Recensione Into the Dead 2

Dal mobile a Nintendo Switch.

Versione testata: Nintendo Switch

Into the Dead 2 è un gioco Survival horror, lanciato originariamente nel 2017 su iOS e Android come titolo free-to-play. Lo scopo del gioco, è quello di sopravvivere a orde di zombi agitati e frenetici mentre il nostro personaggio avanza, limitandosi a spostarsi da sinistra a destra per evitare gli attacchi in arrivo e cercando disperatamente di conservare munizioni preziose. Potremo anche sbloccare una selezione di sidekick animali che attaccheranno gli zeds in arrivo e ci concederanno piccole ricompense per aiutarci qua e là.

“Un gameplay  semplice ma troppo ripetitivo”

Il gameplay è piuttosto semplice e ripetitivo, come ci si potrebbe aspettare da un auto-runner, ma tutto funziona al meglio, tranne che per qualche strampalata situazione in cui siamo stati presi alla sprovvista anche se siamo più che sicuri di aver effettuato una schivata di successo o di aver piazzato un colpo alla testa chirurgico. C’è una storia da seguire nella campagna principale, in cui ciascuno dei sessanta livelli proposti è accompagnato da una bella battuta radiofonica (attraverso i walkie talkie) tra il protagonista, James e sua sorella che è in fuga e sta cercando di sopravvivere all’invasione di zombi con ciò che resta della sua famiglia. È una narrazione prevedibile (davvero, non ci aspettavamo qui un capolavoro horror zombi sovversivo) che si rifà ad una lista infinita dei film del genere, ma almeno fornisce una sorta di inquadramento narrativo di base per tutto il playthrough. Non mancano però momenti ad alta tensione, nei quali si percepisce chiaramente il malessere del protagonista di non poter fare di più. Il tutto è accompagnato da un discreto doppiaggio.

Gameplay

Un gameplay sicuramente non innovativo e non molto diverso da quello iOS e Android; basta giocare ad una manciata di livelli per vedere praticamente tutto in termini di meccaniche offerte – a parte un paio di nuove armi e torrette armate che aggiungono una varietà soltanto temporanea. Il cuore pulsante di Into the Dead 2 è in realtà lo sblocco e l’aggiornamento costante di nuove armi, ricompense e partner canini, piuttosto che il gameplay in se. È una diretta conseguenza della sua natura di titolo FTP, ma non è stato fatto nulla per migliorarne la godibilità su Switch, il che porta rapidamente ad abbandonarlo. I livelli sembrano quasi desiderosi di farci passare il più rapidamente possibile al successivo, verso la schermata XP in modo da poter vedere a che punto siamo per poter accedere al prossimo. Le ambientazioni proposte sono abbastanza varie. Foreste, campi di grano e gallerie.

Armi per tutti i gusti

In compenso, ci sono un sacco di armi da sbloccare. Tutte molto belle e ben dettagliate; abbiamo di tutto, dalle pistole a doppia impugnatura ai fucili antisommossa, i bazooka, i vecchi fucili dallo stile occidentale, le mitragliatrici e alcuni fantasiosi archi composti, ma le meccaniche di fuoco in realtà sono fin troppo semplificate – essendo del tutto assente la possibilità di individuare singole parti del corpo, ad esempio, far saltare le gambe di un nemico per lasciarlo strisciare verso di noi – e non siamo sicuri che tutta questa varietà di armamentario faccia davvero la differenza. Si tratta soltanto di roba da sbloccare e di raggiungere il prossimo potenziamento. Certo, un bazooka sarà più efficace rispetto a una pistola, ma ci ritroveremo a correre continuamente automaticamente in avanti, muovendoci da sinistra a destra per evitare i nemici, nulla di più.

“Sessanta livelli, ognuno praticamente uguale all’altro”

Ci sono inoltre, molti add-on che possiamo aggiungere alle nostre pistole per rendere le cose più facili mentre ci facciamo strada attraverso i non morti: munizioni esplosive, velocità di fuoco migliorata, munizioni penetranti e molto altro – ma ancora una volta, non sembra che riescano a diversificare il gameplay. La campagna principale, come detto in precedenza, ha sessanta livelli, ognuno praticamente uguale all’altro, salvo qualche momento di novità.

