La qualità che emerge fin dai primi minuti in compagnia di Rollerdrome non stupisce. Non lo fa perché dietro questo esplosivo progetto ci sono i ragazzi di Roll7, che solo pochi mesi fa ci hanno regalato quella piccola perla chiamata OlliOlli World. Non sorprende dunque che la loro esperienza e passione per il mondo degli sport a rotelle si sia tradotta in un ottimo risultato anche in questo caso. Stavolta, tuttavia, lo fanno mixando al mondo delle competizioni sportive su pattini qualcosa di più… letale.
Pubblicato da Private Division ed in arrivo oggi su PlayStation 4, PlayStation 5 e PC (via Steam), Rollerdrome è con ogni probabilità il titolo più galvanizzante e spietato dell’estate.
Versione testata: PlayStation 5
Che gioco è?
Rollerdrome è uno sparatutto d’azione in terza persona che mescola le meccaniche degli sport estremi in stile Tony Hawk con la frenesia delle sparatorie di Vanquish.
Ambientato in un distopico 2030, vestiremo i panni di Kara Hassan, giovane promessa del Rollerdrome. Questo è il nome di un sanguinario sport estremo con il quale la multinazionale Matterhorn intrattiene e distrae la popolazione dai reali problemi della società e da torbidi giochi di potere. In questo quadro retrofuturistico che ricorda il panem et circensem dell’antica Roma, sarà nostro compito scalare le classifiche di uno sport brutale per far luce su verità e motivazioni personali.
Il quadro narrativo fornisce presupposti e spunti per addentrarsi nella competizione attraverso un gameplay che è il cuore pulsante della produzione.
Per raggiungere l’agognata finale del Rollerdrome, dovremo farci strada attraverso tutte le precedenti fasi preliminari. Il cammino di Kara partirà dunque dalle prove d’accesso e dai primi match, passando per quarti di finale e semifinali. Ogni fase sarà composta da un numero determinato di arene da affrontare e superare: ma ciò non basterà per strappare la qualifica alla fase successiva. Sarà infatti necessario completare anche un numero minimo di sfide all’interno di ciascuna gara. Gli obiettivi interni di ciascuna arena prevedono requisiti come la raccolta di token sparsi, la realizzazione di trick specifici in situazioni esatte, realizzare uccisioni con determinate armi e così via. Una struttura che richiama quella della classica serie di Tony Hawk’s Pro Skater.
Se la struttura è mutuata dai classici del genere, è nella ibridazione con le meccaniche shooter che Rollerdrome offre una svolta decisiva. Realizzare trick sarà funzionale non solo all’accrescimento del punteggio, ma anche ad ottenere rifornimenti di munizioni con le quali uccidere gli avversari che tenteranno di fermarci. Lanciarsi a tutta velocità giù per una rampa, librarsi in volo sopra ad un nemico eseguendo un trick a 360 gradi per poi rallentare il tempo ed ucciderlo con un preciso colpo di fucile sarà una scena all’ordine del giorno. Proseguendo nel gioco si otterranno armi sempre più mortali per poter affrontare nemici sempre più letali, capaci di scatenarvi addosso un inferno fatto di missili, fiamme e raggi energetici. Se parte del gameplay shooter rende omaggio a Max Payne, la sua parte più frenetica e positivamente caotica è un chiaro rimando a Vanquish.
Perché giocarlo?
Rollerdrome è un incredibile concentrato di adrenalina e velocità, arricchito da una presentazione affascinante e ricercata.
La commistione tra sport estremo e shooter in terza persona viene declinata in maniera encomiabile dai talentuosi ragazzi di Roll7. Non solo ogni parte della struttura ludica funziona perfettamente, ma il risultato è un prodotto galvanizzante, coreografico e spettacolare. Nel corso delle arene che vi troverete a visitare, affronterete un generoso numero di avversari diversi, tutti estremamente aggressivi. In pieno stile action game, la scelta della più opportuna strategia offensiva renderà gli scontri e l’azione maggiormente fluidi: la velocità, in Rollerdrome, è la chiave di tutto. Cavarsela sarà sempre una questione di riflessi e velocità di pensiero, grazie anche ad un sistema di controllo ben strutturato.
