La lore e l’universo di The Witcher – Parte 3

Ultima tappa del viaggio nel mondo di The Witcher

Nell’ultima parte dello speciale sulla lore di The Witcher parleremo finalmente della figura dello Strigo, della sua genesi e delle sue caratteristiche. Dopo aver raccontato la storia del Continente, delle genti che lo popolano e delle organizzazioni politiche e religiose che lo governano, non resta che fare luce sui leggendari cacciatori di mostri che hanno saputo ritagliarsi un posto nel cuore di migliaia di lettori e videogiocatori.

La lore e l’universo di The Witcher – Parte 1

La lore e l’universo di The Witcher – Parte 2

La Confraternita dei Maghi

È un’organizzazione presente nei Regni Settentrionali, composta dai maghi più talentuosi, molti dei quali avevano il ruolo di consiglieri alla corte dei re. All’interno della Confraternita, i membri sono suddivisi tra quelli che fanno parte del Capitolo (la fazione più importante) e quelli che fanno parte del Concilio (la fazione minore). Dove c’è un regno, quasi sempre c’è anche un mago di corte. Tra i membri della Confraternita si ricordano Philippa Eilhart (consigliera di re Vizimi II di Redania) e Yennefer di Vengerberg (consigliera di re Demawend di Aedirn). Grazie ai loro poteri, i maghi godevano del prestigio e dell’appoggio dei sovrani, i quali li volevano a corte per “avvantaggiarsi” del loro potere. Ma a conti fatti, invece, accadeva che fossero i maghi a influenzare i regnanti e, di conseguenza, i risvolti politici nel mondo.

Le religioni nel Continente

Sono varie le fedi e i culti diffusi nel Continente. I principali vengono qui di seguito descritti.

Culto di Melitele. È la religione più diffusa nei Regni Settentrionali. Si fonda sulla venerazione di Melitele, la dea dalle tre forme: una giovane, una adulta e una vecchia. Chiamata anche la “Dea Madre”, è considerata la patrona dell’amore, del matrimonio, della fertilità, della natura e dell’abbondanza. È un culto prevalentemente femminile, dato che Melitele è anche la dea protettrice delle partorienti. I chierici del culto professano l’amore e la pace. Hanno aperto diversi ospedali, rifugi e orfanotrofi. Nel Ducato di Ellander, in Temeria, si trova il Tempio di Melitele, il principale santuario dedicato alla dea. È gestito dalla sacerdotessa Nenneke, donna austera, pragmatica e di indole materna.

Culto del Fuoco Eterno. Questa religione è nata a Novigrad, in Redania. I seguaci di questo culto credono che la fiamma eterna rappresenti il progresso e che porterà all’avvento di giorni migliori. Caratterizzati da una devozione pressoché totale, i praticanti di questo culto sono diventati dei veri e propri fanatici. La religione è completamente ostile nei confronti di qualunque diversità, in primis quella rappresentata dai Non-umani. A Temeria, un uomo di nome Jacques de Aldersberg fondò l’Ordine della Rosa Fiammeggiante, un ordine di cavalieri che si è prefissato lo scopo di proteggere Vizima e dintorni dai mostri e dai Non-umani ostili. Oltre a questo, si sono fatti promotori del Culto del Fuoco Eterno, divenendo a tutti gli effetti il braccio militare del culto.

Culto del Ragno Leonino. Adorano una divinità crudele chiamata Coram Agh Tera, soprannominato il “Grande Tessitore”, in quanto è colui che tesse il destino degli uomini su una grande ragnatela. Se i fili della ragnatela si spezzano, qualcuno morirà istantaneamente. La divinità richiede ai suoi adoratori di compiere dei sacrifici di sangue. Questo culto è praticato per lo più da persone che hanno vissuto una tragedia (ad esempio la morte di una persona amata) o da coloro che sono costantemente in contatto con la morte e che amano infliggere dolore e sofferenza (come i boia, i soldati o i banditi). I praticanti di questo culto venerano la morte. I loro templi sono pieni di ossa umane, teschi e sono illuminati da fuochi verdi. Il culto venne fondato a Loredo nel 611 da un mercante di nome Ambrosio. Ben presto in molti aderirono alla nuova fede. Quando le voci arrivarono ai sacerdoti del culto di Kreve (un’altra religione presente nei Regni Settentrionali), i seguaci di Coram Agh Tera furono perseguitati, torturati e uccisi. Ambrosio fu tra coloro che vennero bruciati vivi sulle pire. Tuttavia, molti seguaci riuscirono a fuggire e iniziarono a costruire templi fuori dalle città, nelle foreste, nelle paludi e tra le montagne. Riconoscere un membro di questo culto non è facile, dato che essendo stato bandito da molti dei Regni Settentrionali, i loro sacerdoti non possono indossare vesti e indumenti che possano identificarli (pertanto indossano le vesti solo durante i loro rituali).

