Buona la seconda: il progetto di Bungie di una nuova epopea fantascientifica che potesse in qualche modo succedere alla meravigliosa saga di Halo, ha finalmente trovato una sua identità.
Versione testata PC
Quando nel 2007 Bungie abbandona i Microsoft Games Studios e quell’HALO che li ha resi lo studio probabilmente più celebre del pianeta, per seguire nuove strade insieme ad Activision ed inseguire il sogno di una nuova epopea fantascientifica, in tanti avevano sperato che il frutto di una tale scissione potesse davvero sconvolgere il mondo degli FPS.
Il primo Destiny non fu, però, il videogame che tutti ci saremmo aspettati.
Il gioco appariva incompleto, con un bilanciamento discutibile, afflitto da problemi che a lungo ne segnarono le sorti e che determinarono l’allontanamento di tanti già dopo i primi mesi, compreso chi vi scrive. DLC dopo DLC tuttavia, il maestoso progetto di Bungie e di Activision, andava arricchendosi, completandosi di quegli elementi che erano mancati all’inizio; era tuttavia troppo tardi, l’effetto sorpresa era svanito e la comunità di Destiny si era andata progressivamente sfaldando, lasciando soltanto pochi irriducibili guardiani a difesa di un progetto mastodontico.
Bungie e soprattutto Activision, a cui va dato il merito di non aver abbandonato la nave nel momento del pericolo, hanno tuttavia continuato a credere nel progetto e con DESTINY 2 hanno finalmente portato a compimento quell’ambizioso progetto iniziale, regalandoci uno degli FPS più divertenti e riusciti degli ultimi anni, sul quale però si allungano pur sempre alcune ombre scure…
Dove eravamo rimasti?
La prima promessa del secondo capitolo è offrire una trama finalmente coerente e completa sin dal day one e, possiamo già anticiparvelo, la promessa è stata mantenuta.
Il gioco comincia con il nostro Guardiano che si trova ad affrontare una minaccia che nei precedenti capitoli era rimasta nell’ombra, con i caduti e l’alveare a rappresentare il princiapale pericolo.
Le armate dei Cabal, una civiltà altamente militarizzata che nelle gerarchie e nella simbologia ricorda l’impero di Roma, hanno sferrato un attacco massivo e senza precedenti all’ultima città della terra e al Viaggiatore. L’entità superiore che, grazie al suo potere di vincere la morte, alcuni considerano un dio, è stata colpita così duramente che la sua luce è scomparsa e con essa quella dei guardiani. Ghaul, console dell’armata Cabal, intende impadronirsi del poteri del Viaggiatore costi quel costi, anche se questo dovesse significare l’annientamento totale dei guardiani e dello stesso Viaggiatore, colpevole di non aver “eletto” il suo popolo.
Privi della luce e con l’ultima città della terra oramai in rovina, distrutta da un attacco di enormi dimensioni, i guardiani sono oramai solo un ricordo. Nonostante la distruzione e la desolazione, tuttavia, la voglia di sopravvivere e di ricostruire è ancora forte nell’umanità e nelle prime fasi di gioco, nonostante l’assenza della luce a vegliare su di noi, avremo modo di sperimentare la grande forza d’animo dell’umanità, piegata ma non sconfitta ed in attesa della ritorno della luce.
Come dicevamo in apertura, Destiny 2 riesce proprio lì dove il primo capitolo aveva fallito, fornendoci una trama finalmente interessante e soprattutto una campagna in single player, che ruota attorno alla main quest della guerra rossa, corposa e ben raccontata soprattutto grazie al sapiente uso di filmati in computer grafica ottimamente realizzati e ad una caratterizzazione dei personaggi precisa e coerente con la lore del gioco. Quest’ultima, altra novità, non è più affidata alle famigerate Carte Grimorio, ma diffusa nel mondo di gioco e soprattutto accessibile attraverso la campagna, le Avventure, e gli elementi di gioco analizzabili attraverso gli spettri.
