Dopo l’enorme successo della Anycubic Photon Mono 4k e Mono X, Anycubic prova a bissare il successo nel settore delle stampanti a resina entry level con questa Photon M3 che ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo best seller del 2022.
Benvenuta M3
La Anycubic Photon M3 oggetto di questa prova fa parte di una nuova serie di stampanti a resina del produttore cinese presentate pochi giorni fa e che comprende, la più piccola M3, la M3 Plus e la M3 Max.
La piccola Anycubic Photon M3 si inserisce come fascia di mercato tra la Photon Mono 4k e la Photon Mono X, pur presentando molte caratteristiche interessanti che faranno parte di tutta la famiglia di stampanti a resina di Anycubic in futuro.
La più piccola delle tre Photon condivide con le sorelle maggiori la tecnologia Anycubic LighTurbo Matrix, ovvero un nuovo illuminatore UV a led che si abbina ad uno schermo ad alta trasmittanza di nuova generazione in grado di offrire un’incredibile uniformità di stampa e maggiore luminosità. Tutto questo si traduce in tempi di stampa inferiori ( fino a 1,5 secondi per la cura del singolo layer) e stampe ancora più dettagliate.
Altra caratteristica comune della famiglia Photon di Anycubic è la presenza di un piatto di stampa inciso a laser, che facilita l’adesione del modello e quindi contribuisce al successo delle stampe, e di una protezione con pellicola antigraffio sostitutibile sullo schermo che consente di proteggere la parte più delicata della stampante anche in caso di eventi disastrosi.
Quanto alle specifiche tecniche, la Photon M3 ha un volume massimo di stampa di 18.0×16.3×10.2 centimetri, contro i 132mm*80mm*165mm di Photon Mono, i 13.2 x 16.5 x 8.0 cm di Mono 4k e i 197mm*122mm*245mm della Mono X. Tuttavia è nella risoluzione che si vede la differenza tra la precedente generazione e quella attuale.
Photon M3 infatti è dotata di uno schermo LCD monocromatico da 7,6 pollici con risoluzione 4K+ e un rapporto di contrasto di 400:1.
Per tornare al paragone con la Photon Mono, che vantava una risoluzione di 2560×1620, stiamo parlando praticamente di un raddoppio della risoluzione con 4.098×2.560 pixel della nuova M3.
La pixel density di 635,78 pixel per pollice porta la risoluzione XY a 40microns, leggermente inferiore ai 30 micron di Mono 4K, ma questi numeri non sempre raccontano tutta la verità.
E’ infatti in particolare il contrasto di 400:1 e la importante trasmittanza del pannello LCD che permette a questa Anycubic Photon M3 di sfruttare realmente tutta la risoluzione offerta dal nuovo schermo e a quei tempi di cura impressionanti di 1,5 secondi per singolo layer.
Photon M3 | Mono 4K | |
Volume di stampa | 18.0 x 16.3 x 10.2 cm | 13.2 x 16.5 x 8.0 cm |
Risoluzione LCD | 4.096 x 2.560 pixels | 3.840 x 2.400 pixels |
Dimensione LCD | 7,6″ parallel matrix light source (55w) | 6,23″ (48w) |
Layer Height | 0.01 mm | 0.01 mm |
Risoluzione XY | 40 microns | 35 microns |
Velocità di stampa | 50mm/ora | 50mm/ora |
Livellamento piatto | Manuale (assistita) | Manuale (assistita) |
Display | 2.8″touchscreen | 2.8″touchscreen |
Connettività | USB type A | USB type A |
Slicer | Photon WorkSpace. Compatibile con Lychee e UV TOOLS | Photon WorkSpace. Compatibile con Lychee e UV TOOLS |
Tipo di file | PM3 | PM2 |
Unboxing e Design
Nella confezione della Anycubic Photon M3 è incluso praticamente tutto ciò che serve per iniziare a stampare, ad eccezione della resina:
- Imbuto
- Guanti
- Mascherina
- Pellicola Proteggi schermo aggiuntivo
- Una spatolina metallica
- Una spatolina in plastica
- Una penna usb
- un set di attrezzi per la manutenzione di base (chiavi a brugola )
- Un foglio per la calibrazione
Sono inoltre naturalmente presenti il cavo di alimentazione, il piatto di costruzione e la vaschetta della resina.
La stampante, come la maggior parte delle stampanti a resina, non richiede alcun tipo di assemblaggio ad eccezione del fissaggio del piatto di stampa e della vaschetta della resina.
