Dobbiamo essere sinceri: il percorso di avvicinamento a Killing Floor 3 non è stato particolarmente sereno, soprattutto negli scorsi mesi. Al netto di quanto di buono emerso nel corso della closed beta (raccontato con dovizia di particolare nell’anteprima del nostro Bernardo), il responso del testing era stato così severo da spingere Tripwire Interactive a rinviare il lancio di quattro mesi.
Molteplici le criticità segnalate dai fan, che spaziavano da rilevanti problematiche tecniche (che coinvolgevano non solo animazioni ed interfaccia utente, ma anche stuttering invasivo e netcode instabile) alle preoccupazioni legate al bilanciamento generale del nuovo equilibrio ludico, passando per le polemiche riguardanti il carattere potenzialmente invasivo delle microtransazioni. Di fronte ad un quadro così delicato, la software house di Roswell si è impegnata a migliorare il gioco in ossequio ai feedback della community. Sarà riuscito il franchise nato 16 anni fa da una mod di Unreal Tournament 2004 ad evitare uno spiacevole passo falso (soprattutto dopo l’iconico secondo capitolo)?
Killing Floor 3 sarà disponibile dal 24 Luglio su PC (via Steam e Epic Games Store), PlayStation 5 ed Xbox Series X|S.
Versione testata: PlayStation 5
Questo è il futuro?
Siamo nel 2091. Sono trascorsi circa settanta anni dagli eventi di Killing Floor 2, senza tuttavia un reale miglioramento nel mondo. La megacorporazione Horzine ha infatti continuato a spadroneggiare, arrivando a creare una nuova letale generazione di Zed, zombi bio-ingegnerizzati il cui unico obbiettivo è l’eradicazione di qualsiasi forma di vita. In questo scenario disperato, l’ultima speranza del genere umano è rappresentata Nightfall, un gruppo di specialisti pronti a rappresentare l’ultima linea di difesa contro le atroci mostruosità di un futuro in rovina.
Ancora una volta, Tripwire Interactive fornisce ai giocatori un pretesto per imbracciare le armi e fare stragi di Zed con un action a tinte horror da poter affrontare in solitaria e (soprattutto) cooperativa. Contrariamente al passato, tuttavia, Killing Floor 3 decide di abbandonare le atmosfere punk ed industriali del passato in favore di uno stile dark futuristico. Il risultato finale, quantomeno dal nostro punto di vista, non riesce ad incidere allo stesso modo, a causa di una direzione artistica che, al netto di mostruosità ben caratterizzate, appare fin troppo asettica e piuttosto lontana dai tratti amati dalla community.

La scelta sottesa alla nuova direzione artistica appare figlia della decisione di realizzare Killing Floor 3 con l’Unreal Engine 5. Notoriamente un motore grafico dalle grandi possibilità e dalla resa visiva impattante, nel corso degli anni si sta rivelando un’opzione foriera di grattacapi per gli sviluppatori di fronte a prestazioni ben lontane dalla stabilità. In questo senso, Killing Floor 3 risolve gran parte degli imbarazzi incontrati nel corso dell’ultima closed beta. La situazione generale appare dunque migliore rispetto alle preoccupazioni degli ultimi mesi. Pertanto siamo ancor più fiduciosi che il costante supporto promesso dagli sviluppatori possa condurre a prestazioni sempre migliori nel corso delle prossime settimane.
Un paio di menzioni speciali le vogliamo riservare al M.E.A.T. System ed al comparto audio. Il primo ritorna anche in questo capitolo con un evidente potenziamento della componente gore. Mutilazioni e fiumi di sangue sono ancor più copiosi rispetto al passato e gli amanti dello splatter avranno di che gioire nell’ammirare i grotteschi scenari tinti del sangue del malefici Zed. Il secondo invece rappresenta un fiore all’occhiello per la produzione, che ci sentiamo di promuovere senza riserve. Le effettistiche sono di alta qualità e la colonna sonora mischia efficacemente grunge/metal e tecno per un risultato galvanizzante. Se siete tra coloro che non hanno apprezzato particolarmente la soundtrack di Doom: The Dark Ages, qui avrete di che sfregarvi le mani.

Un lavoro per specialisti
Pur nel segno della continuità nei suoi capisaldi ludici, la rivoluzione più grande di Killing Floor 3 ruota attorno all’introduzione degli specialisti.
Attingendo a piene mani dagli hero shooter, Tripwire Interactive ha in buona sostanza adottato un roster di personaggi caratterizzato da abilità specifiche e uniche. Abbiamo così il classico soldato adatto ad ogni situazione, il medico di turno destinato ad assistere la squadra, il cecchino infallibile, il tecnico di supporto, il panzer inarrestabile e così via. Ciascun personaggio, a sua volta, possiede un proprio vasto albero delle abilità dal quale attingere nuovi attacchi speciali e caratteristiche migliorate. A loro volta anche le armi hanno ricevuto una rinfrescata, con maggiori opzioni di personalizzazione nei loadout nonché un sistema di potenziamento rinnovato legato al ritrovamento di progetti e materiali.