Alla fine la varietà è data da una manciata di missioni secondarie extra che si sbloccano lentamente man mano che avanziamo nella campagna principale. Queste “mini avventure” ci vedono assumere il controllo di diversi personaggi in nuove location e introducono anche alcuni partner umani che possiamo utilizzare per attaccare i nemici. La prima di queste missioni, ambientata all’indomani di un incidente aereo militare in una zona di guerra infestata da zombi, si è dimostrata in realtà essere molto più interessante da giocare rispetto all’avventura principale. Detto questo, e con il rischio di diventare ripetitivi come accade per un gioco per smartphone gratuito, il gameplay è sempre lo stesso.

Al termine di ogni livello è possibile ottenere una ricompensa aprendo una loot box che permette di ricevere, munizioni speciali e altri oggetti utili, fra cui l’oro. Il sistema di ricompensa deriva direttamente dalla versione mobile. A differenza di quest’ultima però, oltre ad essere più corposi, riducono al minimo il crafting. Tutto si basa sull’ottenimento dell’oro, il che rende il sistema di crescita del personaggio, lento e frustrante.

Modalità arcade

A completare le diverse modalità di gioco offerte qui è una modalità arcade standard che accresce la difficoltà e il numero di zeds da uccidere per passare alla missione successiva. Ovviamente, essere ripetitivi andrebbe bene a un certo prezzo, a un prezzo ragionevole, quanto detto può essere trascurato, ma forse il problema più grande di Into the Dead 2 su Switch – e sicuramente il motivo per cui lo stiamo giudicando così duramente – è che costa 34.99 €. Dobbiamo anche menzionare che ci sono due pacchetti DLC con licenza: Ghostbusters e Night of the Living Dead, che ovviamente suonano entrambi fantastici e potrebbero essere delle piccole aggiunte davvero interessanti a ciò che è contenuto nel gioco principale.

Grafica

Into the Dead 2 ha una grafica molto bella, è ben fatta, ma non c’è molto altro che ci spinga a consigliarvi di vivere l’esperienza di gioco qui offerta, indipendentemente da quante modalità sbloccabili ci siano – non vale il prezzo di vendita. Questo è un piccolo gioco di sopravvivenza a base di zombi, a volte leggermente eccitante, costruito attorno a un infinito trambusto di elementi da sbloccare, che non forniscono nulla in termini di varietà di gameplay (o persino varietà nemica). È qualcosa in cui saremmo più che felici di immergerci gratuitamente sui nostri telefoni, ma non c’è assolutamente motivo per cui possiamo onestamente raccomandare l’acquisto della versione Switch a questo prezzo.

Conclusione

Into the Dead 2 è un gioco di sopravvivenza auto-run piuttosto divertente e ben fatto che arriva su Switch a un prezzo assolutamente fuori di testa. Il gioco principale è abbastanza godibile per alcuni minuti, ma ha una profondità che ci si aspetterebbe di trovare in un gioco nato come un’esperienza mobile free-to-play. È stato riempito con un sacco di modalità extra e sono tutte perfettamente funzionanti, ma è sempre la stessa cosa seppur con impostazioni leggermente diverse. Se vi piace correre attraverso ondate infinite di zombi mentre sbloccate molto lentamente le armi che vi illudono di star cambiando in qualche modo quell’esperienza, acquistatelo, ma per tutti gli altri vi consigliamo di lasciar perdere.

Into the Dead 2
6.0 / 10 4News.it
Disponibile suSwitch
Pro
    - Grafica curata
    - Un sacco di pistole e missioni extra da sbloccare
    - Cagnolini assassini
Contro
    - Troppo costoso su Switch
    - Gameplay fin troppo ripetitivo
    - Meccaniche di crescita del personaggio tediose
    - Gli zombi sono persino più stupidi di quanto ci aspetterebbe da persone non morte
Riassunto
Se vi piace correre attraverso ondate infinite di zombi mentre sbloccate molto lentamente le armi, che vi illudono di star cambiando in qualche modo quell'esperienza, acquistate Into the Dead 2, ma per tutti gli altri vi consigliamo di lasciar perdere.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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