Introduzione
Le stampanti a resina da qualche tempo a questa parte stanno diventando sempre più comuni. Complice la progressiva diminuzione dei prezzi, sia dei materiali che delle stampanti, e la contemporanea semplificazione dei processi di stampa grazie a software sempre più automatizzati e a nuove resine più semplici da gestire, come quelle lavabili con acqua, oggi le stampanti in resina vengono spesso anche scelte da coloro che sono a completo digiuno di stampa in 3D.
Creality Halot-One è la proposta entry level di Creality, uno dei più noti marchi nel settore dell’ hobbistica. La stessa Creality che produce l’eccezionale Halot-Sky ha trasfuso nella Halot-One alcune delle tecnologie più interessanti proposte su questa stampante top di gamma, tra cui una nuova tecnologia per la lampada UV da 120w e 6 spot, che a detta del produttore dovrebbe garantire maggiore uniformità.
Con la Halot-One, tuttavia, Creality ha puntato tutto sulla semplicità di utilizzo e sul costo di ingresso molto basso, che si aggira, se arrivate nel momento giusto, tra i 100 e i 300 euro.
Unboxing
Uno degli aspetti più interessanti della Halot-One è la sua dotazione completa e l’assenza di complesse procedure di installazione, dato che la stessa viene spedita quasi completamente assemblata e in una confezione molto robusta.
Le uniche parti non assemblate sono infatti il piatto di stampa e la vaschetta della resina. All’interno della confezione, Creality ha inoltre fornito tutti gli accessori necessari per iniziare il viaggio nel mondo della stampa 3D a resina, con strumenti ben fatti e resistenti che non si sono dimostrati affatto al disotto delle aspettative.
All’interno della confezione troviamo quindi:
- Dei filtri di carta, utili per il filtraggio della resina una volta che si è completato il ciclo di stampa;
- Una spatola, per rimuovere le vostre stampe dal piatto di costruzione;
- 3 chiavi a brugola;
- Cavo alimentazione;
- Una chiavetta USB;
- 1 Film FEP di ricambio;
- Un Pennello;
Un piccolo suggerimento per risparmiare: se avete finito i filtri di carta in dotazione, trovate su Amazon dei filtri in metallo riutilizzabili compresi di imbuto, mentre se state cercando una buona resina per iniziare vi consigliamo di puntare alla resina lavabile ad acqua, che vi consente almeno all’inizio, di evitare l’acquisto di alcohol isopropilico.
Specifiche
- Dimensioni: 221x221x404mm.
- Lcd: Monocromatico 5.96 pollici, 2K (2560 x 1620 pixel).
- UV: 120W, 6 punti di luce.
- Input/Output: WiFi, USB-typeA, USB-typeB.
- CPU: ARM Cortex-M4 (64-bit 4-core CPU/GPU)
- Leveling: manuale.
- Grandezza stampa: 127x80x160mm.
- Peso: 7.1kg (con scatola 8.8kg)
Come dicevamo nell’introduzione di questa recensione, Creality ha scelto di riprendere per la sua Halot-One, alcune tecnologie e caratteristiche presenti sulle stampanti più costose del marchio. Tra queste c’è il nuovo sistema di lluminazione proprietario “precision light control” capace di garantire una maggiore uniformità per il 90% dello spazio di stampa disponibile con le sei lampade UV da 120w totali.
Lo schermo equipaggiato sulla Creality Halot-One è un 6″ (5,96″ per la precisione) monocromatico e con risoluzione 2K (2560 x 1620 pixels) capace di offrire con la giusta calibrazione un dettaglio fino ai 50 micron. Si tratta di un valore nella media di altre stampanti budget friendly ma sicuramente in grado di offrire ottime stampe per la maggior parte degli utilizzatori cui la stampante si rivolge. Lo schermo monocromatico inoltre, garantisce una vita maggiore dello stesso e migliore uniformità e velocità.
Il volume di stampa è buono per una stampante di questo prezzo, con i suoi 130 x 82 x 160 mm è direttamente in competizione con la più conosciuta Elegoo Mars 2 Pro (che proveremo a breve, stay tuned).
