiettivi. Correremo lungo velocissime discese ricche di ostacoli – conosciute come Downhill – o in perigliosi rettilinei dove lo stile artistico minimale e le incredibili musiche dei Blood Cultures ci guideranno attraverso emozioni mai sentite sopra uno skate. E finiremo per sfidare pianeti – in questo caso la Luna – performando acrobazie con un innovativo sistema basato sul tempismo e la percezione delle distanze tra gli ostacoli.

Nella breve demo introduttiva il gioco ci porta a scoprire il potere del push, degli ollie, delle powerslide, dei kickflip; e sperimentando con il sistema di comandi – che prevede il mantenimento di un tasto dorsale e la pressione di uno dei 4 pulsanti frontali – cercare d’imparare altri trick tra gli oltre 70 che saranno presenti nella versione finale. Dal canto nostro, abbiamo scoperto i manual, e cercato di capire il funzionamento dei grind, ma siamo certi, come abbiamo avuto modo di vedere nel giocato, che durante la storia scopriremo, e ci verranno spiegati, altri comandi importanti e alla base dello skating da usare durante la nostra avventura infernale attraverso 9 capitoli.

Oltre lo specchio

Come avrete avuto modo di capire dalle immagini a corredo di questa preview, l’aspetto visivo di Skate Story è non solo singolare, e certamente dovuto dallo sviluppo portato avanti da una sola persona, ma è anche uno studio artistico della miglior rappresentazione visiva per i concetti che Sam Eng ha voluto traslare nel giocato.

La semplicità dei poligoni, così anche come alcune texture, si sposano in maniera quasi aliena con gli incredibili scenari ed effetti di particelle presenti in questa breve versione di prova. Il senso generale dell’esperienza è stato quello di trovarsi all’interno di un museo interdimensionale, ricco di stranezze e bizzarie, completamente esplorabile ad altissime velocità, compiendo una grande serie d’acrobazie, o anche con calma scendendo dallo skate e ammirando le folli sculture senzienti. Non manca anche la possibilità di comprare – in maniera virtuale – parti di queste “opere museali” per personalizzare la nostra tavola, o acquistare qualche bizzarro gadget.

L’aspetto mistico e introspettivo di Skate Story, che sembra voler indagare a tutto tondo sulla cultura degli skaters e su questa categoria di giochi che ancora fatica a ritornare in auge, si fonde quindi nella sua estesi – e nella narrativa – per darci anche un assaggio della mente del suo creatore, che in un devblog personale, a più riprese ha saputo raccontare la sua passione per i videogiochi e il mondo dello skateboarding in maniera autoriale.

Il grande salto

Come detto in apertura, Skate Story è un progetto in lavorazione da diversi anni; un lavoro complesso per Sam Eng, che è passato dall’essere una simulazione quasi realistica dello skateboarding – con tanto di gameplay iniziale basato sul peso del proprio corpo sulla tavola, con un complesso sistema di comandi – a una rappresentazione, non solo visiva e narrativa, ma anche di gameplay, che pare potrebbe fondere il meglio che il genere ha da offrire in un pacchetto assolutamente di prim’ordine, con forse l’unico dubbio la durata dell’intera produzione e la sua rigiocabilità.

Personalmente ritengo Skate Story un titolo dal grande potenziale, che potrebbe essere equiparato come impatto ludico da quanto fatto da Funselektor con Art of Rally, dove la semplificazione dell’aspetto visivo e del gameplay, ha comportato un tipo di gioco più emergente, in cui l’apparente semplicità del giocato porta con se il feeling di ciò che vuole rappresentare, nella maniera più giocosa e divertente possibile.

Con un primo tentativo di rilascio nel 2023, finalmente Devolver Digital sembra intenzionata a rilasciare Skate Story nel corso del 2024, per ora solo su PC, ma con l’obbiettivo di raggiungere anche altre console, e persino l’immortale Nintendo Switch. Noi di 4news.it non vediamo l’ora di vivere l’incredibile avventura nelle viscere dell’inferno dello skater fatto di vetro e sofferenza!

Bernardo Andres Carvallo Herrera
Bernardo Andres Carvallo Herrera
La "cultura" videoludica non è solo una passione, è un costrutto radicato che nasce e si dipana nella vita di ogni persona che viene a contatto con uno schermo. Amo i fatti, cerco sempre una corretta soluzione, e penso che solo il tempo possa giudicare i nostri sforzi. Il miglior videogioco è quello che vorremmo consigliare.

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