Device testato: Acer Chromebook 314
Il mercato dei Chromebook in Italia, specialmente nell’ultimo periodo, sta vivendo una sorta di “seconda giovinezza”. Grazie anche alla mossa di Google di spingere fortemente sulle macchine in questione, rilanciando con forza negli ultimi mesi la linea Chromebook nel nostro Paese, l’interesse intorno a questi dispositivi è lentamente risalito.
La manovra dell’azienda statunitense è ben chiara. Quest’ultima vuole dare agli utenti una vasta possibilità di scelta, portando sul mercato diverse macchine per accontentare le varie esigenze del pubblico. Grazie ad un sample fornitoci da Acer Italy, abbiamo potuto passare diverse settimane in compagnia di uno dei modelli più interessanti della scuderia dei Chromebook. Il 314 è sì un modello economico ma non per questo dev’essere sottovalutato. Anzi. Proprio considerando l’ottimo rapporto qualità-prezzo, il device che abbiamo testato è risultato molto più valido di quanto potessimo immaginare.
Sia chiaro, alcuni (ovvi) limiti ci sono, ma nel complesso possiamo dirci più che soddisfatti dall’esperienza offertaci da questo Acer Chromebook 314.
Proviamo a spiegarvi il perché, nella nostra recensione completa. Buona lettura!
Acer Chromebook 314: Hardware e software, un’esperienza d’uso più che soddisfacente!
Analizzando la scheda tecnica di questo device, ovviamente la primissima cosa che si va a controllare al momento dell’acquisto di un nuovo prodotto del genere, è chiaro come il tutto ci lascia comprendere l’identità “sulla carta” del prodotto. Specifiche alla mano, infatti, l’Acer Chromebook 314 è una macchina che può essere inquadrata nella categoria dei prodotti “economici”. Ciò però non si rispecchia più di tanto nella qualità effettiva della macchina. I numeri parlano infatti di 4Gb di RAM LPDDR4 e di una CPU Intel Celeron N4020 accompagnati da una memoria di archiviazione da 64GB e da un display da 14” con risoluzione massima di 1920x1080p. Sono dati sicuramente modesti, che però come dicevamo poc’anzi non rendono giustizia ad un device incredibilmente veloce, stabile e affidabile. Non mancano nemmeno alcune interessanti chicche. Il dispositivo è infatti munito di ben 4 porte USB con tecnologia 3.1, di cui 2 Type-C. È uno standard ancora non adottato dai più ma farà la felicità di molti utenti.
Tralasciando per il momento l’impressione che ci ha fatto sul piano estetico (ma ne parleremo dopo) il prodotto ci ha suscitato le stesse, buonissime, impressioni anche una volta avviata la prima sessione di utilizzo. All’interno di essa abbiamo imparato a conoscere un mondo di possibilità sicuramente molto interessanti. Chrome OS gira saldamente sulla macchina, facendo si che l’usabilità in generale risulti sempre agevole e fluida. Partendo dalla portata principale per un prodotto di questo target, ossia la navigazione web, l’Acer Chromebook 314 si dimostra sempre fluido e veloce, in modo anche sorprendente. Ciò anche considerando sia la nota pesantezza del browser sia, e soprattutto, i dati specifici del device in sé. Non abbiamo mai avuto problemi di instabilità o di lag, anche con più schede aperte, comprese quelle con qualche video di YouTube in riproduzione, a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto in termini di ottimizzazione e gestione del software interno.
Il tutto si lega anche alla gestione delle App, per quanto, da questo punto di vista, c’è da fare un discorso leggermente più complesso. A differenza di Windows e delle altre compagnie, Google ha adottato una soluzione più “chiusa” con questi Chromebook. Questa scelta li rende, da questo punto di vista, molto limitati. La necessità di affidarsi alle app Android è dunque un limite importante. Questo specialmente considerando il fatto che, ovviamente, non tutte le applicazioni si adattano bene alla natura “ibrida” del Chromebook in questione. A ciò si aggiunge l’assenza del touchscreen, che invalida alcune app specifiche, pensate palesemente per il settore mobile.
Per il resto, ci sentiamo di fare una considerazione doverosa. Il Chromebook Acer 314, così come buona parte dei suoi “fratelli”, anche maggiori, è una macchina pensata quasi esclusivamente per lavoro da ufficio, dunque scrittura, lettura, navigazione e fruizione di contenuti multimediali standard. Non pensate, dunque, che questo dispositivo sia adatto ad un uso “pesante” ossia al gaming o all’editing ad alti livelli. Il vero massimo potenziale il device lo offre, appunto, per il lavoro di ufficio. Per esso ripetiamo, fa veramente una splendida figura, anche per via della sua grande semplicità e rapidità di utilizzo. Chrome OS è infatti molto elementare nella sua struttura, con un’interfaccia minimal ma allo stesso tempo accattivante.
Tutto questo viene splendidamente supportato da un’ottima autonomia, unita ad un sapiente utilizzo del sistema di standby, sempre molto rapido e affidabile. La sospensione delle attività è infatti pressoché fulminea, e contribuisce attivamente a salvaguardare la batteria. Questa, infatti, garantisce una longevità importante alle vostre sessioni lavorative (parliamo di almeno 12-13 ore), un dettaglio non esattamente trascurabile considerando la natura del prodotto.