Il processore è un classico ARM Cortex-M4, molto utilizzato nei dispositivi di questo tipo, ma comunque capace di offrire una buona reattività al software (personalizzabile tramite le screen incluse) che puo’ essere controllato tramite un bello schermo touchscreen da 5″ a colori.
Merita un plauso la scelta di Creality di utilizzare un sistema di filtraggio dell’aria a cartucce di carboni attivi sostituibili. La ventola di aspirazione, posta sul retro del braccio di costruzione, tuttavia è abbastanza rumorosa il che rende abbastanza complicato utilizzare la stampante in una abitazione.
Dal punto di vista della costruzione la Halot-One ha un look decisamente premium e l’impressione è quella di un prodotto sicuramente di qualità superiore rispetto a quello che il suo prezzo lascerebbe intendere. La vasca della resina, innanzitutto, è interamente in metallo, un dettaglio non da poco per una stampante in questa fascia di prezzo. All’interno della stessa, quattro tacche indicano il livello della resina. Avremmo preferito una indicazione anche “numerica” dei ml di resina inseriti o quanto meno un indicazione con “min” e “max”, ma direi che è un peccato di gioventù su cui siamo disposti a soprassedere.
Da segnalare invece, l’assenza di una guida per l’aggancio della vaschetta della resina sul display e di qualsiasi altra protezione per lo stesso. Per una stampante che si rivolge ai neofiti è sicuramente una mancanza non da poco, che vi costringerà a prestare ancora più attenzione in fase di manutenzione.
In compenso le due viti di fissaggio al display sono filettate parzialmente cosi’ come pure la sede delle stesse sulla vasca; questo consente di utilizzarle come “manico” per rimuovere la vaschetta con più facilità quando è necessario svuotarla per la pulizia.
Il resto della scocca è in metallo e la copertura anti UV è squadrata e piuttosto regolare: anonima, ma efficace.
Buono ma non eccezionale il piatto di stampa. La forma particolare del blocco superiore fa sì che molta resina si depositi lì rendendo l’operazione di pulizia un po’ più complicata del solito. Inoltre il fondo non è liscio come avremmo voluto il che puo’ portare a qualche problema di adesione soprattutto quando comincerete ad usarlo intensivamente.
La Halot-One dispone di un pulsante di accensione spegnimento sul retro, e di un ingresso USB Tipo A e uno Tipo B sulla parte frontale.
Montaggio e calibrazione
L’unica operazione di assemblaggio necessaria prima di poter avviare la prima stampa è la sistemazione del piatto di stampa sull’asse Z e della vaschetta della resina, quest’ultima va agganciata allo schermo di stampa mediante due viti poste sul lato corto della vaschetta.
La Halot-One ha un sistema di leveling semi manuale del piatto di stampa, che dovrà essere effettuato, dopo la prima volta, almeno ogni 3/4 stampe.
L’operazione di calibrazione è molto semplice. Per prima cosa il piatto di costruzione va fissato all’asse Z tramite la grande vite superiore. A questo punto una volta riportato il piatto al punto zero (“z-home”), occorrerà allentare le quattro viti a brugola che tengono fisso il piatto di stampa, fissare un foglio di carta sull’LCD e avviare tramite lo schermo touch la funzione Z-axis movement>leveling. Il piatto a questo punto scenderà fino a toccare il foglio permettendoci di livellare quanto più possibile il piatto di stampa allo schermo LCD e di fissarlo con le quattro brugole. Il tutto è meglio chiarito nel video qui sotto.
Rispetto a quanto indicato dal produttore, abbiamo potuto verificare che è possibile ottenere risultati di livellamento migliori utilizzando non uno ma due fogli A4 standard (da 80g/m2) o un foglio intero ripiegato in due parti. Alternativamente, per veri pro, è possibile effettuare la calibrazione del piatto di stampa lasciando la vaschetta della resina vuota collegata al display. In questo modo la calibrazione sarà ancora più realistica e precisa, ma attenti ad eventuali residui che potrebbero rovinare FEP o peggio ancora l’LCD.
