Recensione Kingdom Come: Deliverance 2, un GdR di proporzioni epiche

A distanza di quasi sette anni dal lancio del “travagliato” Kingdom Come: Deliverance, Warhorse Studios, torna con il successore: Kingdom Come: Deliverance 2. Non dissimilmente dal primo capitolo, lo sviluppo non è stato propriamente semplicissimo – si è rivelato piuttosto difficile a causa della necessità di mantenere un equilibrio tra accuratezza storica e nuove meccaniche di gioco. Una fase chiave dello sviluppo è stata l’espansione del team di Warhorse Studios, che ha collaborato con l’editore Deep Silver. Sono state introdotte risorse e specialisti aggiuntivi per garantire un elevato livello di qualità. Gli sceneggiatori hanno studiato attivamente documenti storici e cronache per preservare il realismo che i fan della prima iterazione hanno amato così tanto. È stata prestata particolare attenzione a dettagli come la situazione politica, le caratteristiche culturali e la vita quotidiana dell’Europa nel XIV secolo. Una fase importante dello sviluppo è stata l’introduzione del feedback della community. Gli sviluppatori hanno preso in considerazione molte richieste dei giocatori, tra cui il miglioramento al sistema di combattimento, l’aggiunta di più missioni e l’espansione del mondo aperto. Ciò ha permesso allo studio di adattare il progetto alle aspettative del pubblico senza perdere la sua unicità. Tuttavia, a causa della pandemia da COVID-19, il processo di sviluppo ha subito alcuni ritardi, che hanno influenzato la data di lancio. Il gioco inizialmente doveva essere pubblicato per console e PC entro la fine del 2024 e – invece – è stato dapprima rinviato al 11 febbraio 2025 per poi essere anticipato al 4 febbraio 2025. Il titolo del 2018, al netto di diverse imperfezioni (risolte nel corso del tempo a suon di patch correttive), ci ha piacevolmente sorpreso; chi vi scrive lo aveva definito: “Potenzialmente, Kingdom Come: Deliverance può ambire al posto di miglior RPG del 2018 per quanto ci riguarda. La ricchezza che ci ha offerto il titolo di Warhorse Studios non la vedevamo da tanto tempo in una produzione di questo tipo. Non fatevi ingannare dall’aspetto simil The Witcher 3: abbiamo richiamato i CD Project Red per i dovuti confronti, ma l’opera storica di Warhorse Studios ha un carisma tutto suo. Quello di un titolo Europeo, che abbandona il fantasy per concedersi il lusso del realismo storico.“

Dopo esserci calati completamente nel sequel e averlo giocato per tantissime ore, possiamo anticiparvi che sebbene sembri piuttosto simile a Kingdom Come: Deliverance, è molto più rifinito del gioco originale, con un sistema di combattimento modificato e decisamente più intuitivo e funzionale, sistemi profondi e diversificati che fanno in modo che un determinato stile di gioco impatti ancora di più sullo stesso, alcuni scenari davvero spacca mascella e (quasi) nessun bug o glitch durante le missioni (il che in un prodotto così vasto non è da poco). Tuttavia, è ancora caratterizzato da un ritmo lento e compassato (soprattutto nelle prime 7/8 ore di gioco) e – in determinate situazioni – tediosamente realistico e pesante. Una pesantezza che poi capirete e intenderete nel senso buono del termine che vi farà sentire quello che dovete fare e come lo dovete fare, proprio come si faceva nel medioevo. Stavolta però lo scudiero (Henry) è un po’ più esperto; ora è un cavaliere – seppur fin troppo scanzonato – in addestramento … che superato lo scalino iniziale, vi garantiamo vi farà vivere una epica avventura!

Kingdom Come: Deliverance 2 sarà disponibile per PC (via Steam), PlayStation 5 e Xbox Series il 4 Febbraio 2025.