Costruzione, materiali, ergonomia
Archiviata la parte più “succosa”, ossia quella relativa all’usabilità e alla potenza in generale del dispositivo, è tempo di soffermarsi su un altro degli aspetti più importanti: quello estetico.
Sotto questo aspetto, l’Acer Chromebook 314 presenta diversi pro e contro, ma nel complesso, ancora una volta, possiamo ritenerci soddisfatti di quanto abbiamo provato. Il design, in primis, ci ha sicuramente convinti, seppur non possiamo non ammettere che si tratta di un prodotto se vogliamo “anziano” a livello di concezione e soprattutto poco originale e abbastanza derivativo. Il Chromebook 314 di Acer, infatti, recupera molto lo stile classico dei portatili di casa Apple, sia sul piano cromatico sia sul piano della struttura del device. La differenza, però, è chiaramente nei materiali. Essi risultano sicuramente non di primissima scelta e sotto alcuni aspetti lasciano trasparire senza troppi dubbi la natura entry level del device.
Se la resa della scocca rimane comunque piacevole sia al tatto sia al livello di materiali, quello che ci ha lasciato un po’ interdetti è la tastiera. Sin dalle primissime battute essa ci è sembrata eccessivamente plasticosa e poco reattiva. Dopo averlo provato per diversi giorni, questa sensazione si è lentamente consolidata. Ciò a causa dei tasti, come dicevamo poc’anzi, eccessivamente rumorosi e poco reattivi ai comandi, figli appunto di una realizzazione sicuramente più attenta al risparmio che alla qualità. Anche il touchpad non ci ha convinti appieno, risultando scricchiolante e poco preciso nella presa degli input in più di un’occasione.
Sia chiaro, non stiamo assolutamente dicendo che si tratta di un dispositivo realizzato male, anzi. Trattandosi però di un’analisi completa e oggettiva del prodotto ci sentiamo di darvi più informazioni possibili in merito, anche quelle meno positive. Tutto questo ricordando comunque ancora una volta che, per un rapporto qualità-prezzo, questi dettagli perdono un po’ del loro valore, ma vale comunque la pena menzionarli.
La resa complessiva del dispositivo è comunque piacevole, anche per via del peso e delle dimensioni. Esse risultano infatti molto contenute e sicuramente intriganti, specialmente per la fascia di prezzo in cui si colloca.
Discorso molto simile per quanto riguarda il pezzo finale della nostra analisi, ossia il display. Se nel complesso il pannello si è dimostrato comunque valido nella riproduzione dei filmati e dei contenuti multimediali, grazie in particolare alla scelta di affidarsi ad una risoluzione Full HD, sono i restanti dettagli a lasciare sicuramente qualche dubbio in più.
In primis, a risultare “deludente” è la gamma cromatica. Essa è sicuramente molto limitata e caratterizzata da una gestione dei colori non sempre a fuoco, così come il fattore luminosità, un altro nodo complesso da valutare. Se nel complesso lo schermo risulta quasi sempre leggibile, anche in condizioni di luminosità non particolarmente ottimali, a dare problemi sono gli angoli di visione. In diversi momenti questi ultimi ci hanno fatto storcere non poco il naso. Spostando anche di poco lo schermo, o inclinandolo, il rischio di perdere molti dettagli del pannello è subito dietro l’angolo. Considerando la natura del prodotto, comunque, difficilmente si poteva chiedere di più.
Se proprio volessimo trovare un pelo nell’uovo potremmo dire che Acer avrebbe potuto optare per un pannello HD ma con un’attenzione maggiore ad altri dettagli, ma questa è sicuramente una considerazione personale.
Specifiche complete:
- Schermo: 14” full HD
- CPU: Intel Celeron N4020
- RAM: 4 GB LPDDR4
- Memoria interna: 64 GB eMMC
- Webcam: 720p@30fps
- Connettività wireless: Wi-Fi ac, Bluetooth
- Porte: 2x USB-A 3.1 Gen 1, 2x USB-C 3.1 Gen 1, jack audio, microSD
- Batteria: 4.600 mAh
- Peso: 1,340 Kg
- OS: Chrome OS
Commento finale
Acer Chromebook 314 ci ha piacevolmente sorpresi. Per quanto gli evidenti (ma anche ovvi) limiti della produzione siano inequivocabili, non possiamo non apprezzare il grande sforzo compiuto dall’azienda, in grado di creare una macchina con un rapporto qualità-prezzo imponente.
Veloce, fluido e praticamente perfetto per lavoro di ufficio, il device risulta molto interessante, soprattutto considerando il discorso di ottimizzazione. Chrome OS gira in maniera fluida e appagante, per quanto diversi aspetti risultino sicuramente più problematici e meno performanti. Su tutto ci sentiamo di storcere un po’ il naso per la scelta del display e di alcuni materiali, ma ancora una volta, confrontando ciò con il costo del prodotto, non ci sentiamo di soffermarci più di tanto. Acer Chromebook 314 vviene venduto ad un prezzo di listino di 349€ su Amazon e, se siete alla ricerca di una macchina per lo studio, la scrittura e in generale per lavoro da ufficio “soft”, siete proprio nel posto giusto.