“Nelle lontane lande il tuo nome con riverenza e rimpianto è pronunciato,
Poiché nessun poté domare le nostre anime selvagge, ma tu la sfida hai accettato,
Sotto un pallido sguardo ci hai guidati, siam cambiati, redenti i nostri istinti,
Hai donato a bestie e insetti un mondo che neanche in sogno s’eran dipinti“
Le parole di Monomon l’erudita ci introducono al mondo di Hollow Knight, dando già alcuni importanti indizi. Quando possiamo finalmente muovere i primi passi nei panni del nostro piccolo coleottero armato, vi è subito un piccolo segreto: andando a sinistra è possibile trovare un anfratto nascosto con un blocco di Geo, la moneta di Nidosacro.
Andando avanti invece, è possibile affrontare il tutorial del gioco. Incontriamo i primi nemici e i primi salti, che ci permettono di familiarizzare con i comandi. Attenzione alle stalattiti! In alcuni punti si staccano dal soffitto e se veniamo colpiti, fanno male. Dopo poco ci troviamo davanti al primo totem di Hollow Knight. In questa parte iniziale fungono da tutorial, ma mostrano anche una meccanica importantissima del titolo: quella di raccontare il mondo di gioco attraverso testi lasciati dagli antichi popoli che lo abitano.
Superato questo primo totem, che ci spiega come concentrare le anime per ricaricare la vita, ci troviamo in un’area con alcune piattaforme. Per proseguire dobbiamo andare verso l’alto, ma sulla sinistra c’è una porta da rompere che rivela un’area con una Tormentottera e un blocco di Geo.
Salendo invece, superato un altro nemico e una pericolosa stalattite, troviamo un nucleo di sangue vitale. Queste fonti blu, che si ricostituiscono ogni volta che riposiamo, se colpiti rilasciano delle gocce. Colpendole prima che fuggano via, possiamo ottenere dei punti vita aggiuntivi, solo temporanei.
Continuando verso destra, superato un piccolo Vorino e un’altra porta, arriviamo in una zona dove il terreno sotto i nostri piedi verrà a mancare. Qui, sulla sinistra è possibile vedere un blocco di geo, che al momento non è possibile raggiungere. Andando verso destra invece, possiamo proseguire saltando sulle piattaforme, ma ancora una volta bisogna fare attenzione alle stalattiti che cadono!
Arrivati sull’ultima piattaforma, dobbiamo proseguire verso l’alto, ma prima possiamo lasciarci cadere giù e recuperare un altro po’ di Geo. Anche da qui, al momento non è possibile andare avanti.
Salendo invece troviamo delle assi di legno, che se rotte apriranno un passaggio: siamo tornati al corridoio precedente, dove è il pavimento era crollato. Proseguendo verso destra troviamo un altro totem, che ci spiega che siamo alla soglia del regno, le “terre del Re e Creatore“. Questa è un’informazione importante: il sovrano di questo regno è in qualche modo legato anche alla creazione dello stesso. Oltre il totem possiamo rompere l’enorme cancello, e ritrovarci in cima a un dirupo.
Possiamo tranquillamente lasciarci cadere: in Hollow Knight non è presente il danno da caduta. Siamo arrivati quindi nella città di Pulveria.
Rifugio sicuro in superficie, prima di addentrarsi
Lasciandoci cullare dalla malinconica melodia che ci accompagna, troviamo Gerontias, unico abitante rimasto in questo villaggio. Le luci mostrano varie case abbandonate con le porte sprangate, anche sullo sfondo. Parlando con l’anziano insetto, si ottengono varie informazioni sulla città e sul mondo che si apre sotto di noi.
Gerontias ci spiega che tutti gli abitanti sono scesi nel reame sottostante, in cerca di gloria e ricchezze. Ci avverte anche di fare attenzione, se prenderemo quella via: “L’aria laggiù è malsana. Le creature impazziscono e i viandanti vengono privati dei loro ricordi. Forse i sogni non sono poi questa gran cosa, dopotutto…” L’anziano sostiene che il regno è ormai ridotto a “una tomba venefica infestata da mostri e preda della follia“. Parole importanti, che ci suggeriscono la diffusione di un malanno, in qualche modo connesso ai sogni.
Accanto al vecchio insetto, possiamo finalmente riposare sulla prima panchina di Hollow Knight. Queste rappresentano dei checkpoint, ma hanno anche alcune altre funzioni interessanti che vedremo in seguito. Bisogna ricordare che questo gioco deriva alcuni elementi dai Souls-like, come la meccanica del game over: se si muore, si riparte dall’ultima panchina e bisogna recuperare i nostri Geo e ripristinare l’ampolla delle anime, che si rompe in caso di sconfitta. Finché non si torna al punto in cui abbiamo perso, l’ampolla si riempie solo a metà. Una seconda morte porta alla perdita definitiva dei Geo non recuperati. Come in Dark Souls, riposando a una panchina tutti i mostri sconfitti rinascono.
Proseguendo verso destra, superati alcuni edifici tra cui il negozio di cartografia di Cornifer e Iselda, troveremo il pozzo da cui scendere nel mondo sottostante. Andando verso destra attraversiamo un piccolo cimitero e arriviamo a una porta chiusa da una serratura semplice. Per il momento, possiamo calarci giù nel pozzo, verso i Sentieri Dimenticati!