Versione testata: PC (Steam)


Storia

L’apertura di Kingdom Come: Deliverance 2 è a dir poco roboante e segue un assedio al castello mentre si è intenti a combattere al fianco di Sir Hans Capon. Quando le cose cominciano a precipitare, veniamo rimandati indietro nel tempo di diverse settimane all’arrivo di Henry e Hans nella regione, chiedendoci come questo inizio apparentemente pacifico vada a culminare nella battaglia a venire. L’incipit, da soltanto un piccolo assaggio di ciò che il futuro ha in serbo per il nostro protagonista, Henry di Skalika. Conosciuto dal gioco precedente, Henry è ancora una volta il protagonista principale, il figlio di un fabbro che ha perso i genitori quando il suo villaggio natale, Skalitz, è stato saccheggiato dalle forze di Sigismondo. Questa volta, si reca al castello di Trosky con Sir Hans Capon come sua guardia del corpo per cercare alleati contro Sigismondo. Purtroppo, a seguito di una decisione nefasta e disgraziata, si ritrova – suo malgrado – in un villaggio (Troskowitz) privo (o meglio ancora, spogliato) delle sue vesti pregiate, equipaggiamento, denaro e soprattutto di esperienza e abilità. A differenza di giochi che vi fanno indossare i panni di un soldato esperto ma in qualche modo privo delle sue migliori abilità, non spiegando davvero il perché, in KCD2, niente è lasciato al caso. Il modo in cui inizia la storia di Kingdom Come: Deliverance 2 giustifica il motivo per cui Henry non è abile come dovrebbe, e finisce per avere senso insieme a come funziona la progressione.

Il vostro percorso dipende da voi

Non approfondiremo il plot narrativo per evitare annosi spoiler, ma vi basta sapere che ci ha tenuti incollati allo schermo attraverso il suo intricato sviluppo. Kingdom Come Deliverance 2 è un calderone ricchissimo, pieno di contenuti secondari coinvolgenti, attività più piccole che richiedono attenzione e missioni secondarie (che non rappresentano soltanto una continuazione della storia di Henry, ma che mettono in risalto anche eventi storici chiave dell’epoca) che si intrecciano alla storia principale in modo che il giocatore non si senta ricompensato esclusivamente a mezzo di beni materiali, ma anche attraverso una sorta di ricompensa narrativa. Una narrativa che rispetta le decisioni del giocatore e sul come intenda approcciarsi alla stessa. Vi piace derubare la gente? Ubriacarvi e fare a pugni con persone a caso per strada? Kingdom Come Deliverance 2 promuove percorsi di progressione unici per attaccabrighe, ladri e ubriachi. Il tutto mentre la gente della Boemia nota le vostre azioni, borbottando tra di loro, e portando a conseguenze durature e di impatto. Siamo rimasti sbalorditi su come diversi stili di abbigliamento – ad esempio – possano influenzare il carisma del protagonista o ancora, se non vi fermerete un attimo per lavarvi al tinello, puzzerete o ancora, i vestiti insudiciati rimarranno sporchi come una specie di debuff permanente.

