Recensione Dragon Quest III HD-2D Remake, la forma definitiva di un capolavoro intramontabile

Dragon Quest III – pubblicato nel 1988 per Nintendo Entertainment System da Chunsoft (arrivato in occidente come Dragon Warrior III nel 1992) è stato – storicamente parlando – un vero e proprio evento culturale di massa. Non è un JRPG qualsiasi: è il JRPG per eccellenza; un’opera che ha dato il via ad uno dei più grandi miti del gaming, la legge Dragon Quest. Nello specifico, il gioco era così popolare che i bambini marinavano la scuola e gli adulti si assentavano dal lavoro. Per questo motivo, il governo giapponese promulgò una legge che obbligava lo sviluppatore Enix e l’editore Nintendo a pubblicare i giochi di Dragon Quest di sabato, invece di pubblicarli di giovedì come gli altri videogiochi. Costretti a conformarsi, ogni gioco della serie da allora è stato pubblicato nel weekend, tutto a causa della cosiddetta legge Dragon Quest. Naturalmente il governo giapponese non ha mai emanato una vera e propria legge in merito. La decisione fu del direttore della serie Yuji Horii e Enix stessa che decisero di spostare le uscite al sabato, a causa dei bambini che preferivano giocare piuttosto che andare a scuola.

Da una prospettiva occidentale (dove tradizionalmente l’IP ha avuto più di qualche difficoltà), è un po’ difficile spiegare il fenomeno travolgente e la grande influenza che ha avuto il gioco. Un titolo che ha stabilito record di vendite (vendette oltre un milione di copie in un solo giorno; un risultato a dir poco fuori dall’ordinario per l’epoca) ed è diventato una parte inestricabile della cultura pop giapponese. Ancora oggi, è citato in svariati tipi di media e ed è ​​tenuto in altissima considerazione; non sorprende pertanto che Square Enix abbia ritenuto opportuno ripubblicare (ci sono state numerose versioni, inclusi remake, su varie piattaforme in passato) una edizione HD-2D Remake che è l’ultima in ordine cronologico, la più sontuosa.

Con altre versioni di Dragon Quest 3 già pubblicate, viene da chiedersi cosa abbia fatto lo sviluppatore per migliorare uno dei capitoli più amati della serie. La risposta è: abbastanza, riprendendo l’originale e leggendario Dragon Quest di Chunsoft e reimmaginandolo (non ai livelli di Final Fantasy che in anni recenti fra sequel e remake ha modificato quasi radicalmente la formula) per un pubblico moderno usando lo stesso splendido stile visivo di Octopath Traveler con una serie di aggiunge in termini contenutistici e miglioramenti della qualità della vita che aiutano questa HD-2D Remake a risplendere e a distinguersi, pur mantenendo intatti gli elementi del gameplay “old style” del JRPG vecchia scuola. Dragon Quest 3 HD-2D Remake ora si erge come l’edizione definitiva di un classico intramontabile.

Dragon Quest 3 HD-2D Remake è disponibile dal 14 novembre per PC, PlayStation 5, Nintendo Switch e Xbox Series X/S.


Versione testata: PlayStation 5


Il viaggio al centro di tutto!

Dragon Quest 3 è ambientato molti anni prima del primo e del secondo capitolo; si tratta di una storia di origine per gli eroi e i temi ricorrenti che contraddistinguono la serie. Ma è anche di un’epoca in cui la profondità narrativa non era assolutamente prioritaria. Infatti, la trama del titolo è incredibilmente semplice. La storia inizia con il protagonista – figlio/a del leggendario guerriero Ortega – che si sveglia nel giorno del suo sedicesimo compleanno e si ritrova catapultato in un’avventura incredibile. Il nostro giovane eroe viene infatti convocato dal re di Aliahan che gli affida un arduo compito, ovvero seguire le orme del padre e liberare il mondo dal malvagio arcidiavolo Baramos. Missione che Ortega aveva tentato di portare a compimento ma apparentemente sembrerebbe essere morto in un vulcano. Molti però credono che il grande guerriero sia ancora vivo …

Questo remake aggiunge un po’ di brio alla storia mediante nuovi flashback e frammenti (seppur propinati in maniera ridotta) che mostrano – attraverso nuove animazioni e dialoghi completamente doppiati (vivaci e umoristici) – il viaggio del padre del nostro personaggio. Tali aggiunge, aumentano – e non di poco – il peso emotivo e la comprensione di Ortega elementi totalmente assenti nelle versioni precedenti del gioco. A parte questo, si tratta di un plot narrativo che per gli standard odierni potremmo definire “scontato e banale” ma che porta con se un certo fascino e anche un bel colpo di scena.

