Recensione Ghostrunner

Il cyberpunk è un genere che affonda le sue radici culturali negli anni ’80, ma solo di recente sta tornando alle luci della ribalta. E se ciò sta accadendo, in parte lo si deve anche ai videogiochi. Mentre il cinema aveva un po’ snobbato queste atmosfere cupe e futuristiche, nel nostro medium i titoli cyberpunk non sono mai mancati: da Final Fantasy VII a System Shock, da Deus Ex a Observer, fino ad arrivare al tanto atteso Cyberpunk 2077, annunciato nel lontano 2013 e atteso (allo stato attuale delle cose) per il prossimo dicembre. Proprio in un contesto di rimandi e attesa snervante per il colossal di CD Projekt, si colloca l’uscita un po’ in sordina di Ghostrunner.

Un altro studio polacco – One More Level – con la stessa passione per il cyberpunk. Si tratta di un gioco in prima persona, in cui ci troviamo a impersonare un ghostrunner, appunto: un replicante dalle capacità ultra sviluppate, che spada alla mano si dovrà far strada tra i nemici. Il concept riprende molto quanto visto in Katana Zero, un titolo indie bidimensionale in pixel art uscito qualche anno fa. In entrambi i giochi siamo nei panni di una sorta di Ninja armato di katana che deve eliminare tutti i nemici di una zona prima di poter procedere.

Supersonico

Ciò su cui Ghostrunner punta maggiormente è il gameplay, frenetico e soddisfacente. Nell’avanzare in questa avventura, gli aspetti migliori del titolo sono proprio legati al gioco in senso stretto. Si salta, si corre sulle pareti, si effettuano scatti a velocità innaturali e ci si può muovere in modo talmente rapido da vedere il tempo rallentare. E si possono fare a fette i nemici in tanti modi creativi, cosa che risulta particolarmente appagante quando li si può vedere sfaldarsi a rallentatore, mentre il sangue spruzza a fiotti.

Ghostrunner

Giocare a Ghostrunner risulta un’esperienza per molti versi nuova, ma familiare. Da un lato si potrebbe azzardare forse un parallelo con la frenesia di Doom, oltre al già citato Katana Zero; dall’altro le sensazioni del titolo pubblicato da All In! Games e 505 Games risultano un turbinio nuovo, adrenalinico e divertente.

La struttura ludica è forse il punto debole del gameplay. Nel gioco infatti si va avanti per stage, uno dopo l’altro, in un lungo corridoio che riserva poche sorprese. Sebbene vengano aggiunte con cadenza regolare nuove funzionalità al nostro ghostrunner, che arricchiscono le possibilità di muoversi e di attaccare continuamente, questo avanzare in aree affollate di nemici da uccidere in rapida sequenza risulta un po’ troppo presto poco stimolante.

Chi è il Ghostrunner?

L’ultimo sopravvissuto di una serie di replicanti altamente pericolosi, il protagonista viene risvegliato da una voce fuori campo, l’Architetto. Colui che ha ricostruito la civiltà, o ciò che ne resta. Un’intelligenza artificiale che ci guiderà nella risalita verso il vertice di questa società distopica, con lo scopo di liberare l’umanità dall’oppressione.

Una trama che, già da queste premesse, appare sicuramente poco originale, e non esaltante. E che resta non esattamente esaltante anche nel corso dell’avventura, agendo per lo più da pretesto all’azione martellante del gioco.

Il fascino del Cyberpunk

Ciò su cui Ghostrunner riesce senza dubbio a brillare è il fronte estetico. Per quanto il titolo segua in modo piuttosto classico i canoni del genere di appartenenza, non si può restare indifferenti ai suoi panorami. Le insegne e le luci al neon, la decadenza futuribile, i cunicoli e i vapori: tutto ciò che ci si aspetta dal cyberpunk classico e cupo è presente e godibile.

Avanzare nel mondo di Ghostrunner è semplicemente un piacere per gli occhi per ogni appassionato del genere. Tuttavia, il gioco non spicca per originalità, e non riesce a definire un immaginario da associare univocamente al titolo. Per quanto ben rifinite siano le ambientazioni in cui ci troveremo a trucidare soldati a colpi di katana, l’impressione è insomma quella di trovarsi in uno qualunque dei tanti mondi cyberpunk già visti.

Ghostrunner

Sul fronte musicale il titolo sfoggia invece un’ottima playlist di pezzi principalmente synthwave, come si confà al genere. Il ritmo incalzante, i bassi e le sonorità elettroniche sono da sempre associate a queste ambientazioni, e Ghostrunner anche in questo caso non si distingue, nel bene e nel male. Per quanto riguarda invece il doppiaggio inglese, la qualità è piuttosto buona. Ovviamente non è un gioco fatto di dialoghi, e i personaggi che sentiremo parlare si contano letteralmente sulle dita di una mano.

Ghostrunner e i problemi tecnici

Purtroppo ciò che più è risultato pesante dell’esperienza di gioco in Ghostrunner è stato il suo lato tecnico. Abbiamo giocato sul primo modello di PlayStation 4, che non è certo l’ultimo ritrovato tecnologico. Tuttavia non ci era mai capitato di vedere dello screen tearing così frequente e fastidioso in un gioco su console. E parliamo, sia chiaro, di una situazione quasi costante, che allo stato attuale del titolo non dà tregua al giocatore.

Più in generale Ghostrunner risulta davvero poco ottimizzato e giocato su PlayStation 4 sembra girare su un PC con pessime specifiche tecniche. Dettagli grafici al minimo, effetti molto impastati, tutto concorre a creare l’impatto di un gioco che appare brutto, vecchio, non al massimo. Nonostante si intuisca che la mole poligonale sottostante e gli effetti luminosi sarebbero capaci di gestire un livello grafico migliore.

Samurai cyberpunk

L’idea di realizzare un’opera di questo tipo, con queste atmosfere e questo gameplay, è sicuramente interessante merita attenzione. Per quanto sembri cavalcare molto il momento di tendenza del Cyberpunk in generale, e in particolare il grande fenomeno costituito dal prossimo titolo di CD Projekt.

Tuttavia Ghostrunner non è affatto esente da evidenti difetti, dal punto di vista tecnico, e una poca creatività, dal punto di vista narrativo e ludico. Problemi che relegano un potenziale cult a restare un gioco imperfetto con pochi spunti, al di là di un gameplay divertente e frenetico, che rischia di stancare prima di esaurire le poche ore necessarie a terminare la campagna principale.

7.5

Buono


Ghostrunner è un gioco dal gameplay ricercato e con una buona cura estetica e sonora, che purtroppo però soffre di una realizzazione tecnica imperfetta e di una generale poca originalità, sia sotto il profilo narrativo, sia per quanto riguardo la struttura ludica

PRO

    - Gameplay adrenalinico e divertente
    - Ambientazione cyberpunk
    - Colonna sonora synthwave

CONTRO

    - Ottimizzazione imperfetta
    - Storia poco presente e banale
    - Struttura ludica monotona

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