Videogiochi rinviati più volte nella storia, la top 15

Programmare videogiochi è un processo lungo, difficile e costoso, specialmente per i progetti a budget più alto. Scopriamo insieme quindi i 15 videogiochi più rinviati di tutti i tempi!

Nel corso degli anni, gli appassionati hanno dovuto aspettare significativi periodi di tempo per vedere i loro titoli preferiti pronti al lancio, al punto che ormai rinvii e incertezze sono diventati per loro pane quotidiano. Gli ultimi e più clamorosi esempi riguardano The Last of Us 2 e Cyberpunk 2077. Ci sono varie ragioni per le quali un titolo viene rinviato, tra le quali spicca sicuramente l’aver previsto (colpa dei publisher) date di rilascio troppo ottimistiche che non tengono conto della mole di lavoro che la programmazione richiede, in special modo nelle prime fasi. Tuttavia, anche senza troppi ostacoli o rinvii, un videogioco di norma richiede dai 2 ai 5 anni di sviluppo. Sfortunatamente, delle volte anche un lustro è troppo poco. Ecco quindi 15 videogiochi rinviati talmente tante volte che già il solo fatto di essere riusciti alla fine a vederli sugli scaffali è un mezzo miracolo.

15. Resident Evil 4: 1999-2005 (6 anni)

Il quarto capitolo del franchise Capcom andò incontro a ben quattro variazioni della data d’uscita durante il suo lungo ciclo di sviluppo. Originariamente annunciato nel dicembre del 1999, Resident Evil 4 doveva inizialmente essere un’esclusiva PlayStation 2, diretta da Hieki Kamiya, che aveva supervisionato Resident Evil 2.

Ebbene, durante lo sviluppo Kamiya e il suo team decretarono che il gioco non combaciava con lo stile di Resident Evil; per questo, il progetto si trasformò in nuova nuova IP, l’originale Devil May Cry. Shinji Mikami pertanto prese il posto di Kamiya e dopo diverse versioni e un porting, Capcom finalmente pubblicò, nel gennaio 2005, Resident Evil 4, con un gameplay e uno stile in linea con quello iconico della serie

14. Alan Wake: 2004-2010 (6 anni)

Dopo il rilascio dei primi due Max Payne, Remedy Entertainment decise di cimentarsi in una nuova avventura. Da qui nacque l’idea di sviluppare uno story-driven thriller nel 2004. Alan Wake, pertanto, venne annunciato al successivo E3, insieme alla collaborazione tra Microsoft e Remedy, per renderlo un’esclusiva dell’Xbox 360 e per Windows.

Gran parte dei rinvii di Alan Wake può essere additata al cambio di genere del titolo, in quanto dall’originale open-world, Remedy passò a un action episodico, format definitivo fino al suo rilascio nel 2010. Comunque, l’attesa per Alan Wake è stata ben ripagata, nonostante le sessioni shooter siano un po’ approssimative e ripetitive. Tuttavia, i piani per un sequel vennero scartatati in favore di un’altra esclusiva di Remedy, Quantum Break.

13. Mafia II: 2004-2010 (6 anni)

Come publisher, Take-Two è famoso per i software di qualità che pubblica. Il merito di questo è dovuto alla sua politica interna: ritardare le consegne per dare tempo agli sviluppatori di apportare tutte le modifiche e migliorie richieste. Lo abbiamo visto con titoli del calibro di Red Dead Redemption 2L.A. Noire; tuttavia, per il pubblico non è così piacevole attendere così tanto tempo le release di TakeTwo.

Questo è il caso di Mafia II, il cui sviluppo ebbe iniziò nel 2004 per concludersi soltanto con l’arrivo della successiva generazione di console. Uno dei motivi di questa attesa fu il passaggio generazionale da PlayStation 2 e Xbox in particolare a PlayStation 3 e Xbox 360, e i problemi che 2K Czech con il produttore dell’engine, Illusion Software. Alla fine, il risultato non ripagò gli utenti della lunga attesa, in quanto Mafia II si presentò con una storia eccelsa sminuita però da un open-world troppo datato, lineare e vuoto.

12. Shenmue: 1993-1999 (6 anni)

Inizialmente rilasciato in Giappone nel 1999 per il Sega Dreamcast, Shenmue è un action premiato come uno dei più innovativi titoli in 3D grazie alla sua grafica e al  realismo del suo gameplay. Come ogni concezione artistica di un certo livello, Shenmue non è stato concepito e sviluppato in una notte e, anzi, la sua struttura ha continuamente subito variazioni nel corso dei suoi sei anni di sviluppo.