Forme più morbide, dimensioni contenute
Il design della Anycubic Photon M3 è leggermente diverso da quello delle precedenti Mono 4k. La copertura anti raggi UV, nel classico colore giallo di Anycubic, è infatti qui molto più bombata, con una leggera curvatura nella parte frontale che evidenzia le dimensioni più compatte della stampante (269 x 256 x 425 mm) rispetto ad altre concorrenti con pari volume di stampa.
Sotto la copertura anti UV, la base è in plastica nera con una lavorazione “tattile” che ricorda quella del metallo spazzolato; al centro il piccolo schermo da pollici da 2.8″ è l’unico elemento del design che ci lascia un po’ sorpresi. Come abbiamo detto per la recensione della Elegoo Mars 2 Pro, è tempo di passare a schermi più grandi e più dettagliati come ha già fatto da Creality con la sua Halot One.
Pulsante di accensione e porta USB sono collocati sul lato destro, mentre sul retro trova spazio soltanto il connettore di alimentazione.
Piatto di stampa inciso al laser e vaschetta extra large
Di primo acchito, le cose che ci hanno più colpito nel design di questa stampante sono stati il piatto di costruzione e la vaschetta di raccolta resina.
Il primo presenta infatti una superficie incisa a laser con un motivo a quadri che, come risultato anche dai nostri test di stampa, migliora l’adesione dei modelli al piatto riducendo il fallimento delle stampe anche quando la preparazione del modello non è ottimale.
A differenza di Elegoo, che sulle sue Mars utilizza a nostro parere il miglior sistema di fissaggio del piatto di stampa all’asse Z della stampante, la Anycubic Photon M3 conserva il classico meccanismo con vite centrale e quattro bulloni esagonali laterali per fissare il “tilt” del piatto. Tuttavia si tratta di un sistema estremamente solido e di estrema precisione che consente di mantenere molto a lungo la calibrazione anche a distanza di molte stampa dall’ultima calibrazione. Inoltre la forma più regolare della parte superiore del piatto evita che la resina possa rimanere bloccata sul piatto stesso quando lo si rimuove.
La vaschetta invece, con le sue dimensioni generose rispetto a quelle degli altri competitor nella medesima fascia di prezzo, è costruita in metallo pressofuso e presenta un indicatore di livello nella parte superiore, una parte concava nell’angolo superiore sinistro per migliorare il recupero della resina una volta completata la stampa, e due piedini sul fondo per evitare che il FEP poggi direttamente sul piano di lavoro quando si effettuano operazioni di lavaggio e pulizia.
Il montaggio della vaschetta avviene attraverso le due viti laterali, dove sono posizionate anche due piccole cavità che fungono da maniglie per sollevare la vaschetta. Purtroppo, nonostante la presenza del menzionato angolo concavo che dovrebbe facilitare il recupero della resina dopo la stampa, abbiamo rilevato che l’operazione resta piuttosto complicata e la resina tende a scorrere lungo i bordi. Vi consigliamo perciò di procedere al recupero della resina con una siringa o con una piccola pompa elettrica da travaso (progetto di cui vi parleremo in una prossima guida).
Procedura di livellamento e software
La procedura di leveling è di tipo semi automatico, con possibilità di fine tuning al millimetro.
Una volta fissato il piatto di stampa all’asse Z e allentate le quattro viti che regolano il tilt dello stesso, premendo il tasto home sul touch screen il piatto si abbasserà consentendovi di settare il punto 0 dell’asse Z grazie al foglio di calibrazione incluso. Il software consente di modificare la calibrazione con variazioni di 0,1 o 1mm.
Il software in generale è piuttosto basic. E’ possibile infatti regolare direttamente dalla stampante solo l’intensità dell’illuminazione UV, mentre tutti gli altri parametri (esposizione, bottom layer ecc.) a differenza ad esempio di quanto avviene con Halot One di Creality, andranno impostati nel software di slicing.
Una funzionalità molto utile è “Detection” che consente di verificare il corretto funzionamento dello schermo LCD tra tre diversi preset, consentendoci di valutare anche l’eventuale presenza di difetti nell’illuminazione o di residui di resina sullo schermo e, allo stesso tempo, puo’ essere utilizzato per effettuare le operazioni di pulizia della vaschetta.
Passando alle operazioni di stampa vera e propria, una volta inserita la nostra USB, il modello viene visualizzato correttamente sul piccolo display con l’indicazione dei tempi di stampa e dello stato di avanzamento.