Un sistema a classi, quello abbracciato da Killing Floor 3, che da un lato incrementa e razionalizza la portata strategica delle scelte nel contesto della costruzione di ciascun team, ma dall’altro ha un prezzo da pagare non indifferente. Ci riferiamo infatti all’abbandono di una delle caratteristiche più apprezzate della saga, quella personalizzazione pressoché totale che permetteva a ciascun giocatore di creare il proprio alter ego con ben pochi limiti e restrizioni funzionali. Abbiamo apprezzato la coraggiosa scelta di Tripwire Interactive nel voler prendere una direzione fresca (e giustificata sotto il profilo del game design) per rinnovare l’IP. Soprattutto perché, anche al netto del cambio di rotta, le opzioni per realizzare il vostro personalissimo alter ego sono davvero moltissime. Al contempo, non siamo così sicuri che ai fan di lunga data potrà andare giù questa rivoluzione.
Tuttavia, è altrettanto innegabile che gli sforzi degli sviluppatori siano stati concreti. Una volta compresa ogni sfumatura del nuovo sistema imbastito dal team di sviluppo, ci si accorge che Killing Floor 3 offre un evidente tocco RPG. Ognuna delle sei classi disponibili è infatti non solo gnoseologicamente unica (grazie alle caratteristiche specifiche ed agli skill tree) ma anche estremamente duttile. Soprattutto perché ciascuno degli specialisti può di fatto usare qualsiasi arma. Tripwire Interactive ha così dimostrato di aver implementato numerose modifiche sulla base proprio di quei feedback che avevano portato al rinvio della release originaria. E checché se ne dica, è un risultato degno di encomio. Sperando non venga vanificato da scelte avventate in tema di season pass e microtransazioni… per ora non sembra questo il caso e speriamo resti così.

Orda dopo orda
Killing Floor 3, ad ogni buon conto, preserva le caratteristiche strutturali da horde shooter che ne ha decretato il successo nel corso degli anni.
Da una base di partenza, i giocatori si troveranno ad affrontare orde di famelici Zed in scenari devastati, spendendo il denaro guadagnato per potenziare l’equipaggiamento. Il tutto fino a raggiungere la sfida col boss finale selezionato casualmente. E poi si ricomincia. Un loop decisamente solido e collaudato, che gli sviluppatori si son ben guardati dal toccare. Le mappe, dal canto loro, sono divertenti e ben caratterizzate. Il merito è di un attento level design ricco di punti di interesse ed interazioni in grado di aiutare i giocatori a sopravvivere.

Purtroppo però, allo stato attuale dove emergono le perplessità è nella varietà dei contenuti disponibili. Zed e boss sono infatti pochini, con le inevitabili conseguenze dal punto di vista della frenesia delle partite. Persino le mappe, che abbiamo apprezzato, mancano della randomicità che fornirebbe loro il vero pepe. A furia di partite, apprendere l’esatta sequenza di spawn e sfruttare le falle di posizionamento fanno scemare le frenesia in loco di una stanca metodica.
Un po’ di delusione anche per l’assenza di una modalità storia adeguata. Soprattutto dopo le dichiarazioni degli sviluppatori sul desiderio di un maggior interesse verso l’esperienza per giocatore singolo. Ovviamente comprendiamo che il focus della produzione sia altrove. Tuttavia sarebbe stato il giusto pretesto per rivolgersi ad un pubblico più vasto. Incrementando altresì anche la varietà di situazioni e missioni, che ora come ora son fin troppo di routine.

Commento finale
Killing Floor 3 è il capitolo più ambizioso dell’horde shooter di Tripwire Interactive. Un coraggio che passa attraverso la scelta di un nuovo stile estetico nonché di un sistema di classi che avvicina il titolo agli hero shooter, pur preservandone le caratteristiche ludiche fondamentali che hanno decretato il successo della serie. Sanguinoso ed adrenalinico, la terza invasione degli zed presta tuttavia il fianco a qualche critica a causa di un’offerta contenutistica di lancio un po’ ridotta e di alcune scelte che potrebbero interdire i fan più tradizionalisti. Con l’incoraggiante promessa di un supporto costante e duraturo, gli sviluppatori potrebbero regalare al pubblico un’esperienza imperdibile: incrociamo le dita!