I miglioramenti visivi del remake di Dragon Quest 3 HD-2D

Come suggerisce il nome non proprio ricercatissimo “HD-2D Remake“, la vera chicca di questa versione è il completo restyling grafico del gioco. Lo stile HD-2D utilizzato nei giochi Octopath Traveler e Triangle Strategy rappresenta il giusto connubio tra estetica vecchia e nuova, che fonde maestosamente ambienti 3D e 2D aggiungendo profondità e dimensione – con tanto di splendidi effetti di luce – ai tradizionali ambienti dei giochi di ruolo 2D. L’avventura ha un senso di luogo e di spazio molto più grande in una sorta di meraviglioso effetto libro pop-up. Castelli, paesi, grotte, torri e segrete non sono mai stati così invitanti, ma forse siamo rimasti più colpiti dalla mappa del mondo. La natura selvaggia e tentacolare della stessa aumenta notevolmente la vastità del mondo (ispirato alla Terra) e la rende molto più memorabile in 3D, con terreni vari, sia in termini di aspetto che di altitudine e un’acqua finemente realizzata, migliorando notevolmente il viaggio tra una posizione e l’altra e incoraggiando maggiormente il camminare sulla mappa piuttosto che optare per il viaggio veloce. Abbiamo particolarmente apprezzato la scelta di mantenere l’aspetto “piatto” in pixel art di personaggi e mostri.

Il gameplay

Ma la grafica notevolmente migliorata in Dragon Quest 3 HD-2D Remake è solo l’assaggio. Il remake incorpora una serie di aggiunte al gameplay che lo rendono la versione di Dragon Quest 3 migliore di sempre. Dragon Quest 3 HD-2D mantiene ancora battaglie a turni tattiche, le classi di personaggi che apprendono abilità a livelli stabiliti, la gestione oculata degli oggetti ma include anche importanti upgrade relativi alla qualità della vita. Nel dettaglio la possibilità di combattere automaticamente, aumentare la velocità di battaglia e assegnare diverse tattiche a ciascun membro del party per un approccio personalizzato agli incontri affrontando una vasta gamma di mostri in battaglie a turni nel classico stile di DQ. In aggiunta a ciò, il remake offre tre nuovi livelli di difficoltà che possono essere selezionati in qualsiasi momento.

Inoltre è stata aggiunta una nuova classe di personaggi. Oltre alle canoniche (Guerriero, Giullare, Mago, Ladro ecc.) c’è la nuova classe Domamostri (Monster Wrangler) che usa una varietà di abilità offensive, difensive e di supporto carpite dai mostri, in particolare abilità di attacco multi-bersaglio e di guarigione. Si tratta di una delle classi più versatili e potenti in Dragon Quest 3 HD-2D tanto da impattare in modo significativo sul bilanciamento del gioco stesso e da rappresentare un’aggiunta indispensabile a qualsiasi gruppo. Integra – però – anche un’altra grande aggiunta: trovare e reclutare mostri da usare nelle arene di battaglia dei mostri. I giocatori possono mettere insieme squadre di tre mostri per combattere nell’arena, dando a Dragon Quest 3 HD-2D una sorta di verve in stile Pokemon Colosseum. Come in altre versioni di Dragon Quest 3 si ha altresì il pieno controllo sui tre compagni reclutandoli da un elenco di nove vocazioni diverse. Ogni vocazione presenta statistiche iniziali specifiche e potenziali di crescita delle statistiche che influenzano il modo in cui i personaggi progrediscono all’aumentare di livello, ma la possibilità di cambiare vocazione a piacimento mantenendo tutti i progressi consente ai giocatori di sperimentare combinazioni di classi uniche che altrimenti non sarebbero possibili. Il compromesso è che questi personaggi tornano al 1° livello dopo aver cambiato la loro vocazione, ma con statistiche più alte e una potente serie di abilità che rende più facile farli salire di livello rispetto al resto del gruppo.

