GTA 5, un successo problematico: ha ancora senso continuare a giocarlo online?

Mentre gran parte del mondo attende con impazienza anche solo brandelli di nuove informazioni su Grand Theft Auto 6, non accenna a diminuire l’engagement nei confronti della modalità online di GTA 5.

La vicenda la conosciamo tutti, per sommi capi.

La modalità online di GTA 5 ha rappresentato la classica gallina dalle uova d’oro in casa Rockstar Games, garantendone un flusso monetario in ingresso oramai stabile ed affidabile da oltre dieci anni. Un successo così dirompente capace di travolgere le stesse aspirazioni della software house. Sappiamo infatti che le espansioni single player di GTA 5 sono state cancellate per reindirizzare risorse di sviluppo verso il supporto della componente online. Ma ci spingiamo anche oltre, guardando all’output produttivo della software house, capace di crollare letteralmente nel corso degli anni (non dal punto di vista qualitativo, sia chiaro) forte del facile e costante guadagno della propria risorsa (qualcuno ha detto Valve?).

Questo articolo non vuole essere una disamina dettagliata su questo caso, né ha l’ardire di voler raccontare una storia completa o peggio volersi lanciare in improbabili premonizioni sul futuro.

D’altronde non possiamo anche negare la persistenza del fenomeno grazie ai meriti di RockstarGames, capace di arricchire stabilmente il proprio mondo virtuale. Vi forniamo dunque solo qualche piccolo spunto di riflessione… il resto lo lasciamo ai posteri.

GTA Online nel 2024

Rockstar ha continuato anche quest’anno a rilasciare nuovi contenuti per la modalità online di GTA 5.

The Cluckin’ Bell Farm Raid, una serie di missioni in stile heist, sono state aggiunte lo scorso marzo come continuazione dell’update The Chop Shop, assieme a nuovi veicoli ed oggetti di vestiario.

Lo scorso 25 Giugno è stato il turno di Bottom Dollar Bounties, che ha introdotto una nuova agenzia capace di assegnare compiti da cacciatori di taglie ai giocatori in cambio di compensi economici. Altresì sono state aggiunge missioni simili ai tradizionali compiti da vigilante dei classici titoli della serie.

Pochi giorni fa, il 25 Luglio, ad essere introdotti sono stati addirittura gli incarichi secondari di consegna pizza, altro amarcord videoludico per i giocatori più attempati.

Se sembra poco, vi diciamo questo. Dal 2013 sono stati rilasciati qualcosa come 42 update maggiori per la modalità, andandola a rendere al pari di un vero e proprio MMO con alcuni dei contenuti più desiderati dai giocatori. Oltre ad aver risolto uno dei problemi più contestati dai giocatori di GTA 5, ovvero la sostanziale vacuità della mappa. Insomma: Rockstar Games ci avrà pur guadagnato, ma le risorse le ha investite e si vede.

Houston, abbiamo un problema

Gli enormi numeri che hanno convinto Rockstar Games a restare su GTA 5 anche a distanza di una decade sono eloquenti.

Vi basti pensare ad un dato: GTA Online vede una media mensile di oltre 20 milioni di giocatori attivi. Un numero enorme, di cui la maggior parte saldamente ancorata a PlayStation 4.

Proprio queste grandi quantità rappresentano una problematicità sotto diversi aspetti, perlopiù economici. Tutti hanno da guadagnare da GTA 6… ma anche da perdere, se non tutto va per il verso giusto.

Anzitutto, un engagement così alto ha di fatto impedito a Rockstar Games di avvicendare il nuovo capitolo della serie in tempi umani. Certo, possiamo ragionare di come abbia viceversa permesso di sfornare quel capolavoro di Red Dead Redemption 2, ancora oggi avveniristico in molti elementi. Ma è anche vero che tirar fuori un titolo in dieci anni, è un po’ poco… tolte alcune pigre e contestate riedizioni di vecchi classici.

Dal canto suo, questi numeri sono un grande problema anche per i produttori delle nuove console (Sony in primis) che ad oggi arrancano in molti mercati globali. La potenza commerciale dirompente di un nuovo capitolo di GTA potrà sicuramente convincere la maggior parte degli utenti fedeli alla old gen a fare il grande salto. Tuttavia, ammesso e non concesso di non sbagliare praticamente nulla con il sesto capitolo… e di fornire una infrastruttura multiplayer almeno in pari con quella rodatissima di GTA Online.

Nelle more di un’assenza di informazioni sicure, c’è chi pensa che un ipotetico GTA Online 2 possa di fatto resettare ogni sforzo compiuto negli anni dai giocatori. Una prospettiva pesante che potrebbe essere indorata da prospettive davvero esaltanti dal lato dell’offerta… insomma, non è possibile presentarsi con un menù scarno come quello del lancio del 2013.

Non ultimo, il fenomeno del mercato parallelo che ha coinvolto il titolo, come tutti gli MMO di successo. Per coloro che non hanno tempo e voglia di farmare e giocare infinite ore, è sempre possibile ricorrere ad account moddati di GTA 5 per puntare a livelli elevati e denaro quasi illimitato. Ma anche la possibilità di “farsi aiutare” è cosa nota in GTA 5: boosting che porta a velocizzare risultati altrimenti lunghi e tediosi. Senza entrare nel merito di queste risorse, Rockstar Games dovrà fare in modo di attenzionare anche questa realtà… e, in un certo senso, rispettarla come accade per tantissimi altri titoli massivamente online.

Qualsiasi sarà il futuro, una cosa è chiara: le conseguenze saranno anche economiche per molte persone.

Danilo Di Gennaro
Danilo Di Gennaro
Viaggiatore nel tempo, utilizzatore della Forza, ex SOLDIER di 1° classe. Accanto ad una passione incrollabile verso il media videoludico da oltre 30 anni, nel tempo mi appassiono quadrimensionalmente a tutto ciò che proviene dal Giappone, nonché a cinema, serie tv, supereroi e molto altro. Allons-y.

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