Culto di Freya. È la religione diffusa tra gli abitanti delle Isole Skellige. Freya è la dea della fertilità, dell’amore e della bellezza. Chiamata anche la “Grande Madre”, nelle statue che la raffigurano è rappresentata come una donna incinta che indossa lunghe vesti ed una collana detta “Brisingamen”. Sull’isola di Hindarsfjall sorge il Tempio dedicato alla dea, gestito dalla sacerdotessa Sigrdrifa.

Culto di Dana Mèadbh. È la divinità adorata dagli Elfi. Conosciuta anche come l’ “Eterna”, la “Vergine dei Campi” e “Vivia”. È venerata anche da alcuni Nani, i quali la chiamano Bloëmenmagde. È descritta come una creatura radiosa, incantevole, dai capelli d’oro e con gli occhi ardenti. Si dice che comunichi telepaticamente con coloro che riescono ad incontrarla.

Druidi. Non si tratta di un vero culto religioso, bensì di un gruppo di individui dediti allo studio delle foreste e della natura, venerandola alla stregua di una divinità. Amano e si prendono cura degli animali selvatici, offrendo loro cure e riposo. Hanno costruito un santuario nei pressi dell’Albero della Vita, un luogo in cui è proibito versare sangue. I druidi non si interessano degli affari del mondo, vivono in maniera simile a quella degli eremiti, non amando entrare in contatto con gli estranei. Sono soliti radunarsi nei pressi degli alberi per meditare e pregare sotto i loro rami. Sono profondi conoscitori di erbe e di sostanze alchemiche.

I Witcher: cacciatori di mostri

Con la Congiunzione delle Sfere, come detto in precedenza, non ci fu soltanto la comparsa della magia, ma anche quella di creature spesso mortali che hanno finito inevitabilmente per alterare l’ecosistema del Continente: i mostri.

Come è facile immaginare, la comparsa dei mostri rappresentò un pericolo per chiunque, data la pericolosità di queste creature. Soprattutto nella fase iniziale della colonizzazione da parte degli umani, i mostri rappresentavano una seria minaccia. Fu così che nacque la figura del Witcher (“Strigo” in italiano).

I Witcher sono esseri umani mutanti dotati di abilità sovrumane, grazie alle quali svolgono la professione di cacciatori di mostri professionisti. Sono individui che hanno subito una totale mutazione genetica. Allo scopo di “creare” i Witcher sono state istituite le cosiddette Scuole dei Witcher, dove quest’ultimi vengono formati e addestrati. Le Scuole conosciute sono 6: la Scuola del Lupo, la Scuola del Gatto, la Scuola della Vipera, la Scuola del Grifone, la Scuola della Manticora e la Scuola dell’Orso.

Le Scuole accolgono i giovani “apprendisti” quando sono ancora dei bambini (spesso orfani o abbandonati), che verranno in seguito sottoposti alla cosiddetta “Prova delle Erbe“. Si tratta di una procedura estremamente dolorosa, la quale consiste nell’assunzione di speciali erbe ed ingredienti alchemici che agendo sul sistema nervoso dell’individuo determinano la ricombinazione genetica del DNA, trasformandolo in Witcher. Il processo, oltre ad essere doloroso, è potenzialmente letale: solo 4 bambini su 10 sopravvivono alla prova. Non di rado, chi non perisce durante il processo di mutazione, riporta delle lesioni talmente gravi da impedire un futuro addestramento (in questi casi, ai bambini viene praticata l’eutanasia).

Chi sopravvive acquisisce capacità e abilità sovrumane:

  •  vista e udito migliorati (capacità di vedere al buio e di udire suoi impercettibili)
  •  metabolismo accelerato e migliorato che consente una rapida guarigione dalle ferite e una notevole resistenza a veleni, tossine e droghe
  •  invecchiamento rallentato (i Witcher possono vivere per secoli)
  •  forza, resistenza, riflessi e rapidità superiori alla norma

La mutazione non è esente da “effetti collaterali”, come il cambiamento di forma dell’iride e del colore di occhi, capelli e pelle. Ma soprattutto, a causa della mutazione, tutti i Witcher sono sterili e pertanto impossibilitati a riprodursi.