Gameplay

Una delle prime cose che abbiamo notato è stato il miglioramento del combat system; nel primo gioco, si hanno a disposizione cinque input direzionali per eseguire un attacco, così come un fendente centrale, richiedendo di avere un certo tempismo per eseguire combo e parate e superare in astuzia i nemici. L’idea era quella di renderlo altrettanto fedele alla realtà, ma ne è uscito fuori un meccanismo piuttosto ostico da assimilare, complice anche la non sempre precisa responsività dei comandi prescelti. In Kingdom Come Deliverance 2, il sistema è leggermente più semplificato, dinamico e immediato; ma ciò non va assolutamente a scapito della complessità, ma bensì più a vantaggio del divertimento e dell’immersività dell’azione. Avete sempre cinque input direzionali di sinistra, destra e in alto, con l’indicatore in basso adibito al fendente centrale. Rimane intatto e invariato il controllo nel corso del “duello”, così come la tensione nell’affrontare l’avversario, ma sta anche a significare che ora è più semplice passare (con una fluidità incredibile) – da una direzione all’altra – durante l’attacco e contrattaccare più prontamente quando a schermo apparirà uno scudo di colore verde. In quest’ultima circostanza, è possibile effettuare quello che comunemente viene indicato come parrying; il che – con il giusto tempismo – “romperà” brevemente le difese del nemico di turno permettendovi di “rispondere” all’attacco. Naturalmente, non è possibile infliggere colpi concatenati sperando che il nemico semplicemente capitomboli. Tutto va ragionato, tutto va studiato (perché la stamina si riduce abbastanza velocemente) e (in caso le cose dovessero mettersi male), allontanarsi per un attimo non è affatto sbagliato. Ha senso che Henry – divenuto più esperto rispetto all’iterazione originale – si senta più a suo agio nel combattimento in generale – il che, come anticipato, si traduce (per il giocatore) in un maggiore divertimento grazie a queste sottili ma brillanti modifiche. Imparare combo e altre tecniche completando le missioni secondarie (Addestramento Combattimento I e Addestramento Combattimento II) è importantissimo per approcciarsi al meglio agli scontri. Altresì, il livello di resistenza è essenziale; se lo si esaurisce il blocco/parata non sarà efficiente e Henry subirà danni maggiori (la stessa logica è applicata agli avversari).

Ci è piaciuto molto anche il sistema di progressione. Quasi tutto ciò che farete nel gioco avrà un impatto sulla reputazione e sulle abilità. Nel corso dell’avventura sarà possibile ottenere punti talento da usare per migliorare attributi, abilità e Arte bellica. Ci sono un sacco di abilità individuali che vale la pena approfondire (e che si vanno a dipanare nel nutrito albero delle abilità del nostro Henry) e sembra che si possa davvero fare in modo che Henry rappresenti il personaggio che desiderate. Per migliorare il personaggio è consigliabile completare 2-3 missioni secondarie su ciascuna mappa per sperimentare il mondo aperto e acquisire più esperienza prima di seguire le missioni principali. Per quanto riguarda la reputazione, invece, se verrete scoperti a rubare o ad entrare nelle case (anche aprire una porta chiusa può fare insospettire gli NPC), la gente vi etichetterà (e vi tratterà) come un ladro e agirà di conseguenza (denunciandovi alle guardie o affrontandovi direttamente), sia se effettivamente avete fatto qualcosa (magari vi siete cimentati nello scassinamento a mezzo dei grimaldelli) e sia quando non avete effettivamente commesso dei crimini. Anche se non verrete beccati, scopriranno che eravate in città e se qualcosa dovesse essere stato trafugato dedurranno che siete stati voi, e guadagnerete (senza necessariamente passare del tempo in una cella di prigione) reputazione come ladro. Perdere questa reputazione è incredibilmente costoso, richiedendovi di svuotare il portafoglio (pagando un’indulgenza) o di intraprendere una missione di buona volontà (un peregrinaggio imposto da un prete) che richiede molto tempo o di accettare la gogna e la relativa umiliazione pubblica (il che incrinerà temporaneamente i vostri rapporti con la gente). Altresì è possibile comportarsi onestamente, magari aiutando qualcuno in difficoltà. Le voci girano rapidamente e tutti in zona sapranno come vi siete comportarti. In realtà, molto può essere gestito a mezzo della dialettica. Nello specifico, è possibile “provare” ad evitare un “assalto corpo a corpo” magari facendo forza sul carisma (che sfrutta il nostro aspetto da nobile e la reputazione) oppure sulla possenza (passando pe un eroe protettore dei più deboli) o ancora sull’intimidazione (quando la diplomazia fallisce) fino ad arrivare alla coercizione e alla dominanza. Tutti modi che di base hanno la persuasione e che verrà influenzata dagli attributi citati e dalle abilità possedute. Si tratta di un sistema che va a determinare il pensiero degli altri (che ci circondano) verso di noi. Proprio come nella vita reale, insomma, permettendoci di interagirne con gli le persone nel modo che più ci aggrada e facendo si che il gioco risulti essere estremamente coinvolgente (quasi come se ci trovassimo noi – carne e ossa – nei luoghi visitati da Henry).