Essenzialmente le operazioni preliminari si concludono qui, la nostra Halot-One è ora finalmente pronta alla stampa.
Disclaimer: Come spiegheremo più avanti, abbiamo avuto la possibilità di provare due stampanti identiche e su una abbiamo rilevato importanti e gravi problemi in fase di calibrazione, dovuti ad un danneggiamento dell’asse Z o più probabilmente ad un difetto del blocco di fissaggio del piatto di stampa; la recensione che segue ha ad oggetto la stampante “buona”, mentre i problemi riscontrati con quella difettata verranno indicati a parte in un box di colore viola.
Nuovo firmware, vita nuova
Halot-One, come quasi ogni stampante 3D nel 2022 ha la possibilità di usare le impostazioni inserite da noi direttamente dallo slice o quelle inserite direttamente dalla stampante. Le impostazioni da analizzare sono veramente poche data la grande semplicità d’uso della stampante.
Tuttavia prima di procedere ad analizzare le funzionalità attuali, dobbiamo premettervi che questa guida tiene in considerazione le novità introdotte dall’ultimo firmware disponibile (che potete scaricare qui) che ha introdotto features essenziali come appunto la possibilità di settare i parametri di stampa del singolo file dalla stampante o dallo slicer e di mettere in pausa il lavoro e modificare al volo i parametri di stampa. Queste funzionalità sono state introdotte solo a partire da gennaio di quest’anno, quindi le altre review in italiano che troverete probabilmente non ne tengono conto.
Slicing
Lo slicer ufficiale di Creality è Halot Box; si tratta di un’app discreta che permette di effettuare operazioni di base come lo scaling, l’aggiunta di supporti, la rotazione e modificare alcuni parametri di stampa di base. Halot Box ha inoltre alcune interessanti funzionalità esclusive come ad esempio la possibilità di inviare alla stampa i nostri modelli direttamente via WiFi, senza l’uso della chiavetta fisica.
Tuttavia essendo un software che punta tutto sulla semplicità alcune delle funzionalità che riteniamo essenziali sono del tutto assenti. La Halot-One, inoltre non è compatibile di serie con ChituBox e questo aspetto è stato molto criticato dalla community. Proprio per questo motivo, Creality ha raggiunto un accordo con Lychee, uno dei software più completi per lo slicing 3D, per supportare nativamente la sua Creality Halot-One.
La Creality Halot-One quindi, è ora pienamente supportata in Lychee ed è possibile in pochi click preconfigurare lo slicer per la nostra stampante.
Pro-tip: è possibile utilizzare anche altri software per aggiungere supporti al vostro modello, vi basterà salvare il modello con supporti in STL e poi importarlo in Lychee.
Il nuovo firmware ha migliorato ultermente la fruibilità del menù che ora appare più organizzato e logico nella disposizione delle diverse voci. Tutte le impostazioni della stampante sono ora accessibili tramite il touchscreen della stampante. Tra queste oltre a quelle più connesse alla stampa vera e propria e al leveling, vi sono le funzionalità Cleaning per la rimozione dei residui di resina nella vasca, quelle per la modifica della lingua, delle skin, e per l’accesso alla rete Wifi. I recenti firmware hanno anche introdotto la possibilità di effettuare aggiornamenti over-the-air, una funzionalità sicuramente molto apprezzata. Ancora un po’ arrangiata la traduzione delle voci del menù in italiano per questo vi consigliamo di tenerle in inglese.
Settings e preparazione alla stampa
Prima di passare alle impressioni di stampa, riteniamo utile riportarvi nei box in grigio i settings utilizzati per la stampa con i diversi tipi di resina, mentre per una breve spiegazione dei valori essenziali di una stampante 3D, vi rimandiamo a questo articolo, che vi consigliamo di leggere se siete alla prima esperienza con stampanti a resina.
Impressioni di stampa
Ora che abbiamo sistemato un po’ di impostazioni e abbiamo livellato il piatto, possiamo procedere con una prova di stampa.
La prima impressione con la Creality Halot-One non è stata delle migliori a causa di un esemplare ricevuto con diversi problemi di fabbricazione.
