Recensione Disintegration

Marcus Lehto è tornato! E ci consegna un titolo interessante…

Versione Testata: PlayStation 4

Si, avete letto bene, Marcus Lehto, creative art director di Bungie per ben 15 anni ha lanciato il suo nuovo titolo. Dopo aver influenzato l’industry ed i videogiocatori con l’epica serie di Halo, ha abbandonato la sua comoda poltrona ed è tornato a sporcarsi nuovamente le mani.

Dalle sue dimissioni è nato lo studio indipendente V1 Interactive ed unitamente a due diplomandi talentuosi ha cominciato a creare Disintegration, titolo lanciato lo scorso 16 giugno. Oggi, il team conta ben 30 sviluppatori tra veterani e nuove leve dell’industria ed il loro entusiasmo è visibile all’interno di questo particolare titolo.

Parliamo di un progetto che ha richiesto molto tempo alla squadra, difatti, i membri della stampa specializzata vedono o parlano di questo titolo da molto.

Rivoluzione e Redenzione

Il mondo distopico creato da Marcus Lehto e dai ragazzi di V1 Interactive, ci mostra come la razza umana, al fine di aumentare le sue speranze di vita ha fatto ricorso all’Integrazione, un sistema che espianta il proprio cervello all’interno di un robot.

In Disintegration vestirete i panni di Romer Shoal, un ex presentatore televisivo e pilota di gravicicli (veicoli monoposto che sfidano la gravità utilizzati per offrire supporto tattico e armato agli incursori) che negli anni ha sperperato la sua fama per puro egoismo.

La sua bravura nel pilotare questi particolari veicoli lo ha portato a far parte della Resistenza, un gruppo di Ribelli che combattono per far rinascere l’umanità. Questo non facile compito, verrà ostacolato dalle forze della Rayonne, un gruppo di fanatici che ha lo scopo di cancellare ogni forma di umanità dalla storia capitanati dal temibile Black Shuck.

Disintegration Romer Shoal

Un nuovo modo di giocare

È bastata una semplice moto in grado di levitare per trasformare Disintegration da uno dei tanti sparatutto ad un titolo con la propria identità. In ogni caso, nonostante la potenza di questi mezzi, dovrete abbandonare il protagonismo ed utilizzare la posizione agevole per realizzare una strategia di attacco e piazzare di conseguenza i vostri alleati e la relativa potenza di fuoco.

Troppa roba da fare per un FPS? Il semplice ed intuitivo tutorial fugherà ogni vostro dubbio, infatti, i comandi non sono affatto complicati, anzi il tutto è ridotto in maniera sensibile in modo da non affaticare le dita quando si gioca.

Inoltre, bisogna ammettere che Lehto ed il suo team hanno fatto un buon lavoro, in quanto il giocatore, dall’alto della sua posizione riesce a fornire un supporto aereo notevole, grazie alle armi equipaggiate nel mezzo. Ovviamente, non pensate di sterminare orde di nemici con il graviciclo, siete un bersaglio troppo facile sul campo di battaglia.

Per questo motivo dovrete far affidamento sulle squadre di terra. Queste ultime sono interamente controllate dalla CPU, che svolge il suo lavoro in maniera più che buona, dovrete solo indicare loro il luogo dove dirigersi o il nemico da affrontare. In base alle missioni che affronterete sarete in grado di controllare squadre di due, tre o più elementi, ciascuno di essi sarà però dotato di speciali armi, dalle granate in grado di rallentare il tempo al lancio di potenti raffiche di mortaio.

Spiegare tutte queste dinamiche può essere fuorviante e far pensare ad un titolo eccessivamente macchinoso e privo di dinamicità, niente di più lontano dalla verità. Infatti, Disintegration, grazie ad una interfaccia utente intuitiva e al semplice sistema di controllo, riesce ad offrire un’esperienza impegnativa e divertente.

Disintegration Graviciclo

Bello, ma…

Non molti ci aspettavamo di trovare dei “pezzi di latta” così interessanti, partendo dal buon Romer Shoal, protagonista carismatico accompagnato dalla particolarità della scalmanata banda di Ribelli che capitana.