Sono così tanti gli stili di gioco non solo possibili ma chiaramente presi in considerazione dagli sviluppatori. Volete essere un Soldato, allora c’è un ricco e stratificato sistema fra combo, armature e armi che eccellono contro diversi tipi di nemici. Desiderate un approccio più furtivo? Potete benissimo farlo come Sentinella nascondendovi nell’ombra (o nella foresta), compiendo missioni senza fare rumore e furtivamente, in modo che non vi scoprano e perché no, cacciando selvaggina e raccogliendo erbe per creare veleni e altri reagenti. Non volete combattere? Indossate un bel vestito e date sfoggio della vostra parlantina (puntando a risolvere i problemi con intelligenza, eloquenza e empatia) in qualità di Consigliere. Oppure, ubriacatevi tutti i giorni e giocate a dadi. Più berrete e più andrete a dimezzare i danni da caduta che subirete quando siete ubriachi. Semplicemente geniale!

Il sistema di inventario (e il menu in generale) – invece – ci ha inizialmente confusi, complice la sua ricchezza e stratificazione; ma – piano piano – siamo riusciti a destreggiarci (grazie anche ai tanti tutorial presenti e rivisitabili) attraverso di esso. È facile vedere quali pezzi di armatura influenzano il protagonista in termini di vistosità, rumore prodotto e quanto l’armatura protegga il giocatore (verificando la copertura della testa, di aver indossato il gambesone sotto la corazza, quello strato morbido che separa il corpo dal freddo metallo, la calzabranca sotto la difesa delle gambe e le scarpe sotto gli speroni). Ci sono un bel po’ di slot, con diversi di questi sbloccabili, dedicati all’equipaggiamento, quindi avrete un ottimo motivo per dedicarvici e plasmare ancor di più Henry a vostro piacimento. Anche i minigiochi, come creare le proprie pozioni con i banchi di Alchimia o il giocare a dadi, sono divertenti da provare. Non sono sicuramente coinvolgenti come il combattimento, ma abbiamo apprezzato sia il realismo delle meccaniche che l’immersività delle stesse (ad esempio per preparare una pozione non solo è richiesto di trovare gli ingredienti ma anche di seguire la ricetta dal relativo libro, non mixando semplicemente gli stessi per ottenere il giusto infuso ma attenzionando la temperatura del calderone, la sua altezza e la base necessaria per preparare quella ricetta nel modo giusto).

Detto questo, il mondo aperto di KCD2 è pieno di opportunità. Sin dagli inizi, sia interagendo con gli NPC e sia prestando attenzione alle conversazioni, è possibile coglierne molteplici. Come ad esempio: dove poter trovare un cavallo, come ottenere soldi e soprattutto come imparare più tecniche di combattimento. Altresì, nel peregrinare da una zona ad una altra della mappa di gioco, è necessario tenere sott’occhio i livelli di fame e di stanchezza (mangiando e riposando all’occorrenza), ma anche lo stato del proprio equipaggiamento è di fondamentale importanza. E’ vivamente consigliabile prendersi cura delle cose possedute in modo da non avere problemi durante il viaggio.

Grafica e tecnica

La grafica di Kingdom Come: Deliverance 2 è un passo in avanti significativo rispetto all’originale. Utilizzando una versione aggiornata del motore CryEngine, gli sviluppatori hanno creato un mondo incredibilmente realistico e dettagliato. Ogni villaggio, città e foresta è reso con incredibile precisione, trasmettendo l’atmosfera della Repubblica Ceca medievale. Effetti di luce come l’illuminazione globale e le ombre dinamiche forniscono un livello impressionante di immersione visiva. Texture ad alta risoluzione e modelli dei personaggi migliorati rendono il gameplay ancora più impressionante. I volti dei PNG sembrano vivi grazie ai sistemi avanzati di motion capture e all’animazione migliorata. Vestiti e armature sono progettati nei minimi dettagli, riflettendo le caratteristiche storiche dell’epoca (qualche lieve sbavatura di alcune texture, c’è). Inoltre, ogni dettaglio dell’ambiente, dalle pietre sul marciapiede al fogliame sugli alberi, presenta texture uniche che interagiscono con l’illuminazione.