Capeggiato da Yu Suzuki, il team era stato inizialmente incaricato di produrre un titolo GDR ambientato nell’universo narrativo di Virtua Fighter. Lo sviluppo ebbe inizio nel 1993 con l’obiettivo di pubblicare il titolo per il Sega Saturn. Durante lo sviluppo, nel 1997, Suzuki decise di renderlo un titolo a sé stante. Al suo rilascio, Shenmue è stato fortemente apprezzato dalla critica; ai tempi, fu il videogioco più costoso, grazie ai suoi 47 milioni di dollari spesi per lo sviluppo.

Tuttavia, per colpa delle poche vendite del Dreamcast, Shenmue non ebbe il successo che avrebbe meritato e anche il suo seguito, Shenmue II, si rivelò un flop commerciale. Nonostante siano stati due dei giochi più influenti, dal punto di vista del gameplay,  per lo sviluppo del concetto di Open World moderno, il terzo capitolo della saga è arrivato solo 20 anni dopo e grazie al contributo degli utenti che grazie alla campagna Kickstarter ne hanno finanziato la realizzazione.

11. Galleon: 1997-2004 (7 anni)

Un action supervisionato dal creatore di Tomb Raider, Toby Gard, Galleon viaggiò attraverso un bel numero di diversi publisher e console prima di vedere la luce nel 2004 come esclusiva Xbox. Galleon subì tantissimo il non aver avuto una tabella di sviluppo chiaro, poiché il game design ha sofferto terribilmente il cambio generazionale tra fine anni 90 e settima generazione di console.

Sviluppare il porting del gioco da PlayStation a Dreamcast, poi a GameCube, infine a Xbox causò una marea di problemi tecnici. Nonostante il prodotto finale fosse poi decente visto il dramma che aveva vissuto, Galleon non riuscì a emergere nel panorama videoludico e venne ben presto dimenticato.

10. L.A. Noire: 2004-2011 (7 anni)

Il giallo di Team Bondi non sarà certamente ricordato come il miglior open-world mai realizzato; tuttavia, è stato uno dei migliori esercizi di stile che il settore abbia mai visto. Da quando è uscito, L.A. Noire ha dimostrato una qualità cinematografica pazzesca grazie alla tecnologia del motion-capture; non solo, anche le importanti voci che si sono prestate per i dialoghi di gioco non sono state meno importanti. Lo sviluppo della nuova tecnologia di motion capture che ha richiesto lunghe sessione di recitazione, unitamente alla complessità del gameplay, un enorme open world, e dello script sono stati i motivi dei continui ritardi che hanno afflitto il titolo.

Con un budget di 50 milioni di dollari, L.A. Noire è stato uno dei titoli più costosi all’epoca e – fortunatamente per il suo publisher, Rockstar Games – le vendite hanno conferito il giusto merito al progetto, con oltre 5 milioni di copie vendute. Tuttavia, nei mesi successivi alla sua pubblicazione sono emersi dati riguardanti le difficili condizioni lavorative del team, il che ha costretto Rockstar a tagliare i rapporti con il team. Incapace di trovare un nuovo publisher, Team Bondi ha chiuso battente nell’ottobre 2011.

9. Starcraft II: 2003-2010 (7 anni)

Sebbene sette anni di attesa siano lunghi da digerire ed in grado di far desistere anche il più sfegatato dei fan, i supporters dell’originale Starcraft sono stati in grado di sopportarne anche qualcuno in più pur di vedere il secondo capitolo del loro RTS preferito. I lavori di Starcraft II iniziarono infatti solamente nel 2003: Blizzard decise infatti di attendere tutto il tempo necessario prima di produrre il sequel di un titolo del calbro Starcraft. Dal lato dei fan, invece,  è stata una bella prova sopportare questa attesa, soprattutto viste le difficoltà che di solito Blizzard dimostra nel produrre titoli.

Un anno dopo il suo annuncio al mondo, nel 2007, Blizzard dichiarò che i lavori per Starcraft II erano ancora solamente a un terzo del loro completamento (ormai già a cinque anni dal suo inizio). Inoltre, lo stesso produttore dichiarò che al lancio sarebbero mancate due campagne single-player, Zerg e Protoss. Le stesse sarebbero poi state successivamente rilasciate in pack di espansione.

