Nel panorama indipendente, a volte è possibile incontrare idee così folli che spontaneamente sorge il dubbio di come possano funzionare: è il caso di It’s a Wrap!. Il titolo di esordio del team francese Chanko Studios si è infatti posto una semplice quanto geniale domanda: cosa succederebbe se il player potesse “giocare” con il montaggio e la regia di una scena d’azione? Decidere ad esempio quando far apparire un elemento di scenografia o il momento esatto per attivare un effetto speciale, per permettere all’attore protagonista di completare una scena complessa senza rimetterci l’osso del collo. Suona intrigante?
Edito da AMC Games, It’s a Wrap! è un interessante incrocio tra un vivace platform 2D ed un complesso puzzle game ispirato alla rutilante industria cinematografica degli anni ’80. Nei panni ora dell’attore protagonista, ora del regista, l’obiettivo del player sarà completare la produzione della pellicola per tentare un nuovo grande successo… nei cinema di serie B.
It’s a Wrap! è disponibile dal 23 Agosto per PC (via Steam) e dal 31 Agosto per Nintendo Switch (via eShop).
Versione testata: Nintendo Switch
Dai, dai, dai!
Johnny Rush è una iconica star del cinema anni ’80, oramai non più sulla cresta dell’onda. Anche la sua forma fisica ha visto giorni migliori, pur preservando una reattività ed un’agilità ragguardevoli. Una nuova giornata, un nuovo film di serie B per un regista da strapazzo, nella speranza di uno script decente. Il director, dal canto suo, vuole solo portare a termine la propria pellicola da quattro soldi, ma tutto sembra cospirare contro di lui. Troveranno un modo per collaborare e dar vita al prossimo re dei botteghini?
It’s a Wrap! parte da una premessa narrativa dissacrante, che guarda con affetto ed ironia alla Hollywood di quarant’anni fa (si, son passati quaranta anni dagli anni ’80). Omaggi a pellicole di genere si contrappongono a citazioni di alcuni grandi capolavori rimasti nell’immaginario collettivo, per una storia che scivola senza grosse pretese se non quelle di fornire un background simpatico e piacevole per ogni giocatore.
In questo senso, ogni elemento della presentazione intende ammiccare al pubblico. A partire dalla direzione artistica, un semplice e pulito stile cartoon, passando per la colonna sonora, ricca di motivetti che fanno eco a ben più famose incisioni, It’s a Wrap! è un piccolo prodotto di un artigianato di qualità, forse non così indimenticabile o carismatico, ma assolutamente funzionale.
Il comparto tecnico sostiene la produzione con puntualità, non perdendosi in tentennamenti. La versione Switch da noi testata si è dimostrata infatti solida, tanto in modalità docked quando in modalità portatile. Proprio quest’ultima ci è apparsa particolarmente convincente, grazie alla possibilità di usare il touchscreen per interagire con il particolare gameplay della produzione. Perché si, dove il titolo Chanko Studios pone il punto esclamativo, è nell’impianto ludico.
E’ coffee break, signori!
It’s a Wrap! decide di essere due cose: da un lato, un classico platform 2D, dall’altro lato un ingegnoso puzzle game. Il punto di incontro? La predisposizione della scena.
Il team di sviluppo suddivide infatti ciascun livello in due fasi distinte. A partire dallo studio del copione, Johnny Rush dovrà compiere azioni specifiche all’interno di una specifica sequenza di eventi. Tuttavia, spetterà al regista predisporre la scena affinché l’attore possa completare il suo lavoro sano e salvo.
E così, nella fase di predisposizione della scena, il regista si armerà di megafono e coordinerà attori, scenografie ed effetti speciali per far funzionare le tempistiche nell’ottica della performance di Rush. Per farlo, il player dovrà agire su un vero e proprio montaggio, che verrà visualizzato a schermo rievocando la grafica dei più noti programmi di editing video. Sarà possibile così riordinare gli elementi di ciascuna scena, per cercare la sequenza perfetta ed ottenere il ciak perfetto. Così, potremo ad esempio ritardare la comparsa di un ostacolo, o accelerare la tempistica di un elemento, giocare con il posizionamento delle piattaforme e molto altro.
