Recensione Blacklight: Tango Down


A cosa posso giocare oggi?

Le modalità di gioco a disposizione non mancano di certo.

Deathmatch: La sfida tutti contro tutti. Il vincitore viene decretato in base al maggior numero di uccisioni realizzate richieste, oppure a chi ne ha di più allo scadere del tempo concesso.

Team Deathmatch: Modalità a squadre. Vince la squadra che per prima totalizza il numero di uccisioni richieste, o che ne ha ottenute di più allo scadere del tempo.

Retrieval: In questa modalità ogni squadra è chiamata a difendere un cilindro dati contenente informazioni che non devono cadere in mano al nemico. E’ il classico cattura la bandiera.

Detonate: Nel centro della mappa viene posta una bomba, l’obiettivo è recuperarla e piazzarla nella base nemica, innescarla e difenderla sino alla sua detonazione.

Domination: Una sorta di conquista dei vari territori designati sulla mappa di gioco. Si ottengono dei punti conquistando i vari checkpoint oppure violando quelli conquistati dagli avversari.

Last Man Standing: Una variante del deathmatch, infatti ad ogni round non sono previsti rientri, vince chi ottiene più punti al termine della partita.

Last Team Standing: Stessa variante di Last Man Standing applicata questa volta a Team Deathmatch.

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Tutte queste modalità possono essere giocate in una delle 12 mappe presenti all’interno del gioco. Il design generale delle varie aree di gioco è piuttosto vario, anche se di dimensioni ridotte, il che non consente di impostare grandi strategie d’azione. Se a questo fattore aggiungiamo lo sbilanciamento delle armi citato in precedenza, il tutto si risolve in un semplice tiro al bersaglio. Eppure il team di sviluppatori poneva forte risalto sul piano della vasta personalizzazione disponibile con milioni di combinazioni possibili per poter soddisfare ogni piacere bellico. Invece il tutto si riduce a un bilanciamento quasi inesistente delle armi.

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