In realtà anche i giocatori che hanno saltato a piè pari il primo capitolo, come quelli su PC che si uniranno all’esercito dei guardiani dal 24 ottobre, potranno cimentarsi in Destiny 2, tuttavia è palese che solo con una conoscenza più approfondita della lore di gioco sarà possibile apprezzare maggiormente questo nuovo corso che Bungie ha impartito alla produzione (a tal proposito a questo indirizzo potrete trovare la nostra guida completa alla lore di Destiny)
Lupi solitari
Anche dal punto di visto del gameplay, Destiny 2 rappresenta un miglioramento sotto praticamente ogni punto di vista. Innanzitutto le attività sono finalmente tutte disponibili sin da subito senza dover aspettare costosi DLC, che pure arriveranno, ma introdurranno elementi del tutto nuovi e non parti tagliate dal gioco principale. Nelle quattro zone che si sbloccheranno nel corso della campagna principale, le attività sono davvero tante, a partire dalle “Avventure” missioni story driven che contribuiscono ad arricchire la narrazione della campagna principale, proseguendo con le loot quest dei “Settori Perduti” che ci porteranno ad esplorare alcune delle ambientazioni più affascinanti dell’intero gioco, passando per “pattuglie” ed eventi pubblici.
Progredendo nell’avventura si sbloccheranno i Raid e PvP nel Crucibolo da affrontare solo con il giusto potenziamento e con il giusto livello di “Potere”, che, nel nuovo corso di Destiny sostituisce la “luce” nella rappresentazione del livello del nostro personaggio. In generale le cose da fare su Destiny 2 sono così tante che i giocatori alle prime armi potrebbero trovarsi decisamente spiazzati, motivo per cui Bungie ha pensato bene di offrire, con le prime missioni di gioco della guerra rossa, una curva di difficoltà molto più accessibile rispetto al passato e la possibilità di salire nel rank del personaggio in maniera molto più veloce attraverso una attività di grinding immediata e necessaria per proseguire con i contenuti endgame. Bungie ci guida perciò questa volta un passo alla volta nel mondo di Destiny 2, che così come la trama sembra voler suggerire, rappresenta un vero e proprio “nuovo inizio”.
Gunplay ed Atmosfera: Master Chief sei tu?
Destiny 2 porta inconfondibile il marchio di Bungie e di Halo nel suo gunplay. Meccaniche di gioco, il feeling di alcune armi, il modo di incedere dei personaggi, la grande varietà offerta dal sandbox, ma soprattutto l’intero comparto grafico ed artistico ricordano da vicino l’opera magna di Bungie ed in particolare quell’ Halo: Reach che segnò il doloroso addio del team al mondo degli Spartan. Così come in quel capolavoro, anche qui si respira l’aria della sconfitta, della rassegnazione lasciata da un nemico all’apparenza troppo forte e la grande commozione per le gesta eroiche di uomini che hanno sacrificato se stessi per difendere ciò che era rimasto del loro mondo. In Destiny 2 però c’è qualcosa in più, si respira la speranza.
Il perfetto gunplay del primo capitolo non ha subito molte variazioni, sebbene non manchino alcune innovazioni soprattutto nella gestione del proprio arsenale. Mentre nel primo Destiny le armi erano divise in principale, secondaria e pesante, ora abbiamo una distinzione tra primaria, energetica e distruttiva; in quest’ultimo slot finiscono i fucili da cecchino e i fucili a fusione, che in Destiny erano decisamente troppo sbilanciati contro i boss degli assalti o raid, e diventano parallelamente più difficili da trovare le munizioni per queste armi. La scelta è funzionale ad impedire che gli utenti utilizzino nel Crogiolo esclusivamente fucili a pompa e da cecchino, cosa che in Destiny aveva causato l’irritazione di più di un giocatore, e utilizzino invece l’arma primaria.
Dal punto di vista grafico Destiny 2 è un piacere da guardare sia su PS4, sia sulla PS4 Pro e non vediamo l’ora di poterlo provare su PC dove ci aspettiamo un comparto grafico davvero impressionante visto quello che si è riuscito a creare in ambito console. Particolarmente efficace l’illuminazione e il comparto sonoro che insieme riescono a rendere l’esperienza audio visiva di Destiny 2 davvero emozionante, ma ottimo anche il frame rate, sempre costante e le texture.
End Game: come prima, più di prima
Non è però tutto nuovo. Destiny 2 infatti eredita dal precedente capitolo un corposo end game dominato dal Cala la notte e dai Raid. Il primo è un evento settimanale disponibile in due diversi livelli di difficoltà e che può essere affrontato soltanto con una perfetta collaborazione con i vostri compagni di gioco. Il livello di difficoltà, anche il più basso, è infatti spostato verso l’alto e rappresenta una delle sfide più interessanti dell’intero gioco.
