Secondo la Bsa, in Italia il 67% del software sarebbe contraffatto
Pirateria, una piaga molto italiana
Dalle verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza e da BSA (Business Software Alliance) un organizzazione che da anni si batte contro la duplicazione illegale di software , risulta che su 200 controlli, nel 67% dei casi si sono incontrate delle irregolarità, ovvero software illecitamente duplicato per almeno 3.5 milioni di euro
Francesca Giudice presidente della sezione italiana di BSA e rappresentante di aziende leader del settore come Adobe, Apple, Avid, Cisco Systems, Intel, McAfee, Microsoft, Symantec, Acca Software e Intergraph per le quali BSA svolge anche attività di assistenza legale ha commentato: “Sono ben 180.000 le azioni di enforcement intraprese nei confronti di aziende verso cui sussistevano fondati sospetti di utilizzo di software illecitamente duplicato o comunque installato al di fuori dei regolari contratti di licenza(azioni che hanno consentito di ottenere circa 184.000 euro di risarcimenti per i danni subiti e, inoltre, che le imprese che agivano in regime di irregolarità investissero circa 124.000 euro ulteriori per dotarsi delle licenze necessarie per i software installati sui propri computer)” Ciò nonostante la situazione italiana è quella che sembra però più preoccupante “Perché a fronte di un tasso di pirateria che ci situa vicino a un non invidiabile primato in Europa, riscontriamo un diffuso atteggiamento di ostilità culturale nei confronti della legge vigente”
La Pirateria oltre ad una perdita in termini di introito per le compagnie del software costituisce un serio freno allo sviluppo del settore tecnologico e persino una grossa perdita per le casse dello stato. Si stima che una riduzione del 10% del tasso di pirateria del software in Europa (attualmente al 45%) potrebbe generare enormi aumenti di fatturato dell’intero settore da 236 miliardi di euro attuali ai 326 miliardi di euro, con 19 miliardi di euro di nuove entrate per i sistemi fiscali nazionali e almeno 155.000 nuovi posti di lavoro (dati IDC)