Il sistema meteorologico e il cambio di stagione meritano una menzione particolare. I giocatori potranno vedere come la pioggia bagni il terreno e la neve ricopra la vegetazione. Questi elementi non solo migliorano l’estetica del gioco, ma influenzano anche il gameplay. Ad esempio, il maltempo può rendere difficile muoversi o vedere adeguatamente, aggiungendo realismo e innalzando il tasso di sfida. Gli sviluppatori non hanno dimenticato le prestazioni. Nonostante l’alto livello in termini grafici, il gioco è ottimizzato per funzionare su sistemi diversi. Per i possessori di PC di fascia alta, c’è il supporto per la risoluzione 4K e le tecnologie NVIDIA DLSS e AMD FSR, che consentono di godere del massimo dettaglio senza perdere prestazioni. Kingdom Come: Deliverance 2 è basato – come anticipato – sul CryEngine, che è stato notevolmente migliorato per soddisfare i requisiti moderni. Il motore ha permesso agli sviluppatori di implementare le loro ambiziose idee relative al mondo aperto, all’interattività e alla fisica. Una delle caratteristiche principali era la tecnologia che fornisce modelli dettagliati di oggetti senza compromettere le prestazioni. Ciò è particolarmente importante per i giochi open-world, in cui i dettagli dell’ambiente svolgono un ruolo chiave. Il sistema di luci e ombre, basato su CryEngine, consente un gioco realistico di luci e ombre, rendendo il mondo di gioco ancora più vivo. La luce reagisce ai cambiamenti in tempo reale, che si tratti del cambio dell’ora del giorno o di oggetti in movimento. Ciò crea un’atmosfera unica che era impossibile ottenere con le vecchie versioni CryEngine.

Un’altra innovazione importante è il sistema di IA migliorato che controlla i PNG. Gli abitanti del mondo di Kingdom Come: Deliverance 2 si comportano in modo naturale, seguendo i loro programmi, interagendo tra loro e reagendo alle azioni del giocatore. Ciò rende il mondo non solo vivo, ma anche credibile, il che è particolarmente importante per i giochi di ruolo di stampo storico. Inoltre, gli sviluppatori hanno implementato un nuovo sistema di fisica che consente di interagire con l’ambiente a un livello più profondo. Dal movimento dell’acqua nei corsi d’acqua alla distruzione degli oggetti, ogni dettaglio è soggetto alle leggi della fisica. Questo realismo aumenta l’immersione e consente ai giocatori di calarsi completamente nel gameplay. L’utilizzo del CryEngine aggiornato ha quindi aperto enormi opportunità per gli sviluppatori, grazie alle quali Kingdom Come: Deliverance 2 è diventato uno dei giochi a sfruttarlo al meglio.

Impostazioni minime: con le impostazioni minime Kingdom Come: Deliverance 2 offre un’illuminazione semplificata, texture ridotte ed effetti ombra limitati. Ciò consente al gioco di funzionare in modo stabile anche su sistemi base. Il dettaglio dell’ambiente e dei personaggi è mantenuto a un livello accettabile in modo da non perdere l’atmosfera del gioco.

Impostazioni massime: con le impostazioni massime, il gioco rivela tutto il suo potenziale. I dettagli completi delle texture creano un ambiente realistico: ogni elemento, come edifici, armature e armi è elaborato nei minimi dettagli. L’illuminazione migliorata aggiunge profondità alle scene, rendendo ombre e riflessi a dir poco dinamici e realistici. Gli effetti atmosferici come pioggia e nebbia rasentano la cinematografia e influenzano l’atmosfera del gameplay. Inoltre, le impostazioni massime rendono il paesaggio ricco e dettagliato, specialmente nelle ampie viste panoramiche. Gli FPS elevati sui sistemi più performanti forniscono un’esperienza fluida e immersiva. La differenza tra le impostazioni minime e massime è particolarmente evidente nelle battaglie, dove i più piccoli dettagli di armature e armi enfatizzano il realismo di ciò che sta accadendo.