Un’altra aggiunta degna di nota sono i punti sulla mappa del mondo che contengono oggetti e luoghi nascosti. I luoghi di interesse nel mondo di DQIII tendono a essere piuttosto distanti tra loro, quindi normalmente non c’è una buona ragione per girovagare a meno che non si voglia grindare per aumentare i livelli. Il remake incentiva maggiormente l’esplorazione. Vedete dei piccoli puntini scintillanti sulla mappa? Se andate a ispezionarli, troverete sicuramente degli oggetti, di solito materiali di consumo e vecchi equipaggiamenti ma a volte troverete delle armi e armature incredibili. Queste aggiunte non solo rendono più piacevole camminare nel mondo, ma aiutano anche a salire di livello senza essere obbligati a farmare, dal momento che è più naturale imbattersi in incontri con i nemici lungo il cammino.

Ci sono diversi altri cambiamenti: indicatori di missione che agevolano l’individuazione dell’obiettivo, auto-guarigione quando si sale di livello, più abilità uniche per le classi più semplici e missioni secondarie più sviluppate. Il tutto mantenendo la fedeltà dell’originale Dragon Quest, ma portando con se anche alcuni svantaggi, in particolare nel combattimento. Combat system troppo semplice, basico e familiare anche se coadiuvato dalle impostazioni di combattimento automatico dell’IA. O ancora non si può sfuggire al fatto che Dragon Quest 3 sia un gioco che richiede di grindare e di macinare battaglie anche poco divertenti. Nel passaggio agli ambienti 3D, la portata complessiva del mondo di gioco è stata ampliata in modo significativo; i dungeon sono più grandi di prima e la mappa del mondo impallidisce a confronto. Tuttavia, la frequenza con cui si incontrano battaglie casuali è rimasta invariata, e questo è un grande problema. A volte, è come se non si riuscisse a camminare per pochi metri senza incappare in una battaglia e in un’altra ancora. È possibile utilizzare oggetti che impediscono temporaneamente gli incontri, ma questo finisce per sembrare una soluzione temporanea a un problema che nel remake viene esasperato. Ma a parte questi problemi di gameplay, fatichiamo a trovare difetti in questa rivisitazione che di base richiede quasi 30 ore di gioco che possono tranquillamente arrivare a 50 se siete perfezionisti. P.S. quasi dimenticavamo, il comparto audio ha avuto un rispettoso rinnovamento che mantiene la sua orchestralità classica sfruttando al contempo l’hardware moderno.

Commento finale

Il fascino eterno di Dragon Quest scorre potente in Dragon Quest 3 HD-2D Remake, una rimasterizzazione ben congeniata del classico RPG pubblicato nel 1988 per Nintendo Entertainment System da Chunsoft. Con le sue significative aggiunte al gameplay, alla qualità della vita e lo stile HD-2D utilizzato nei giochi Octopath Traveler e Triangle Strategy, che rappresenta il giusto connubio tra estetica vecchia e nuova e che fonde maestosamente ambienti 3D e 2D aggiungendo profondità e dimensione, è impossibile non consigliare questo remake che da a Dragon Quest 3 la sua forma splendida e definitiva, anche se alcune dei difettucci dell’originale purtroppo vengono maggiormente risaltati in questo remake.

8.8

Dragon Quest III HD-2D Remake


Il fascino eterno di Dragon Quest scorre potente in Dragon Quest 3 HD-2D Remake, una rimasterizzazione ben congeniata del classico RPG pubblicato nel 1988 per Nintendo Entertainment System da Chunsoft. Con le sue significative aggiunte al gameplay, alla qualità della vita e lo stile HD-2D utilizzato nei giochi Octopath Traveler e Triangle Strategy, che rappresenta il giusto connubio tra estetica vecchia e nuova e che fonde maestosamente ambienti 3D e 2D aggiungendo profondità e dimensione, è impossibile non consigliare questo remake che da a Dragon Quest 3 la sua forma splendida e definitiva, anche se alcune dei difettucci dell'originale purtroppo vengono maggiormente risaltati in questo remake.

PRO

Fantastica revisione visiva | Le aggiunte e le modifiche al gameplay funzionano bene | sistema vocazionale flessibile ma semplice | nuovi flashback che danno quel tocco in più ad un plot narrativo semplicistico | la nuova Arena dei mostri e la lotta contro i mostri sono molto divertenti |

CONTRO

Combattimento a turni molto basilare | tasso di battaglie casuali troppo elevato |

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