Una macchina troppo avanti con i tempi?
Era il 27 Novembre 1998 quando in Giappone arrivava il SEGA Dreamcast, canto del cigno della sfortunata software house giapponese.
L’azienda nipponica ha lanciato un vero e proprio contest sui social, spingendo i nostalgici a ricordare i magici momenti passati con titoli leggendari da Jet Set Radio a Shenmue passando per Crazy Taxi e Virtua Tennis.
Molti furono i problemi che fecero cadere questa console nel dimenticatoio videoludico. La console nipponica dovette vedersela con la nuova iterazione della famosa PlayStation di Sony, console che cannibalizzò letteralmente il mercato, cosa che succede ancora oggi.
Altro fattore dipese dai pochi titoli presenti al lancio, l’originaria assenza di un gioco dedicato al leggendario porcospino blu poi non venne digerita particolarmente bene dall’utenza.
Eppure il Dreamcast possedeva caratteristiche di tutto rispetto per l’epoca, oltre alla componentistica hardware che forniva una resa visiva più che buona, la console offriva già servizi di download e multiplayer online, fattore indispensabile nelle moderne console.
Molti sviluppatori parlano della console estasiati, Jason Rubin, co-fondatore di Naughty Dog, ha confermato in una intervista che l’antialiasing del Dreamcast era di gran lunga superiore a quello di PS2.
Un’altra testimonianza arriva da Peter Moore di EA, che in passato ha lavorato per SEGA, Moore sostiene che la creazione di quel primitivo network online e la base fondante di quello che è oggi l’online gaming.
La chiacchierata uscita di un Dreamcast 2 dimostrò che sono veramente tanti i fan di questa console, relegata sfortunatamente ad un pubblico di nicchia.
A volte però le immagini raccontano meglio di mille parole, questa speciale “videorecensione” di Eiji Shenlink vi parlerà di questa leggendaria console con lo sguardo troppo proiettato verso il futuro.