Ultra: A livello Ultra il gioco raggiunge un nuovo livello di realismo visivo. I modelli dei personaggi e degli oggetti ricevono il più alto anti-aliasing possibile e texture ad alta risoluzione, che consentono di vedere i più piccoli dettagli dell’equipaggiamento e dell’ambiente. Le ombre diventano più profonde e chiare e l’illuminazione è ancora più naturale e dinamica. Gli effetti atmosferici e gli effetti speciali sono impressionanti e conferiscono al gameplay un aspetto ancora più cinematografico.

Impostazioni sperimentali: le impostazioni sperimentali sono pensate per i sistemi più produttivi. Rispetto a Ultra, qui non ci sono cambiamenti fondamentali, ma il dettaglio dei modelli e la draw distance sono aumentati: sarete in grado di discernere i dettagli sugli oggetti più distanti, che siano alberi o castelli.

La differenza tra Ultra e Sperimentale non è così marcata da cambiare radicalmente l’esperienza di gioco, quindi se il sistema riesce a gestire la modalità Ultra, il passaggio alla modalità Sperimentale sarà evidente solo osservando attentamente i dettagli da lunghe distanze. In Kingdom Come: Deliverance 2 la scelta tra DLSS, FSR e nessun upscaling dipende dalle capacità del sistema e dalle preferenze di gioco. Se la scheda grafica supporta DLSS (rilevante per i modelli NVIDIA RTX), allora questo upscaling sarà la scelta migliore. Utilizzando tecnologie di intelligenza artificiale, DLSS consente di migliorare significativamente le prestazioni, fornendo al contempo un’immagine chiara e dettagliata, soprattutto nella modalità “Qualità”. Ciò rende DLSS l’opzione migliore per coloro che desiderano mantenere un equilibrio tra qualità dell’immagine e frame rate elevato.

FSR, la tecnologia di upscaling di AMD, è più versatile, in quanto è disponibile non solo per le schede grafiche AMD, ma anche per NVIDIA. Può anche aumentare significativamente gli FPS, il che è particolarmente importante per i sistemi con meno risorse. Tuttavia, la qualità dell’immagine quando si utilizza FSR può essere leggermente inferiore rispetto a DLSS, soprattutto nelle scene frenetiche, dove possono apparire artefatti e perdita di chiarezza. Tuttavia, per coloro i cui sistemi non supportano DLSS, FSR rimane una scelta degna.

Il gioco lo abbiamo testato sul nostro sistema:

CPU: AMD Ryzen 5800x
Scheda madre: MSI B450M-A PRO MAX
RAM: 16GB DDR4 Crucial Ballistix
GPU: NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti
Case: Thermaltake Core P3 open frame
Storage: Kingston NVMe 500GB + 2 HDD da 2TB
Alimentazione: Corsair RM750
OS: Microsoft Windows 11 Pro

Il monitor è un HP OMEN 32c con pannello VA 16:9 2K QHD a 165Hz, ottenendo i seguenti risultati: Risoluzione 1920×1080, 51 -76 fps, Risoluzione 2560×1440 45 – 67 fps. Sperimentale: Risoluzione 1920×1080, 36 – 46 fps, Risoluzione 2560×1440, 24 – 41 fps. Il tutto senza superare i 58° centigradi di temperatura.

Insomma, Kingdom Come: Deliverance 2 in definitiva mostra un livello di grafica eccellente, superando significativamente lo standard dei giochi moderni. Ambienti dettagliati, illuminazione realistica e texture altamente accurate offrono un’immersione visiva sbalorditiva. Allo stesso tempo, il gioco si distingue per un’ottimizzazione eccezionale: funziona stabilmente praticamente in qualsiasi occasione, salvo rari casi di stuttering. Il CryEngine conferma ancora una volta il suo status di uno dei motori tecnologicamente più avanzati, senza mai smettere di stupire per la qualità grafica. Il passaggio a DirectX 12 migliora significativamente le prestazioni, consentendo al gioco di utilizzare le risorse in modo più efficiente. Tutto ciò rende Kingdom Come: Deliverance 2 un esempio di come la tecnologia grafica all’avanguardia e le alte prestazioni possano essere combinate con successo, stabilendo un nuovo standard per i giochi di ruolo open-world. Il gioco attualmente utilizza un sistema di protezione Denuvo, ma gli sviluppatori hanno confermato che verrà disattivato al lancio della versione finale. Ciò sta a significare che la build definitiva girerà ancora più velocemente.

