Un boato squarcia il Marassi quando al 94esimo da Piacenza arriva la notizia dell’ 1 a 1 finale: il Napoli e il Genova sono finalmente in A
Napoli e Genova in A
La partitissima della giornata tra il Napoli di Aurelio De Laurentis e il Genova di Enrico Preziosi è finita nel migliore dei modi: Napoli e Genova promosse nella massima serie, a dispetto di tutto e tutti, del calcio corrotto e della supremazia dei conti sullo sport. Finalmente il Napoli ce l’ha fatta dopo i due anni di serie C che l’hanno temprata nel corpo e nella mente, Eddy Reja ha portato questa fantastica città e la sua squadra nella serie che le competono per blasone e merito. Un tifo, quello che segue il Napoli, che fa invidia alle più grandi squadre d’Europa, ma che molto spesso ha dovuto subire le angherie di società disinteressate alla storia di questo popolo e al suo amore per il calcio.
Stavolta no, questa volta a guidare il Napoli c’è un imprenditore serio, un grande uomo che ha radici forti in queste terre, un uomo conosciuto in tutto il mondo per i suoi film, un uomo che non ha bisogno di trovate geniali e finanza creativa per dare linfa ad una squadra di calcio o alle sue aziende.
Questo è il Napoli di De Laurentis, questo è il Napoli dell’allenatore Reja, questo è il Napoli di tutti i napoletani, una squadra che li ha fatti soffrire fino all’ultimo istante ma che ha saputo premiare la loro attesa.
Quella di Genova è stata una partita decisamente entusiasmante, l’avvio ha visto un Genova determinatissimo che ha messo subito in difficoltà il Napoli, i partenopei hanno risposto a tono fino al 30esimo del primo tempo proponendosi diverse volte nell’area rossoblù e centrando una traversa con un colpo di testa dell’inarrestabile Sosa. Dal 30esimo in poi il Genova sfodera gli artigli sospinto dal risultato di Piacenza, che in quel momento, per l’uno a zero con la Triestina, lo penalizzava costringendolo ai play-off.
Il secondo tempo è tutto in salita per il Napoli che si ritrova ad affrontare un Genova uscito dagli spogliatoi molto determinato, ma ancora una volta le notizie di Piacenza influenzano lo stadio Ferraris di Genova; ci saranno certo colpi di scena e vampate dall’una e dall’altra parte, ma inesorabilmente scorre il tempo e le squadre cominciano a pensare alla migliore soluzione per entrambe: il pareggio, che combinato al pareggio di Piacenza e Triestina, le porta entrambe in serie A.
Alla fine la soluzione: Piacenza e Triestina sono ancora uno a uno, l’arbitro assegna loro 4 minuti di recupero, i cronometri sono sincronizzati, a Genova l’arbitro Rocchi assegna 6 minuti di recupero, quasi a dire “ora teneteli d’occhio”. Il tempo scorre lento ma arrivati al 94esimo a Piacenza, il Marassi viene squarciato da un boato incredibile e nonostante la partitissima tra Genova e Napoli non fosse finita, i tifosi invadono il campo.
Risultato? Il gioco è dovuto riprendere da lì a poco protraendosi ancora per meno di mezzo minuto con i giocatori praticamente nudi a causa dei tifosi che avevano strappato loro le magliette. Ma in fondo quale migliore fine? I tifosi e i giocatori si sono abbracciati e hanno festaggiato la serie A tutti assieme, in una festa di sport che sempre meno frequentemente si vede negli stadi italiani e per le strade di grandi città come Napoli e Genova.