Dropkick Murphys. Magari questo nome non sarà noto a molti, ma se vi dicessimo che sono un gruppo punk formatosi a Quincy, nel Massachusetts? Niente? Allora fate così, aprite YouTube e cercate “I’m Shipping Up to Boston”. Vi ricorda qualcosa? E’ il brano che li ha resi famosi al grande pubblico nonché apertura di The Departed, il lungometraggio del 2006 con cui Martin Scorsese vinse quattro premi Oscar. L’inconfondibile stile celtico delle musiche svolgeva un ruolo encomiabile nel calare da subito lo spettatore nelle suggestioni irlandesi della sceneggiatura. E’ l’incredibile potere della musica, capace con poche note di trasportare la mente e l’anima in posti ben lontani nel tempo e nello spazio.
Clan O’Conall and the Crown of the Stag si apre con la medesima suggestione fin dalla schermata iniziale. Le note di una melodia celtica iniziano a riecheggiare evocando nel player, da subito, un immaginario collettivo fatto di folklore, usanze, colori e suoni.
Opera dello studio canadese HitGrab Game Labs, che lo ha sviluppato e distribuito dopo una campagna Kickstarter, il titolo arriva il 2 Giugno sull’eShop di Nintendo Switch dopo aver già esordito su Steam.
Ambientato nella landa di Hibernia, il racconto inizia mostrandoci un feroce conflitto tra umani e i Fae, il popolo delle fate nel folklore celtico. I sovrani delle fazioni rivali, compresa la sofferenza nata dal conflitto, decidono di interrompere le ostilità. Si inaugura un lungo periodo di pace, sugellato da una corona incantata donata al re degli umani, la Crown of the Stag. Passano le generazioni finché un giorno Caoránach, la madre dei demoni, decide di rompere la pace rapendo il capo Arden e la corona incantata. Toccherà agli eredi del clan O’Conall correre in soccorso prima che il mondo precipiti nel caos.
Versione provata: Nintendo Switch
Che gioco è?
Clan O’Conall and the Crown of the Stag si presenta come un action platform 2D in cui vestirete i panni di ben tre personaggi, intercambiabili in ogni momento. Gli eredi della clan O’Conall sono estremamente affiatati ma molto diversi tra loro. Kilcannon è un abile spadaccino, Clakshot è un’arciera formidabile ed Haggish è così possente da poter distruggere qualsiasi cosa con la forza delle proprie nude mani.
Apprendere come utilizzare le loro specifiche abilità, non solo offensive/difensive ma altresì legate ad agilità ed interazione ambientale, sarà la chiave per attraversare incolumi le molteplici insidie sul percorso. Non ci saranno solo frenetiche fasi platform da affrontare passando rapidamente da un personaggio all’altro, ma anche furiosi combattimenti ed intricati enigmi ambientali. Ogni livello proporrà un entusiasmante susseguirsi di fasi diverse ed ottimamente amalgamate con un ritmo sempre incalzante e mai banale. Il tutto grazie anche ad uno splendido level design.
Come se questo non fosse motivo sufficiente di encomio, Clan O’Conall stupisce per profondità e cura di ogni suo elemento ludico.
Se il platforming propone una responsività, una precisione ed una ricercatezza simile a quanto visto negli stupendi Rayman Origins e Rayman Legends, il tutto viene ulteriormente esaltato dalla cura riposta nelle restanti componenti. Le fasi action sorprendono mostrando ispirazione da Guacamelee: l’alternanza tra i tre protagonisti nasconde una profondità fatta di combo, contrattacchi, schivate, attacchi speciali… fino ad arrivare addirittura a (semplici) meccaniche di cancel. Le fasi con enigmi ambientali richiedono la collaborazione, diretta e non, dei tre fratelli O’Conall in maniera molto simile a quanto visto nella saga di Trine o nel recente Greak: Memories of Azur.
Dal punto di vista artistico, lo stile hand-drawn colpisce il giocatore con le sue linee ed i suoi colori, che propongono un affascinante mix tra la tradizione celtica e gli echi dell’animazione statunitense per ragazzi. Il tutto è accompagnato da una colonna sonora ricercata e perfettamente integrata con il setting e le ambientazioni.
Perché giocarlo?
Clan O’Conall è a tutti gli effetti una piccola gemma preziosa.
L’amore del team verso il genere di appartenenza è evidente e palese: la precisione e la cura riposta nell’equilibrio ludico, la direzione artistica e l’accompagnamento musicale ispirate e rispettose del folklore celtico, il ritmo incalzante del game design.
Dal punto di vista della longevità, il titolo offre 20 esuberanti livelli colmi di collezionabili e segreti. Raccoglierli sarà altamente consigliato, visto che permetterà di accumulare valuta con la quale aumentare le abilità dei tre fratelli sbloccando nuovi potenziamenti. Sarà possibile raggiungere il 100% di completamento in circa 6 ore.
Una longevità che potrebbe sembrare modesta per alcuni, ma che viene compensata non solo dall’alta qualità del prodotto, ma anche dal suo prezzo. Sebbene il vil denaro costituisce un parametro valutativo (o peggio, giustificativo) estremamente relativo, non si può non segnalare che Crown of the Stag viene offerto a 6,19 € su Nintendo eShop (6,59 € su Steam). Un rapporto qualità/prezzo francamente ottimo.
Perché no?
Nonostante le evidenti qualità, il prodotto HitGrab può palesare a tratti i limiti di una produzione indipendente con un budget contenuto.
Sussistono piccoli problemi di natura tecnica, inevitabilmente figli di valori produttivi modesti. Il titolo mostra ruvidità nella presentazione dei menù e dell’hub, a tratti abbastanza acerbi.
La versione Switch presenta inoltre anche sporadici rallentamenti nella fasi più concitate, sia in modalità portatile sia in modalità docked. Fortunatamente si tratta di episodi isolati e circostanziati, piccole sbavature che non minano l’esperienza ludica né pregiudicano il flow del gameplay.
Come citato, la longevità è contenuta e non ci sarà molto altro da fare dopo aver raggiunto il completamento del titolo. Si tratta di un fattore assolutamente accettabile a fronte del rapporto qualità/prezzo proposto da Clan O’Conall, ma che potrebbe non trovare i favori di una fascia dell’utenza.
Commento finale
Clan O’Conall and the Crown of the Stag mescola sapientemente le migliori caratteristiche di molti action platform 2D creando un titolo divertente ed appassionante. Il folklore celtico fa da base ad una produzione coerente stilisticamente e ludicamente, anche a fronte di piccole sbavature tecniche. Un prodotto imperdibile per i fan del genere e per gli amanti dei titoli indie fatti con la testa e col cuore.
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