Purtroppo, a tanta varietà dei dialoghi non corrisponde la diversificazione delle missioni, che vi porteranno ad attraversare mappe ricche di nemici, ma lineari e non in grado di offrire un’adeguata rigiocabilità. Una volta terminato il tutto non avrete molto altro da fare, infatti, le missioni secondarie saranno costituite solamente da condizioni di completamento delle missioni principali e non prolungano nemmeno di un minuto l’esperienza offerta.

All’interno del gioco sono inoltre presenti alcune boss battle, non in grado di offrire un giusto appagamento. Infatti, il tutto si limita a far esplodere i punti deboli del nemico e poco più.

Viste le premesse, ci aspettavamo una campagna single player scoppiettante, lo stesso comparto narrativo offre degli spunti a dir poco interessanti. Questo è possibile grazie alla buona caratterizzazione dei personaggi, purtroppo gli aspetti sopraelencati non sono stati sfruttati appieno, quindi ci troviamo di fronte ad un titolo con del potenziale, ma decisamente troppo ripetitivo.

Multigiocatore 

È la modalità che ci ha più sorpreso, in quanto l’idea di base è decisamente interessante. Provando il multigiocatore avrete l’opportunità di gestire ben nove diversi equipaggi, tutti introdotti durante la vostra campagna single player e dotati di caratteristiche uniche.

Infatti, passiamo dalle sentinelle, veloci ma troppo deboli nello scontro frontale, ai lenti tank, i quali disporranno di una notevole potenza di fuoco. Tre saranno le modalità di gioco disponibili, tutte abbastanza semplici, si tratta di: Controllo Zona, Collezione e Recupera.

Durante i match vi troverete ad affrontare compagini da cinque gruppi ciascuna, basandosi sugli obiettivi guadagnate durante la partita, vi verranno assegnati dei punti, attraverso i quali vi sarà possibile personalizzare l’estetica del graviciclo e del vostro abbigliamento. Il principale problema di questa modalità risiede nel fatto che l’intera essenza della battaglia viene catturata dai gravicicli, in quanto controllati da un avversario umano.

Comparto tecnico

Nonostante l’utilizzo di un motore grafico prestante, come l’Unreal Engine 4, Disintegration soffre in termini di dettagli. Detto questo, possiamo però tranquillamente affermare che l’intero gioco ha un aspetto soddisfacente, in grado di prendere spunto dai precedenti lavori di Lehto.

Infatti, ammirando gli ambienti di gioco è impossibile non notare il tocco dell’ex Bungie, se avete giocato ad Halo o Destiny è impossibile non notare le ambientazioni futuristiche che fondono civilizzazione ed il prepotente ritorno delle forze di Madre Natura.

Quindi, oltre la godibilità del panorama e la buona realizzazione dei robot protagonisti del gioco, spiccano diverse mancanze.

Commento finale

Disintegration è il titolo che unisce in maniera intelligente ed innovativa le meccaniche tipiche degli FPS e dei videogiochi strategici. La campagna single-player, della durata di circa 15 ore, è senza dubbio in grado di intrattenere, ma manca di rigiocabilità. La modalità multigiocatore parte con una buona base, tra modalità di gioco e personaggi giocabili, ma purtroppo dopo alcuni match non riesce più a soddisfare pienamente. Il tocco artistico di Lehto è presente in ogni fotogramma di gioco, purtroppo però il comparto tecnico non all’altezza non riesce ad esaltarlo come dovrebbe.

7.0

Un approccio decisamente interessante


Disintegration è il titolo che unisce in maniera intelligente ed innovativa le meccaniche tipiche degli FPS e dei videogiochi strategici. La campagna single-player, della durata di circa 15 ore, è senza dubbio in grado di intrattenere, ma manca di rigiocabilità. La modalità multigiocatore parte con una buona base, tra modalità di gioco e personaggi giocabili, ma purtroppo dopo alcuni match non riesce più a soddisfare pienamente. Il tocco artistico di Lehto è presente in ogni fotogramma di gioco, purtroppo però il comparto tecnico non all'altezza non riesce ad esaltarlo come dovrebbe.

PRO

    - Storia interessante e ben narrata
    - Buona caratterizzazione dei personaggi
    - Interfaccia comandi intuitiva e semplice
    - Sistema di combattimento innovativo e ben realizzato

CONTRO

    - Campagna giocatore singolo ripetitiva
    - Comparto tecnico troppo povero
    - Multiplayer alla lunga poco soddisfacente

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