Le 5 curiosità più interessanti sul gioco del blackjack

Il blackjack è uno dei giochi di carte più diffusi nei casinò di tutto il mondo. Nato in Francia nel XVII secolo, si è sviluppato perlopiù in America. I giocatori vincono quando raggiungono un punteggio più alto del banco e non superiore a 21 e per giocare sono necessari 2 mazzi di carte francesi, per un totale di 104 carte. Nel gioco l’asso può valere 11 o 1, le figure valgono 10 e tutte le altre carte conservano il loro valore nominale.

Trattandosi di un gioco molto antico, non sono poche le chicche e le curiosità al riguardo che si sono tramandate negli anni, a partire dalla denominazione del gioco stesso.

Bisogna fare un salto negli Stati Uniti per capire a cosa si debba il nome “Blackjack”. Grazie a una regola che non era presente nella vecchia Europa, se si realizzava un 21 con l’asso e il jack di picche, la vincita del giocatore veniva decuplicata. L’usanza fu presto abolita, ma la popolarità del gioco – conosciuto comunque anche come “Ventuno” – restò legata al nome americano.

Il blackjack ha continuato da allora ad aumentare la propria fama e oggi viene proposto volentieri dalle piattaforme di gambling sul web, per cui è possibile giocare a blackjack online. Il fascino e la tradizione del gioco sono rimasti immutati, a dispetto dell’avanzare della tecnologia, che ne ha invece favorito l’accessibilità. In alcune sale specifiche il blackjack è disponibile anche in versione live, cioè giocabile direttamente con un croupier in carne ed ossa collegato via webcam.

Nella storia del blackjack non sono poche le leggende metropolitane. Mentre i media narrano di episodi simpatici come di quella volta che Ben Affleck fu allontanato da un casinò, molti giocatori cercano invece di mantenere il proprio anonimato. Ad ogni buon conto, alcune imprese hanno poi raggiunto una fama mondiale e ancora oggi vengono tramandate agli appassionati.

Una di queste è quella di Don Johnson, un informatico specializzato in sistemi legati alle corse di cavalli, che col gioco d’azzardo ha vinto circa 15 milioni di dollari. Sembra che alcuni casinò gli avessero addirittura concesso delle condizioni favorevoli come una riduzione del 20% sulle perdite, considerando gli importi ingenti che il signore metteva puntualmente sul tavolo.

Anche Jerry Parker aveva una storia di grandi vittorie, ma anche di grandi perdite: tuttavia, si narra che una volta, in un casinò del Nevada, sia riuscito ad aggiudicarsi una cifra compresa tra i 20 e i 40 milioni di dollari in appena 40 minuti, grazie a mani da 250.000 dollari alla volta, tanto da aver costretto alla chiusura il casinò Aspinall.

Una terza curiosità riguarda la Blackjack Hall of Fame, inventata da Max Rubin al fine di riunire ogni anno i migliori giocatori del mondo per far affrontare loro delle prove di abilità nel gioco, basate su conoscenza tecnica, capacità di conteggio e quant’altro. C’è anche un premio che viene assegnato al vincitore, ovvero la Grosjean Cup, intitolata a un giocatore al quale era stato vietato di partecipare dopo il terzo successo, in quanto troppo titolato.

Forse non tutti sanno che il blackjack ha il margine più basso per il casinò nelle sale vere e proprie. Di conseguenza, sembra che giocando online si possano vantare maggiori probabilità di vincita.

Un’ultima curiosità riguarda le varie versioni del gioco: mentre in Europa le carte sono scoperte in America il banco, oltre che la propria carta scoperta, prende subito l’altra, che rimane coperta.

In vari casinò si possono splittare le carte uguali fino a 3 volte, eccezion fatta per gli assi che possono essere separati solo una volta, poi si può raddoppiare la puntata. Uno split non è altro che una mano sdoppiata dal giocatore, che può essere sfruttata per realizzare due nuove puntate diverse

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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