Operatori virtuali: caratteristiche e diffusione
Vista l’espansione delle esigenze degli utenti nel computo della telefonia, non sono certo poche le novità che hanno invaso questo florido settore: novità che hanno visto nascere nuove soluzioni di business. Ed ecco spiegato perché il mercato della telefonia ha visto entrare di prepotenza i cosiddetti MVNO (Mobile Virtual Network Operator), comunemente noti come operatori virtuali. Questi innovativi player hanno avuto un successo praticamente immediato, per via delle offerte particolarmente concorrenziali. Ma chi sono gli operatori virtuali, come operano e quando si sono affacciati effettivamente su questi mercati?
Cosa sono gli operatori virtuali?
Gli operatori virtuali, come dice il nome stesso, sono società specializzate nella fornitura di servizi di telefonia nate nel 2004. Ma cosa contraddistingue i MVNO dagli altri operatori più famosi del mercato? Il fatto che questi particolari operatori forniscono questi servizi senza possedere una infrastruttura di rete propria, ma appoggiandosi alle reti delle società che invece hanno deciso di investire nelle suddette infrastrutture, prendendole quindi in affitto. Ad esempio, Kena è un Mobile Virtual Network Operator low cost che presenta diverse offerte di telefonia mobile ricaricabile a prezzi davvero convenienti, appoggiandosi su infrastrutture di rete TIM e dunque proponendo un servizio davvero affidabile.
Tutto sugli operatori virtuali: quali sono le diverse categorie?
Esistono sostanzialmente tre tipologie di operatori MVNO: i Full MVNO, gli ESP e gli SP. I primi gestiscono qualsiasi aspetto del servizio ma senza possedere l’infrastruttura di rete, in affitto. I secondi, invece, non propongono le carte SIM a differenza dei primi, ma propongono i servizi VAS, ovvero quelli che rendono possibile la commercializzazione del prodotto. Poi abbiamo gli SP, un vero e proprio rivenditore all’ingrosso che dunque non possiede alcun servizio relativo alla rete. Ma esistono anche altre categorie di operatori virtuali: gli ATR, che fungono da rivenditori ma senza un proprio marchio, gli MVNE, che gestiscono solo le SIM e infine gli MVNA, che invece fungono solo da aggregatori di reti.
Roaming UE: come si comportano i MVNO?
L’Unione Europea ha approvato una legge relativa al Roaming: da qualche mese, per l’esattezza dal 15 giugno 2017, la navigazione da mobile non è più soggetta ai costi extra di roaming, quando utilizzata al di fuori del paese di attivazione della SIM. Ma la stessa regola vale per i MVNO? Trattandosi di piccole realtà, la suddetta legge sul roaming ha previsto delle deroghe di un anno per tutti gli operatori virtuali con perdite societarie oltre il 3%. Ad ogni modo, la maggior parte degli operatori virtuali italiani ha già aderito.
Come scegliere l’operatore giusto
La scelta di un operatore virtuale andrebbe sempre effettuata tenendo conto di due parametri, la convenienza dell’offerta e la struttura di appoggio. Per quanto riguarda il primo aspetto, è evidente come gli operatori per accattivarsi nuovi clienti e sottrarli ai grandi carrier nazionali e internazionali debbano rinunciare ad una parte dei propri profitti e allestire pacchetti che offrano molto di più rispetto agli operatori tradizionali. Ciò è possibile grazie al grande risparmio che gli operatori virtuali ottengono dalla non necessità di addossarsi il costo dell’infrastruttura, che viene semplicemente presa in affitto. Minori costi e rinuncia ad una parte dei profitti permettono agli operatori virtuali di offrire generalmente di più, in termini di traffico voce e minuti, ad un costo decisamente inferiore rispetto agli altri grandi carrier, che per questo motivo non vedono sempre di buon occhio il fiorire dei nuovi operatori “senza rete”.
Ciò ci porta all’altro aspetto menzionato quello dell’operatore di appoggio. Gli operatori virtuali non sono tutti uguali e ciò principalmente perchè le struttura cui decidono di appoggiarsi è diversa. Le offerte dei vari operatori virtuali dipendono anche e soprattutto dai costi e dai servizi che l’operatore principale mette loro a disposizione e questi possono essere molto differenti anche in base al volume di affari che l’operatore può mettere sul piatto della bilancia. Altro aspetto da considerare è che sia dal punto di vista delle connessioni dati, sia sui servizi voce, la qualità offerta dagli operatori virtuali, in alcuni casi potrebbe essere inferiore a quella offerta dagli operatori tradizionali, in quanto i primi dispongono di una priorità inferiore sui ripetitori rispetto ai clienti dell’operatore reale di riferimento.
Quando si sceglie un operatore virtuale allora è importante verificare il carrier di supporto, verificando che quest’ultimo abbia una copertura sufficiente delle aree che ci interessano. Solo in questo modo potremo essere sicuri che anche i servizi offerti dall’operatore mobile mantengano lo stesso grado di efficienza e qualità dell’operatore principale.