Starcraft II continuò a subire rinvii, mancando anche l’appuntamento con la sua beta nel 2009. Fortunatamente per tutti, non mancò il lancio nel luglio del 2010 e, anzi, venne anche ben accolto sia dalla critica sia dai fan, finalmente ripagati della loro paziente e stoica attesa.

8. Spore: 2000-2008 (8 anni)

La mente dietro SimCity è la stessa dietro al progetto di Spore, Will Wright. Già questo avrebbe dovuto far comprendere a tutti che il rilascio del titolo sarebbe stato un affare non da poco. L’ambizione di Wright è infatti proverbiale e Spore non è stata una eccezione. Con SimCity il visionario sviluppatore aveva intenzione di creare un titolo dal quale l’utente potesse controllare l’evoluzione di un micro-organismo da una cellula a una civiltà organizzata. I lavori iniziarono nel 2000 e incontrarono svariati ostacoli durante lo sviluppo.

Spore venne ufficialmente rilasciato nel 2008 e il pubblico apprezzò la sua libertà di personalizzazione e la sua struttura generale, ma mosse evidenti e grosse critiche al suo gameplay ripetitivo. Nonostante le premesse altissime, il rilascio di Spore rese tutti soddisfatti alla fine.

7. Darkfall Online: 2001-2009 (8 anni)

Un GDR massivo in un mondo fantasy, questa era l’idea del team di sviluppo nel 2001, anno in cui annunciò al mondo Darkfall Online. Cinque anni dopo, il team pubblicò una beta non giocabile e, due anni più tardi, il titolo venne rilasciato come beta giocabile. Normalmente, gli MMORPG impiegano più tempo per essere sviluppati rispetto a un normale gioco single-player.

Sfortunatamente, al suo rilascio Darkfall Online ottenne solo recensioni nella media e – nonostante la sua espansione Unholy Wars apportasse notevoli miglioramenti – nel 2012 il team di sviluppo si vide costretto a staccare i server. Il titolo venne quindi diviso in due diversi giochi, Darkfall Rise of Agon Darkfall New Dawn.

6. Too Human: 1999-2008 (9 anni)

Too Human è stato uno dei titoli con il più lungo e strano sviluppo nella storia. Annunciato nel 1999 come esclusiva PlayStation, successivamente lo sviluppatore Silicon Knights firmò un accordo di esclusiva con Nintendo. Con titoli come Eternal Darkness: Sanity’s RequiemMetal Gear Solid: The Twin SnakesToo Human doveva rappresentare una delle esclusive forti della grande N. Tuttavia, il suo sviluppo fu lento e non raggiunse mai la console domestica della grande N.

Silicon Knights quindi firmò un nuovo accordo di esclusiva con Microsoft per il titolo e per una nuova trilogia. Dopo quasi un decennio di sviluppo, il titolo venne rilasciato nel 2008, con recensioni non troppo entusiaste e con vendite sotto la media. Il sogno di una trilogia velocemente svanì e la stessa Silicon Knights dovette dichiarare bancarotta nel 2014 dopo aver perso una causa legale con Epic Games. Oltre al danno la beffa, il giudice ordinò allo sviluppatore di distruggere tutte le copie di Too Human. Se ne avete ancora qualcuna, conservatela con cura… un giorno potrebbe valere milioni!

5. Team Fortress 2: 1998-2007 (9 anni)

Valve ha costruito una carriera e un nome sulla sua capacità di ritardare i titoli – semmai Half-Life 3 dovesse vedere la luce entrerebbe a pieno titolo nella top 3 di questo articolo – e il suo cavallo di punta, per ora, è l’amato shooter Team Fortress 2. Come molti sapranno, il primo Team Fortress è nato come una mod di Quake, con Valve che assunse i suoi creatori per trasformarlo in un videogioco a sé stante. Gabe annunciò un sequel nel 1998, ma il suo lungo sviluppò consegnò alla storia un titolo completamente differente da quanto inizialmente promesso.

Mentre il piano iniziale per Team Fortress 2 comprendeva un’estetica e una grafica realistica, il team virò silenziosamente verso una grafica molto più cartoonesca – dettaglio, appunto, ben nascosto ai fan. Fortunatamente, il titolo fu lo stesso molto apprezzato al rilascio nel 2007 e ancora oggi è uno dei giochi con più utenti online sulla piattaforma Steam.

