Il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni sulla scia di Gran Bretagna e Irlanda vieta il gioco di Rockstar anche in Italia
Manhunt 2
Dopo le bocciature europee di Gran Bretagna e Irlanda che ne hanno vietata la distribuzione e quella transoceanica degli Stati Uniti che l’hanno classificato come “vietato ai minori”, Manhunt 2 di Rockstar Games è stato vietato anche in Italia dal Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni.
In una nota il ministero lo ha definito come “crudele e sadico, con un’ambientazione squallida ed un continuo, insistente incoraggiamento alla violenza e all’omicidio”, per questo motivo ha chiesto a Take Two, società distributrice del titolo, di non iniziare la commercializzazione del gioco, prevista dal 13 Luglio prossimo nel Bel Paese. Contestualmente il Ministro Gentiloni ha fatto richiesta formale all’ISFE, organismo europeo che riunisce i produttori di videogames, di affrontare la questione della violenza nei videogames al più presto.
[YOUTUBE=O-QakkA46GY]Trailer di Manhunt 2 [/YOUTUBE]
In realtà Rockstar non è nuova a questa tipologia di videogames, il primo Manhunt era piuttosto violento e un’altro famoso titolo della software house in questione, GTA, ha subito presanti critiche per la violenza gratuita e le scene di sesso nascoste, arrivando ad essere vietato in alcune prefetture del Giappone. Ma nonostante ciò, è risaputo che quando le polemiche accompagnano l’uscita dei videogames, i giocatori si incuriosiscono e a maggior ragione, quando c’è un divieto, non si fa altro che alimentare il mercato d’importazione di giochi che, se lasciati al loro normale ciclo di vendita non avrebbero exploit particolari.