Una volta che sarete soddisfatti del vostro operato, potrete passare la mano a Rush che proverà a girare la scena grazie alle sua abilità atletiche. Fasi platform, battaglie spaziali ed inseguimenti d’auto… ma se qualcosa andrà male e la scena semplicemente non funzionerà? Beh, il regista interverrà per far ripetere tutto da capo, tornando alla fase di studio degli elementi scenici.
Il concept di It’s a Wrap! è semplicemente brillante. Non solo pone il player di fronte ad enigmi originali e ad un gameplay fresco, ma altresì getta un piccolo e modesto cono di luce sul mondo della cinematografia e del gaming. Attraverso lo studio delle scene, non sono stati pochi i momenti in cui abbiamo ammirato, in prospettiva, il lavoro dei grandi registi o la perfezione del level design dei capolavori platform. Si è dunque rivelato un inaspettato ed estremamente piacevole aspetto educativo.
Voglio che apri tutto, voglio che smarmelli
Un esordio dunque totalmente soddisfacente per il team francese? Diciamo di si, a patto di tenere bene a mente alcuni aspetti.
Anzitutto, è fondamentale essere piuttosto chiari: It’s a Wrap! è un titolo originalissimo, ma che potrebbe indisporre parte del pubblico a causa della sua enorme vocazione al trial & error. Per natura stessa del concept ludico, il fallimento fa parte delle dinamiche intrinseche del titolo, così come il continuare a riprovare una scena finché non si trova la giusta chiave di lettura per farla funzionare. Si tratta di un prendere o lasciare: coloro che hanno una spiccata sensibilità per comprendere le tempistiche ludiche di un level design, saranno capaci di risolvere senza grandi problemi le sfide del titolo. Viceversa, chi non è abituato a “leggere” tra le righe della programmazione videoludica, potrebbe dover sbattere la testa per tante, tante volte. It’s a Wrap! non è un titolo semplice e non è per tutti.
Fin dal tutorial, infatti, il gioco mette il player davanti a situazioni di non così semplice lettura. Fortunatamente, è possibile chiedere dei suggerimenti per “fissare” alcuni elementi della scena e semplificare il lavoro del regista. Resta bene inteso che poi toccherà a Rush il percorrere le sezioni e portarle a termine interpretando il livello così come impostato. I livelli stessi tendono, ovviamente, a diventare sempre più complessi e ci è accaduto spesso di ragionare un bel po’ prima di trovare la soluzione.
Tuttavia, ne emerge una ulteriore considerazione. Il numero di pellicole e livelli presenti è discreta, così come molto piacevole la varietà delle situazioni, tuttavia, come per tutti i puzzle game, la longevità è per sua stessa natura piuttosto soggettiva. In questo senso, sarebbe stato preferibile contare su un’offerta ludica più estesa. Si tratta, ad ogni buon conto, di un ottimo esordio (con un altrettanto invitante price tag) che, ci auspichiamo, sia un buon punto di partenza per un’evoluzione del concept, sia qualitativamente sia quantitativamente.
Commento finale
Chanko Studios esordisce nel panorama indipendente con un’idea brillante alla base di It’s a Wrap!. A metà tra platform 2D e puzzle game nei panni di un regista, la produzione francese mette sul piatto un mix interessante e divertente in cui si respira un piacevole vento di freschezza. Al tempo stesso, il titolo non è esattamente per tutti, vista una formula ludica pesantemente dipendente dal trial & error ed una difficoltà media piuttosto alta. Al netto di queste osservazioni, si tratta di uno dei titoli più originali che abbiamo avuto modo di provare negli ultimi anni: buttarci almeno un occhio è pressoché imperativo.