Innanzitutto la lampada UV e il display, in alcuni casi randomici, non venivano avviati, con la conseguenza che il processo di stampa era ovviamente destinato a fallire. Più di una volta, dopo 6-7 ore di stampa, abbiamo ritrovato la stampante che avvisava della stampa completata ma senza alcunchè sul piatto. Dall’esterno infatti, una volta che la vasca della resina è fissata sul display, non è in alcun modo possibile accorgersi dell’avvio o meno della lampada UV. Unico modo per ovviare al problema era scollegare l’alimentazione e provare ad effettuare l’avvio della lampada manualmente attraverso la funzionalità “Cleaning”. Da qualche ricerca effettuata su forum dedicati alle stampanti Creality, abbiamo appreso che questo difetto potrebbe non essere un caso isolato ed essere dovuto ad un cattivo collegamento del cavo flat del display alla motherboard. Operazione non complicatissima ma che potrebbe esporvi alla perdita della garanzia del produttore.
L’esemplare in prova, inoltre, presentava un grave problema al meccanismo di aggancio all’asse Z del piatto di costruzione che impediva il perfetto livellamento dello stesso. Questo problema ha causato la perdita di numerose stampe, che restavano agganciate al fep, rovinandolo, oppure crollavano miseramente nel piatto dopo poco tempo. Per fortuna, l’esemplare in nostro possesso è stato riconosciuto come difettoso e abbiamo potuto effettuare un nuovo test con altro esemplare, i cui risultati trovate qui di seguito. Da ulteriori approfondimenti pare che il difetto sia comune anche ad altri prodotti Creality.
Elegoo Water Washable Resin – Ceramic Grey – prezzo 23,99€/500g su Amazon.it
– Bottom Exposure time: 60 secondi (consigliati dal produttore)
– Normal Exposure time: 8 secondi (consigliati dal produttore) – 5 secondi testato e funzionante
– Bottom Exposure: 6 Layers (testato e funzioante anche con 4)
– Turn off delay: 1 (valore minimo)
Come prima stampa con la resina Elegoo Water Washable abbiamo optato per questo simpatico tirannosauro che è possibile scaricare dal Creality Cloud: una sorta di social network dove si possono condividere e scaricare modelli, scambiarsi informazioni, commenti sulle stampe e tanto altro.
L’archivio del Creality Cloud, grazie alle funzionalità Wi-Fi della Halot-One, è accessibile direttamente dalla stampante, cosa che vi consentirà di scaricare modelli pre supportati e limitare al minimo possibili errori di stampa dovuti ad un cattivo slicing.
Esiste tuttavia anche una applicazione omonima che, oltre a darvi accesso alla parte social del Creality Cloud, dovrebbe consentire di effettuare alcune operazioni basilari direttamente dal cellulare come inviare il file in stampa, modificare i parametri ecc.
Sfortunatamente non ci è stato possibile effettuare questo test in quanto l’app non riusciva ad individuare la nostra stampante, nè via BT nè via il QR code stampato sulla parte superiore della cover UV della Halot-One.
L’operazione di stampa che potete ammirare qui sopra si è conclusa in poco meno di 4 ore.
Elegoo Water Washable Resin – Rosso – prezzo 23,99€/500g su Amazon.it
– Bottom Exposure time: 60 secondi (consigliati dal produttore)
– Normal Exposure time: 8 secondi (consigliati dal produttore) – 5 secondi testato e funzionante
– Bottom Exposure: 6 Layers (testato e funzioante anche con 4)
– Turn off delay: 1 (valore minimo)
Completata la prima stampa di prova abbiamo proceduto ad effettuare ulteriori test, con modelli via via più complessi. In questo caso abbiamo però proceduto ad effettuare lo slicing tramite Lychee. Salvato il file sulla chiavetta in dotazione, abbiamo poi proceduto a trasferire il tutto sulla memoria interna della stampante.
La presenza di una memoria interna è quanto mai apprezzata perchè consente di evitare che problemi connessi alla chiavetta possano incidere sulla stampa finale.
