Lavoro, aumentano i freelancer: boom di under 24 in Italia

Freelancer, partite iva, lavoratori in proprio o liberi professionisti, comunque li si voglia chiamare il numero di coloro che svolgono un’attività autonoma sta crescendo moltissimo negli ultimi anni interessando la fascia dei più giovani, complici naturalmente i nuovi lavori nel digitale.

Cosa significa essere freelancer e quanti sono in Italia

Freelancer è il termine inglese che indica il libero professionista, ovvero colui che non lavora alle dipendenze di qualcuno in un rapporto di subalternità, ma offre la propria collaborazione fornendo un servizio e mantenendo la propria autonomia nella gestione. L’aumento dei lavoratori freelance, nonostante le varie difficoltà che si possono incontrare, è dovuto principalmente all’adeguamento al mercato del lavoro e al cambio dello stile di vita, ma nasce anche come risposta all’attuale crisi economica.

Secondo una ricerca condotta da Adp, leader nella fornitura di soluzioni Human Capital Management, il 68% dei 10mila lavoratori europei intervistati svolge lavoro autonomo. In Italia la cifra si attesta al 65%, ma guardando la fascia dai 14 ai 24 anni sale all’85%, mentre si attesta sul 76% tra i 25 e i 34 anni. Considerando poi che il libero professionista in Italia deve fiscalmente corrispondere alla partita iva si nota ancora più facilmente l’incremento considerando l’impennata delle nuove aperture delle partite iva che nel 2019 è arrivata a 196mila.

I lavori dei freelancer

I lavori più comuni quando si parla di liberi professionisti, soprattutto se ci si concentra sulla fascia dei più giovani, riguardano il mondo del web. Tra questi troviamo sicuramente gli scrittori, nel senso più ampio del termine, che comprendono ghostwriter, copywriter e web writer. Ci sono poi i social media manager, i consulenti di marketing e gli specialisti della SEO ai quali si affiancano tutte le professioni legate al mondo informatico. Un esempio è il web developer, che come specificato da Epicode è uno dei lavori più richiesti del 2021, anche perché si tratta di una professione che si può svolgere completamente da remoto e quindi ideale in questo periodo in cui lo smartworking sta diventando quasi la normalità.

Si aggiungono poi tutti i lavori aventi a che fare con la creazione di contenuti, tra i quali troviamo il videomaker, il montatore video e il grafico, senza contare che anche gli influencer, che lavorano nel mondo dell’entertainment sulle diverse piattaforme streaming o social, sono considerati freelancer.

Esistono poi dei mestieri particolari e spesso ancora non ben compresi, come ad esempio il ricercatore di informazioni, che si occupa di ricercare news online che siano basate su fatti concreti e supportate da ricerche e statistiche. Questi professionisti possono lavorare nel mondo dell’informazione oppure per un brand, supportandolo nel diffondere una causa o un messaggio rendendolo affidabile e comprovato. Naturalmente i mestieri più tradizionali non sono tramontati, tra questi troviamo ad esempio il traduttore, che da sempre lavora principalmente come libero professionista collaborando con le diverse case editrici, e tutte le specializzazioni mediche, dal logopedista allo psicologo.

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