Recensione Doom Eternal: The Ancient Gods Parte 2

Bethesda e id Software hanno finalmente pubblicato la seconda parte del DLC di Doom Eternal: The Ancient Gods. L’ultima espansione che pone fine alle vicende del Doom Slayer e alla sua lotta per salvare la razza umana dai demoni marziani. Si tratta di un secondo pacchetto sicuramente degno di nota (un filino meno ispirato rispetto alla prima parte, della quale potete leggere qui la nostra recensione) è che rappresenta un vero e proprio allenamento per le mani e i riflessi del giocatore.

Fortunatamente non è il risultato di controlli inaccessibili; con questo DLC, id Software ha aggiunto l‘opzione per rimappare completamente i controlli su console. Anche con questa nuova flessibilità, dopo alcune ore di gioco con la nuova espansione, i palmi e le dita delle mani iniziano a fare davvero male. The Ancient Gods Parte 2 spinge i giocatori ad utilizzare ogni centimetro quadrato dell’arena. Ci sono tanti demoni da uccidere, un qualcosa che farà felice le tante bocche di fuoco di cui dispone il Doom Guy. Lungi dall’essere solo un insieme di tre nuovi livelli, Doom Eternal: The Ancient Gods Parte 2 introduce numerosi nuovi nemici, una nuova meccanica di attraversamento aerea e una nuova arma, che cambiano in meglio il flusso della battaglia.


Versione testata: Xbox One S


Nuovi estenuanti nemici

Abbiamo avuto i nostri momenti di frustrazione con The Ancient Gods Parte 1, la maggior parte derivante dall’introduzione di nuovi nemici (come le Torrette caratterizzate da un enorme occhio retrattile sulla loro cima) che richiedevano una precisione millimetrica per essere abbattuti. Ma The Ancient Gods Parte 2 pur andando in una direzione diametralmente opposta è in alcuni momenti ancora più frustrante e succhiasangue. Una nuova aggiunta al bestiario, il Predatore maledetto, può (come suggerisce il nome) maledirvi se riesce a mettere a segno un colpo con il suo attacco. Per spezzare la maledizione, dovete quindi uccidere il Predatore Maledetto. Abbastanza semplice.

Ma questa creatura durevole può essere uccisa solo con un Pugno di sangue. E, se non ne avete uno pronto, dovrete uccidere tanti altri temibili mostri per ottenere il potenziamento temporaneo. Quindi, il Predatore maledetto vi incoraggia a tuffarvi a capofitto nella mischia. Può essere frustrante essere colpiti da una maledizione e iniziare a perdere salute nel bel mezzo di una dura battaglia, ma è un cambiamento in meglio verso il movimento frenetico e lontano dall’inerzia occasionale di dover prendere la mira nel primo DLC.

Allo stesso modo altri nuovi nemici mantengono il gameplay più che dinamico. Il vigoroso Imp di pietra è una variante dell’Imp che potenzia la difesa del nemico con uno strato roccioso di pelle. Per abbatterlo, dovrete utilizzare la modalità di fuoco automatica del fucile a pompa in modo tale da crivellarlo di proiettili. Poi c’è il Barone corazzato che può essere abbattuto rapidamente con un’esplosione tempestiva e ben mirata, o consumandolo lentamente con il fucile al plasma. E poi c’è lo Zombie urlatore, che vi consigliamo di evitare del tutto; uccidendolo si andrebbe ad aumentare temporaneamente la velocità e la difesa di ogni altro nemico nell’area.

In volo è tutto più bello

Insomma, The Ancient Gods Parte 2 è una vera e propria danza fra movimenti fulminei, utilizzo dei power up presenti nei livelli e cambi di arma repentini. Un balletto incentivato ulteriormente dall’utilizzo del gancio da macellaio di cui dispone la doppietta il quale fungerà da rampino salvavita durante gli scontri più estremi. Grazie al movimento oscillatorio il giocatore può calibrare al meglio i movimenti aerei e avere una maggiore libertà d’insieme mentre si è intenti a sparare contro i nemici di turno. Una feature davvero potente ma a patto di saperla padroneggiare al meglio, sia per difendersi e sia per offendere. Vi garantiamo che vi servirà in tantissime situazioni proposte dal DLC in questione (soprattutto alle difficoltà più alte).