Una volta caricato il modello e selezionato il pulsante Print, la stampante consente di selezionare i parametri tra quelli forniti nel file oppure quelli memorizzati dalla stampante, eventualmente aggiustati per l’occasione. Come dicevamo il nuovo firmware consente di modificare al volo i parametri di stampa, permettendoci di recuperare stampe che altrimenti rischierebbero di andare perdute.
Questo busto di Spiderman è stato stampato in circa 6 ore.
Qui sotto potete vedere il test di stampa Rook, utilizzato per le stampanti Elegoo Mars , ma un ottimo indicatore di dettaglio. La dimensioni ridotte, il numero di dettagli, la scala interna rappresentano una bella sfida per qualsiasi stampante.
Anycubic Basic Resin – Grey – prezzo 21,99€/500g su Amazon.it
– Bottom Exposure time: 40 secondi
– Normal Exposure time: 2.7 secondi
– Bottom Exposure: 6 Layers (testato e funzioante anche con 4)
– Motor Speed: 2mm
Di seguito abbiamo stampato uno dei test più semplici veloci ed efficaci per valutare i vostri settings di esposizione. Il test, sviluppato dallo YouTuber Dennis Wang è disponibile gratuitamente su Cults3D qui.
Il test è molto interessante perchè oltre ad essere molto veloce (con la Halot-One ha impiegato non più di 16 minuti e non richiede neppure di essere curato) e a consumare poca resina, consente di comprendere immediatamente se le impostazioni sono giuste oppure no. L’obiettivo è far si che la forma originale non muti e siano visibili soprattuto le colonne inferiori. Se queste non sono visibili potrebbe essere il caso di una sovraesposizione, con struttura superiore piegata, invece, potrebbe essere il caso di una sottoesposizione. Il test con le impostazioni di stampa indicate nel box sopra è riuscito perfettamente, come potete vedere dalle immagini nella galleria (versione appena tirata fuori dalla stampante e non curata)
Qualità di Stampa
Stampanti di questo tipo e fascia di prezzo, poichè utilizzano componenti “standardizzate”, producono generalmente tutte risultati paragonabili, con lievi differenze dovute alla qualità di altri componenti come il piatto di costruzione, la qualità dello schermo, ecc.
In questo caso tuttavia, abbiamo potuto riscontrare una qualità di stampa superiore, assolutamente priva dell’effetto aliasing che generalmente accompagna prodotti in questa fascia di prezzo. Anche dal punto di vista del post stampa, non abbiamo trovato residui di resina solidificata ai lati della vaschetta, indice questo che, come dichiarato dal produttore, l’uniformità di illuminazione è davvero ben controllata e non vi sono “infiltrazioni” non volute.
I tempi di stampa, generalmente più lunghi di quelli indicati dallo slicer, sono buoni, anche se non all’apice della categoria.
Commento finale
Creality Halot-One è senza dubbio una stampante eccezionale per chi si avvicina per la prima volta al mondo della stampa 3D a resina. Ad un prezzo di circa 200 euro su Amazon c’è davvero ben poco di cui lamentarsi; se poi si ha fortuna non è difficile portarsela a casa anche con una cifra che si avvicina ai 120 euro, un prezzo assolutamente irrisorio per le qualità del prodotto.
La Creality Halot-One ha un design accattivante, una dotazione completa, una buona area di stampa, un’ottima qualità costruttiva e tecnologie utilizzate da Creality per stampanti ben più costose e, cosa ben più importante, è capace di produrre stampe di eccezionale qualità e dettaglio, prive di aliasing in tempi accettabili.
A volerle trovare qualche difetto, possiamo segnalare una rumorosità piuttosto elevata e l’assenza di protezioni per il display e di guide per la vaschetta della resina. Anche il manuale illustrativo a corredo è piuttosto scarno e trovare gli ottimi video tutorial che Creality produce non è stata una operazione immediata.
Non possiamo inoltre omettere di segnalare che il primo modello che abbiamo testato era afflitto da importanti difetti di fabbricazione (li trovate elencati nel box viola sopra) che hanno reso davvero un inferno i primi giorni con la stampante.