Una volta avviata la stampa è possibile fare ben poco a parte mettere in pausa o annullare del tutto la stampa.
Mancano lato software purtroppo alcune funzionalità utilissime come ad esempio la possibilità di modificare direttamente dalla stampante le impostazioni di stampa e soprattutto una delle funzionalità che abbiamo più apprezzato nella Halot One, ovvero la companion app che consente di controllare l’avanzamento della stampa direttamente da cellulare.
Prove di stampa
Attenzione, se avete acquistato una stampante Photon M3 in questi giorni, prima di procedere alla stampa vi consigliamo di controllare la versione del firmware ed eventualmente aggiornarlo scaricandolo da qui, in quanto è stato recentemente risolto un problema che causava il contatto del piatto con la copertura anti UV una volta completata la stampa. Abbiamo purtroppo sperimentato con le nostre mani questo problema rovinando irrimediabilmente la copertura anti UV (per fortuna si tratta di un danno meramente estetico).
Anycubic Photon M3 è una stampante che si adatta perfettamente alle esigenze di chi ha appena iniziato il suo viaggio nel mondo della stampa SLA. E’ una stampante, infatti, che perdona tante vostre leggerezze riuscendo a completare la stampa ed evitare danni anche quando il vostro slicing non è perfetto.
Abbiamo messo a dura la prova la stampante con modelli davvero complicati arrivando quasi sempre a completare la stampa senza fallimenti. In un solo caso abbiamo avuto un fallimento dovuto ad un modello non orientato correttamente e con pochissimi supporti. In tutti gli altri casi, l’ottima qualità dello schermo e soprattutto la perfetta adesione garantita dal piatto inciso a laser, hanno fatto il resto.
Per quanto riguarda i dettagli di stampa, sono davvero eccezionali e come abbiamo detto m, la minore risoluzione XY rispetto a Mono 4k, già di per sé risibile, è ampiamente compensata dall’eccellente qualità del pannello LCD che riesce ad evidenziare anche i dettagli più piccoli del vostro modello. La stampante risulta anche decisamente veloce e silenziosa, anche se questo è dovuto in larga parte all’assenza di un sistema di filtrazione dell’aria che è una delle principali mancanze di questa stampante. Ciò nonostante, la copertura anti UV fa bene il suo lavoro e riesce a contenere la gran parte dei fumi generati dalle resine. Anycubic peraltro ha reso disponibile sul proprio sito un purificatore d’aria che può essere collocato all’interno della copertura UV e che garantisce fino a 14,5 ore di filtrazione grazie alla batteria da 2000mAh integrata.
Nei box qui sotto come sempre troverete oltre alle immagini dei modelli da noi stampati, anche le informazioni sulle resine utilizzate, che aggiorneremo di volta in volta nel corso dei mesi a venire con i nuovi prodotti e modelli stampati.
Anycubic Basic – Grey – Prezzo 27,99€/1kg su Amazon.it
– Bottom Exposure time: 40 secondi
– Normal Exposure time: 3.2 secondi
– Bottom Exposure: 5 Layers
– Motor Speed: 4mm/s
Commento finale
Anycubic Photon M3 è un prodotto perfetto per chi desidera entrare in maniera seria nel mondo della stampa 3D; pur con alcune mancanze che abbiamo evidenziato nel corso della recensione, come l’assenza di un modulo Wi-Fi o di un filtro a carboni attivi, la stampante ha solidi fondamentali che sono gli aspetti che contano maggiormente nel lungo periodo.
Abbiamo apprezzato particolarmente la sua struttura solida, l’ampia superficie di stampa e l’ottimo piatto di costruzione inciso a laser che favorisce l’adesione anche quando lo slicing del modello non è perfetto. Il grande e luminoso schermo da 7,1” 4k+ ad alta trasmittanza, inoltre, è praticamente ai vertici della categoria per questa fascia di prezzo e garantisce modelli estremamente precisi e dettagliati.
A completare il tutto, un prezzo decisamente invitante di 336 euro, simile a quello di altri competitor che però nella stessa fascia di prezzo non sono in grado di offrire una macchina con le medesime caratteristiche. Basti guardare al listino di Creality, dove una delle ultime arrivate, la Halot One Pro è venduta a 349 euro ed offre uno schermo da 7.01” un volume di stampa di appena 130*122*160mm e schermo con risoluzione di solo 3k contro i 4k+ di questa Photon M3.
Proprio per questo motivo non possiamo che assegnare a questa Anycubic Photon M3 il nostro riconoscimento più alto.
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