Anche le musiche rendono l’avventura piena aumentando ancora di più quel senso di trovarsi lì nel medioevo.

Commento finale

Kingdom Come: Deliverance 2, è una vera e propria meraviglia. Fra realismo e accuratezza storica, senza disdegnare scanzonatezza e irriverenza, vi immergerete in un RPG open-world incredibile, vivo e coinvolgente (proprio come se vi trovaste lì, dritti nel medioevo), maggiormente rifinito rispetto all’originale del 2018, con un sistema di combattimento modificato e decisamente più intuitivo e funzionale, sistemi profondi e diversificati che incentivano ancora di più a ricercare un determinato stile di gioco, scenari davvero spacca mascella e (quasi) nessun bug o glitch durante le missioni (il che in un prodotto così vasto non è da poco). Tuttavia, è ancora caratterizzato da un ritmo lento e compassato (soprattutto nelle prime 7/8 ore di gioco) e – in determinate situazioni – tediosamente realistico e pesante (d’altra parte, questo è stato esattamente ciò che ha attirato milioni di giocatori a cimentarsi nel primo capitolo e siamo sicuri ne attirerà altrettanti in questo seguito). Una pesantezza che poi capirete e intenderete nel senso buono del termine che vi farà sentire quello che dovete fare e come lo dovete fare, proprio come si faceva nel medioevo, facendovi vivere una epica avventura. Kingdom Come: Deliverance 2 è un gioco unico che – sebbene potrebbe non essere attrattivo per tanti – delizierà i fan più accaniti dei giochi di ruolo open world.

9.2

Kingdom Come: Deliverance 2


Kingdom Come: Deliverance 2, è una vera e propria meraviglia. Fra realismo e accuratezza storica, senza disdegnare scanzonatezza e irriverenza, vi immergerete in un RPG open-world incredibile, vivo e coinvolgente (proprio come se vi trovaste lì, dritti nel medioevo), maggiormente rifinito rispetto all’originale del 2018, con un sistema di combattimento modificato e decisamente più intuitivo e funzionale, sistemi profondi e diversificati che incentivano ancora di più a ricercare un determinato stile di gioco, scenari davvero spacca mascella e (quasi) nessun bug o glitch durante le missioni (il che in un prodotto così vasto non è da poco). Tuttavia, è ancora caratterizzato da un ritmo lento e compassato (soprattutto nelle prime 7/8 ore di gioco) e – in determinate situazioni – tediosamente realistico e pesante (d’altra parte, questo è stato esattamente ciò che ha attirato milioni di giocatori a cimentarsi nel primo capitolo e siamo sicuri ne attirerà altrettanti in questo seguito). Una pesantezza che poi capirete e intenderete nel senso buono del termine che vi farà sentire quello che dovete fare e come lo dovete fare, proprio come si faceva nel medioevo, facendovi vivere una epica avventura. Kingdom Come: Deliverance 2 è un gioco unico che – sebbene potrebbe non essere attrattivo per tanti – delizierà i fan più accaniti dei giochi di ruolo open world.

PRO

Straordinariamente realistico ed immersivo | Il gameplay è stato ulteriormente rifinito e funziona alla perfezione | Open world ricco, stratificato e vario | Tantissimi approcci possibili (uno meglio dell'altro) | Musiche incredibili |

CONTRO

I sottotitoli collocati sulla testa degli NPC non sono visibilissimi (se non ci si avvicina a dovere) | Qualche piccolissimo bug |

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