A coloro che riescono a superare la Prova delle Erbe viene donato un medaglione (con raffigurata la creatura che dà il nome alla Scuola di appartenenza), il quale ha la capacità di vibrare in presenza di magia o di mostri.

Durante gli anni in cui frequentano la Scuola, i giovani Witcher studiano i bestiari (per imparare a riconoscere i mostri e i loro punti deboli), imparano a creare unguenti e pozioni (per prepararsi allo scontro e potenziare ulteriormente le loro abilità sovraumane) e si addestrano all’uso della spada (che usano portare in coppia dietro la spalla, una d’argento e una d’acciaio, da utilizzare in base alla vulnerabilità della creatura che si trovano davanti). Grazie all’addestramento, i Witcher imparano a non manifestare le proprie emozioni (per questo motivo si è diffusa la diceria secondo la quale i Witcher non provano sentimenti).

Infine, viene loro insegnato ad utilizzare una forma rudimentale di magia denominata “Segni”, incantesimi così chiamati perché possono essere lanciati tramite gesti fatti con le dita e con la sola concentrazione, senza quindi la necessità di pronunciare alcuna formula magica. I Segni che imparano ad utilizzare i Witcher sono 6: Aard (evoca un’onda telecinetica capace di atterrare i nemici e di abbattere barriere e ostacoli), Igni (evoca un getto di fiamme), Yrden (evoca una trappola magica in grado di paralizzare determinati nemici), Quen (evoca una barriera che protegge da tutti i tipi di danno), Axii (permette di influenzare per breve tempo la mente di persone, animali e di alcuni mostri) ed Eliotropo (evoca una barriera che protegge dagli attacchi magici).

Una volta completato l’addestramento, i Witcher lasciano la rispettiva Scuola e vanno in giro per il mondo a svolgere la professione di cacciatori di mostri.

La figura “controversa” dei Witcher ed il loro declino

Nel corso degli anni, grazie all’operato dei Witcher, il numero dei mostri è drasticamente calato. Si potrebbe pensare, quindi, che i Witcher siano visti come degli “eroi”. Ma la realtà è ben diversa. Per via della loro natura di mutanti, i Witcher sono paragonati ai Non-umani. Di conseguenza,  la maggior parte delle persone nutrono sentimenti di diffidenza e di disprezzo nei loro confronti. La popolazione ha paura dei Witcher a causa dei loro poteri sovraumani. In altre parole, i Witcher sono ben accetti quando si tratta di risolvere i problemi causati da qualche mostro, ma a lavoro ultimato divengono spesso degli “ospiti indesiderati” e trattati di conseguenza.

Non di rado i Witcher sono stati attaccati durante i progrom e le rivolte scatenate contro i Non-umani. A causa della riduzione del numero dei mostri e della sempre maggiore diffidenza da parte della popolazione, le cose per i Witcher non potettero che peggiorare. Iniziarono ad essere pubblicati dei libri che fomentavano l’astio nei loro confronti. Tra questi, il più celebre è un libro intitolato “Monstrum, ritratto di un Witcher”, scritto da un autore anonimo, nel quale i Witcher vengono descritti come esseri disgustosi e malvagi, frutto della stregoneria, ritratti come il male assoluto che deve essere spazzato via dalla faccia della terra.

Un gruppo di fanatici, incitati da pubblicazioni diffamatorie come questa, presero d’assalto Kaer Morhen, la fortezza dove risiedeva la Scuola del Lupo. Grazie all’aiuto di un mago, riuscirono a penetrare nella fortezza e tutti i Witcher che vi si trovavano all’interno perirono. Sopravvissero soltanto coloro che non si trovavano lì in quel momento ed il vecchio Vesemir, creduto morto in mezzo ai cadaveri dei suoi compagni. Non essendo altro che un istruttore di scherma, Vesemir non conosceva le procedure per creare i mutageni utilizzati nella Prova delle Erbe. Questo significa che la Scuola del Lupo non è più in grado di formare altri Witcher.

Nel tempo, anche le altre Scuole sono cadute in rovina. Ad oggi i Witcher ancora in vita sono in numero estremamente ridotto. Ed a causa della loro sterilità, sono inevitabilmente destinati all’estinzione.

Nonostante questo, tra di loro, un nome è diventato leggendario. Il nome di uno degli ultimi Witcher rimasti: Geralt di Rivia.

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