Recensione Heavy Rain: the origami killer

Corsa contro il tempo

In una cittadina americana dell’East Cost gli abitanti non dormono più sonni tranquilli. Da alcuni mesi corpi senza vita vengono ritrovati affogati in una pozza d’acqua piovana con accanto un origami, macabra firma del terribile assassino. La stampa da un nome all’incubo è “L’assassino dell’origami”.

Sulle sue tracce si mettono una fotografa in cerca di scoop, Madison Paige, un investigatore privato Scott Shelby ingaggiato dalle famiglie delle vittime, un profiler dell’FBI Norman Jayden specializzato in psicologia e metodologia dei serial killer. 01Ciascuno segue la sua pista, spinto alla ricerca della verità, secondo percorsi diversi corrispondenti al proprio essere. A questi si aggiunge Ethan Mars, un architetto di prestigio, dopo che il serial killer rapisce suo figlio Shaun. Tutti e quattro i personaggi pur non avendo un legame diretto con il caso, saranno inevitabilmente coinvolti e le loro strade potrebbero anche incrociarsi per cercare di salvare la vita al bambino. E’ una corsa contro il tempo. Risolvere le indagini prima che l’assassino possa eliminare la sua ennesima vittima.

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Il giocatore è colui che deve dirigere i quattro personaggi principali e seguendo ognuno la propria strada provare a svelare l’identità dell’assassino. Non si tratta di girovagare in lungo e in largo per un ambiente predefinito in pure stile avventura finchè non si trova l’indizio che fa sbloccare il passaggio al prossimo livello. Qui si è spettatori e allo stesso tempo registi di un film nel quale, a differenza di un prodotto per il grande schermo, si possono scegliere le battute e le azioni dei personaggi principali, farli muovere e interagire con gli altri presenti nella scenografia. Questo titolo si discosta dalle normali avventure videoludiche. 78E’ un gioco nel film, e come tale va sempre avanti come giusto che sia, prendendo corpo in base alla situazione generata dal giocatore. Non esiste il “game over”, non esiste una scena ripetuta perchè la si è sbagliata. Nessuna azione pregiudica il prosieguo dell’avventura, si può tralasciare un’azione a favore di un’altra o anche rimanere impassibili e subire gli eventi, buoni e cattivi che siano. Ciò comporta che confrontando la vostra esperienza di gioco con Heavy Rain insieme ad un amico, potreste trovare facilmente di aver vissuto esperienze totalmente diverse.

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Puntando sui sentimenti di ciascun personaggio principale, il giocatore vive, come fosse lui in prima persona, l’esperienza unica che quel personaggio sta esercitando nella storia. Quindi ogni dettaglio è estremamente importante, magari più avanti potrebbe rivelarsi inutile e fuorviante, ma il primo sentore è quello di non tralasciare nulla. Ecco che i dialoghi diventano forse ancora più importanti di ogni altro elemento. In un thriller come questo, ciò che viene detto è più importante di quello che si vede. 41

 

Il fattore esplorazione è molto importante e quindi non va mai dimenticato. Il genere di Heavy Rain resta sempre una avventura grafica dalla trama che tiene incollato il giocatore allo schermo. Ma scoprire anche il più piccolo dettaglio aiuta a completare gli indizi che il giocatore deve mettere insieme per scoprire chi è l’assassino dell’origami. Tutto ruota attorno alle scelte ed alla capacità di innescare le stesse nel miglior modo possibile. Un errore potrebbe risultare fatale con addirittura la morte di uno dei quattro protagonisti. Il destino di ognuno di loro è nelle vostre mani.

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