4. The Last Guardian: 2007-2016 (9 anni)

Team Ico ebbe la brillante intuizione di donare un seguito al suo apprezzatissimo Shadow of the Colossus, ma nessuno mai si sarebbe aspettato di dover attendere oltre un decennio per poter metter mano a quel titolo. Lo sviluppo di The Last Guardian iniziò nel 2007, con l’obiettivo di renderlo esclusiva PlayStation 3. Team Ico annunciò pubblicamente il titolo all’E3 del 2009, impressionando i presenti con un meraviglioso video in cinematica di un ragazzino con il suo gigantesco animale da compagnia.

Tuttavia, i problemi hardware nello sviluppo costrinsero il team a renderlo un’esclusiva PlayStation 4 nel 2012. I continui ritardi e rinvii iniziarono a diventare uno scherzo per i fan, i quali pensarono che il titolo fosse stato abbandonato per via del silenzio di Sony sul progetto. A sorpresa di molti, invece, The Last Guardian venne nuovamente presentato all’E3 del 2015 e rilasciato l’anno successivo tra i plausi dalla critica, che ne ha apprezzato la componente artistica e narrativa e un po’ meno quella tecnica.

3. Prey: 1995-2006 (11 anni)

Da non confondere con l’omonimo titolo del 2017, l’originale Prey era un titolo concepito nel lontano 1995 da 3D Realms come bandiera del loro engine proprietario. Dopo l’abbandono del leader Tom Hall l’anno successivo, un nuovo team prese in affidamento lo sviluppo del titolo. Prey, da allora, ebbe un bel numero di false partenze, finché il progetto non venne riavviato nel 2001, sotto la guida di Human Head Studios.

Cinque anni più tardi, Prey si presentò al mondo come uno shooter in prima persona per PC e Xbox 360 e fu accolto positivamente dalla critica e dal mercato. Tuttavia, Bethesda Softwork acquistò i diritti dell’IP nel 2009, smantellando i piani per un sequel. Nel 2017, la stessa casa pubblicò un reboot del franchise, Prey, anch’esso ottimamente accolto dalla critica.

2. Diablo III: 2001-2012 (11 anni)

Nonostante Blizzard non l’abbia mai annunciato ufficialmente prima del 2008, i lavori per Diablo III iniziarono nel 2001, un anno dopo l’uscita di Diablo II. Sebbene Blizzard abbia mantenuto il silenzio sul perché il titolo ha impiegato tanti anni prima di poter  essere rilasciato, alcune informazioni sono trapelate. Josh Mosqueira – game director del progetto dal 2012 – ha inoltre offerto al mondo una giustificazione nel libro “Blood, Sweat, and Pixels“. “Lo spettro di Diablo II ha sempre perseguitato il team. La pressione di continuare a tenere vivo il lascito di questo gioco ha pesato e impattato enormemente sul team e sulla gran parte delle decisioni prese”.

I problemi di Diablo III continuarono anche dopo il suo rilascio. In sostanza, era impossibile giocare al titolo per via dei numerosi errori di rete e per via del bilanciamento stesso del gioco rovinato dalla famigerata Casa d’Aste. Tuttavia, Blizzard si mise d’impegno a risolvere tali problemi, riuscendoci. Nel 2014, l’espansione Reaper of Souls rese Diablo III un degno successore del leggendario Diablo II.

1. Duke Nukem Forever: 1996-2011 (15 anni)

Incredibilmente, il trono del titolo più rinviato va a Duke Nukem Forever. Sequel di Duke Nukem 3D, il titolo impiegò ben 15 anni per vedere la luce. Inizialmente annunciato nel 1997, il team 3D Realms ottenne la licenza per sviluppare il gioco, perdendola dieci anni più tardi a causa di un ridimensionamento interno.

L’anno seguente, 2K Games acquistò l’IP e girò lo sviluppo a Gearbox Software, già sviluppatore dell’amato Borderlands (a proposito, hai visto la nostra recensione?). Dopo alcuni ritocchi e migliorie, nel 2011 il team finalmente pubblicò Duke Nukem Forever. Purtroppo per lui, la critica lo bocciò in pieno, definendolo “datato, brutto, e non particolarmente divertente”; non solo, alcuni critici rincararano la dose aggiungendo che “lo sviluppo doveva essere abbandonato per strada dopo 15 assurdi anni”.

Fonte: Goliath.
Cristian Cantalamessa
Cristian Cantalamessa
Laureato in amministrazione aziendale, collaboro per passione. Cerco sempre di portare e far usufruire di contenuti interessanti, spero di riuscirci. Buona lettura, per chi vorrà!

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