Detto questo, The Ancient Gods Parte 2 vi offre anche una nuova arma per aiutarvi a gestire meglio il forsennato ritmo di gioco: Il Martello delle Sentinelle. Si tratta di uno strumento di morte incredibilmente utile quando ci sono tantissimi nemici, specialmente se usato insieme alle granate di ghiaccio o quelle esplosive. La nuova arma vi lancia in aria permettendovi di schiantare al suolo una potenza stupefacente da uccidere tutti i piccoli nemici e stordendo i nemici pesanti entro un raggio piuttosto ampio. In questo modo potrete sfuggire temporaneamente dal conflitto, ripensando alla strategia, curandovi e tornando nuovamente nella mischia. È così utile che sarebbe perfetto anche all’interno della campagna originale di Doom Eternal o nel primo DLC.

Come il gioco base e la prima parte, la storia di The Ancient Gods Parte 2 è al centro di tutto. Vi siete opposti agli dèi e avete risvegliato un male antico. Ora dovrete riunire le armate delle Sentinelle, assediare l’ultimo bastione dell’Inferno, fare breccia nelle mura fortificate e affrontare il Signore Oscuro in persona. La posta in palio è l’anima dell’universo. 

C’è qualcosa di già visto? Più o meno!

La nostra unica lamentela riguardante The Ancient Gods Parte 2 è l’ultima cosa che farete prima di arrivare ai titoli di coda. Il boss finale sembra una sorta di caricatura scopiazzata e intenzionale rivolta ai critici del (Malandrino) Marauder, il poliedrico nemico guerriero che può infliggere danni al Doom Slayer da qualsiasi distanza e colpibile solo quando i suoi occhi si illuminano di verde. Il boss finale è fondamentalmente una versione gigantesca del nemico base, con lo stesso set di mosse e la capacità di evocare a volontà versioni spettrali dal roster di nemici pesanti presenti nel gioco. Se il boss mette a segno un attacco in mischia, il Doom Slayer perde sfere curative che il boss utilizza per ripristinare la propria salute. Quindi, potreste riuscire a ridurre la salute del boss quasi a zero, ma se vi colpisce con due attacchi in mischia, la sua salute verrà ricaricata di nuovo. Senza considerare che ci sono ben cinque fasi da affrontare. È una lotta estenuante, profondamente frustrante e che una volta terminata vi lascerà davvero esanimi. Davvero, non è per tutti e non abbiamo alcuna intenzione di riaffrontarla, almeno non nel breve periodo!

Tecnica e grafica

Dal punto di vista tecnico non abbiamo riscontrato incertezze particolari, qualche lievissimo calo di frame rate durante la nostra esecuzione su Xbox One S ma niente di rilevante. Ottimo il colpo d’occhio, ormai una certezza per i lavori di id Software, il tutto impreziosito dall’incredibile colonna sonora della quale vi avevamo già accennato durante la prima parte del DLC.

Commento finale

In definitiva, id Software è riuscita a realizzare un pacchetto di due DLC davvero importante per Doom Eternal che renderà felici tutti i giocatori che non ne avevano ancora abbastanza dello Slayer. I nuovi nemici sono ostici e soprattutto l’ultima boss fight vi farà sudare sette camice. Grazie però a nuove meccaniche, come quella oscillante e ad una nuova potente arma (il Martello delle Sentinelle) riuscirete ancora una volta ad avere la meglio sulle orde di demoni pronte a conquistare la Terra.

8.2

Degna conclusione alle vicende del Doom Slayer


In definitiva, id Software è riuscita a realizzare un pacchetto di due DLC davvero importante che renderà felici tutti i giocatori che non ne avevano ancora abbastanza dello Slayer. I nuovi nemici sono ostici e soprattutto l’ultima boss fight vi farà sudare sette camice. Grazie però a nuove meccaniche, come quella oscillante e ad una nuova potente arma (il Martello delle Sentinelle) riuscirete ancora una volta ad avere la meglio sulle orde di demoni pronte a conquistare la Terra.

PRO

    - Nuovi interessanti (quanto ostici) nemici
    - Il Martello delle Sentinelle è l'arma definitiva in grado di capovolgere qualsiasi scontro
    - Tutto sommato il plot narrativo non è per niente male

CONTRO

    - Un filino meno ispirato del primo DLC
    - Il boss finale è forse leggermente fuori portata

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