Se il gameplay è apertamente gratificante nella sua natura arcade, anche la presentazione del titolo non delude.
Rollerdrome si mostra con una grafica in cell shading pulita, volutamente minimalista e con un mix di colori pastello e tonalità plumbee. Una scelta perfettamente idonea a richiamare i toni della mesta realtà distopica raccontata nel titolo. La produzione altresì non incappa in problematiche tecniche che possano minare l’esperienza ludica. La versione PS5 presenta anche il supporto alle funzionalità del DualSense, sia nei grilletti adattivi (che simulano le resistenze dei grilletti delle armi), sia nel feedback aptico.
L’immersione viene inoltre accentuata da un comparto audio incredibilmente curato. L’effettistica è accuratamente distintiva e funzionale al gameplay: riuscirete con facilità a capire quando un’arma si sta scaricando o quando un nemico sta per sferrare il suo attacco. La colonna sonora è un tributo alla musica synth con sonorità anni ’70 firmata da Electric Dragon: scelta praticamente perfetta per il retrofuturismo di Rollerdrome. Impossibile non calarsi nelle atmosfere del titolo fin dal primo ascolto della musica del menù principale, con chiari echi di Arancia Meccanica.
Perché no?
Quello che è il maggior punto di forza di Rollerdrome ne può essere, paradossalmente, anche il suo più grande difetto.
Il rovescio della medaglia di una formula ludica tanto entusiasmante quanto gratificante è dato da una curva di apprendimento facile ma che deve fare i conti con la richiesta di una manualità non indifferente. Il titolo fa un ottimo lavoro nel trasmettere al giocatore le conoscenze fondamentali per arrivare alla fine del torneo. Tuttavia, si chiede in tributo un grande spirito di abnegazione. Saranno infatti necessarie velocità di pensiero ed una corrispondente grande agilità manuale per passare rapidamente dai trick alle tattiche di combattimento, a volte nell’arco di una manciata di secondi. Non è una questione di poco conto, in quanto gli stessi sviluppatori hanno previsto opzioni di accessibilità per facilitare il gioco. Una scelta di cui comprendiamo il senso, ma che comunque non condividiamo visto che il loro utilizzo porta a snaturare la piena esperienza ludica che il titolo offre.
Rollerdrome non è un titolo semplice e richiede l’acquisizione di una certa abilità… soprattutto se vorrete completare il titolo affrontando la modalità Sfida di Sangue. Si tratta di una vera e propria seconda campagna, che vi metterà di fronte a sfide molto più impegnative e brutali.
La produzione Roll7 potrebbe non essere vista di buon occhio da chi cerca una narrativa profonda, o una progressione ludica fondata su meccaniche adventure. E la sua stessa natura ibrida potrebbe trovare delusioni da i puristi dei due generi interessati.
Gli amanti degli sport estremi potrebbero non essere altresì particolarmente impressionati dalla produzione anche a causa di un level design piuttosto lineare. Una scelta sensata per non rendere ancora più caotico e complesso il gameplay, ma che potrebbe scontentare chi si approccia al titolo con determinate aspettative.
Altresì, gli stakanovisti degli action game potrebbero contestare l’eccessivo caos di alcune situazioni. L’esagerazione di alcuni frangenti porta infatti a subire danni quasi inevitabilmente a causa della velocità degli eventi e del numero crescente di pericoli mortali. Un aspetto che i puristi degli stylysh game potrebbero non gradire.
Commento finale
Rollerdrome conferma l’abilità di Roll7 nel creare prodotti originali e di qualità indiscussa. Mescolando gli sport estremi alle sparatorie, il team di sviluppo propone un titolo tanto galvanizzante quanto gratificante. Alcuni piccoli difetti ed un livello di difficoltà che impone una buona manualità potrebbero scoraggiare parte dell’utenza. Tutti gli altri possono allacciare i pattini e preparare le pistole, c’è un campionato da vincere.