Stesso discorso per i Raid, il primo dei quali, Leviatano, vi catapulta in una missione volta all’eliminazione di uno degli alti ufficiali del regime Cabal e che ha rappresentato per molti lupi solitari un ostacolo insormontabile. Proprio la ricerca del “lavoro di squadra” è uno degli elementi di gameplay meglio riusciti di Destiny 2, in quanto richiede non soltanto abilità ma anche e soprattutto collaborazione e comunicazione soprattutto per le aree da coprire e sul tipo di sottoclassi da utilizzare. Per fortuna Destiny 2 offre anche ai principianti la possibilità di accedere a queste sezioni di gioco grazie alla presenza delle partite guidate, in cui avrete la possibilità di unirvi a giocatori con esperienza per superare le parti più difficili del gioco.
Anche il PvP del Crogiolo è ora molto più simile ad Halo, con l’eliminazione di due giocatori dai team e con la durata quasi raddoppiata delle sfide player contro player. A differenza però che nelle altre modalità di cui vi abbiamo parlato, la presenza di team più ristretti e un matchmaking non ancora perfetto, rende le partite spesso sbilanciate. Molto divertente la modalità “Le Prove dei Nove” che vi chiede di superare illesi 9 partite di fila e soprattutto l’arrivo delle fazioni che saranno un elemento essenziale del gioco negli anni a venire.
Non mancano naturalmente le ombre. Come dicevamo, il PvP ci è sembrato sbilanciato dalla scelta di ridurre a 4 contro 4 le sfide contro gli avversari. Inoltre non si puo’ tacere l’assurdo mercato degli shader “consumabili” attraverso microtransazioni, di cui avremmo fatto volentieri a meno, ma soprattutto non si possono tacere i tanti problemi di rete che stanno affliggendo i giocatori sin dal day one. Ci riferiamo in particolare al problema “Cabbage” che vi costringe a ritornare in orbita anche nel bel mezzo di uno scontro epico. Sebbene si sia formata una folta schiera di giocatori pronta a scaricare le colpe sui carrier nostrani (e sul famigerato router technicolor), non possiamo non rilevare che l’errore è diffuso ovunque, non solo in Italia, e che con una beta pubblica durata così tanto avere questi problemi dopo il day one non è francamente accettabile. Se siete tra gli sfortunati giocatori (come il sottoscritto) che hanno dovuto penare non poco per poter giocare più di un’ora di fila senza incontrare il famigerato Cabbage, allora potete togliere dal voto finale almeno una 10ina di punti. In ogni caso se cercate una soluzione qui potete trovare la nostra guida alla risoluzione di tutti i problemi di rete del gioco.
Commento finale
Destiny 2 come il primo capitolo è un gioco in continuo divenire, non a caso le modalità PvP di cui vi abbiamo parlato nel precedente paragrafo, sono arrivate soltanto pochi giorni fa (ed è il motivo per cui scrivere di Destiny 2 ad una settimana dal lancio non avrebbe avuto alcun senso). Eppure rispetto al primo capitolo, l’ultima opera dei Bungie Studios ha finalmente guadagnato una sua autonoma fisionomia e soprattutto una completezza che al primo era mancata. Destiny 2 è un titolo per certi versi disarmante per la mole di cose da fare ma che tuttavia fa di tutto per tenervi incollati alla tv, per aiutarvi a comprenderlo.
Non è però un gioco per tutti e anzi probabilmente scontenterà, come già il suo predecessore, gli amanti dell’FPS nudo e crudo, nonostante goda probabilmente del miglior gunplay attualmente in circolazione. Se gli lascerete però il tempo di sedimentare, se vi concederete il tempo di comprenderne a fondo le meccaniche, di ammirare i suoi stupendi paesaggi e soprattutto se vi farete accompagnare da un gruppo di amici alla scoperta di una lore che diventa sempre più corposa, allora finirete con l’amarlo e capirete perché Destiny 2 è l’Halo che tutti noi stavamo aspettando.
- - Sistema di mira e sparo ad ir poco superlativo
- - Un titolo infinito
- - Grinding meno noioso/ol>
- - Una delle migliori colonne sonore degli ultimi anni
- - Ancora molto simile a Destiny 1; mancava il coraggio di portare cambiamentiradicali
- - Mancanza di nuove razze di nemici
- - Potenziali sprechi nella trama