In quello che pochi mesi fa non abbiamo faticato a definire un miracolo, la leggendaria serie Crystal Dynamics finalmente torna nel panorama videoludico contemporaneo con Legacy of Kain: Soul Reaver 1 & 2 Remastered. Di fatto è quasi impossibile definirlo diversamente, consapevoli della lunga e travagliata storia del franchise.
Esistono delle storie che sembrano destinate all’oblio, incapaci di resistere al tempo a causa di beffarde combinazioni di strani eventi. Soul Reaver è il secondo titolo della serie di Legacy of Kain (dopo l’originario Blood Omen) rilasciato nel 1999, comprendente cinque episodi che narrano la storia del vampiro Kain nella terra di Nosgoth. Nello specifico, Soul Reaver è incentrato sulla figura di Raziel, luogotenente di Kain punito per la propria insubordinazione con una morte atroce, ma risorto grazie a forze misteriose per vendicarsi. Una storia complessa e stratificata (curata dalla director Amy Henning, che successivamente avrebbe avviato la collaborazione con Naughty Dog per Uncharted), personaggi divenuti autentiche icone del gaming, avventure action ricche di enigmi, azione e mistero.
L’aspirazione di Crystal Dynamics si scontrò tuttavia con i limitati mezzi tecnici dell’epoca, al punto di aver notoriamente accantonato una quantità spropositata di idee e contenuti nel corso dello sviluppo. Nonostante il successo di critica e pubblico dei due Soul Reaver, la sfortuna si accanì con la serie. Blood Omen 2 fallì nel raccogliere i necessari feedback commerciali. Diversi progetti vennero accantonati, tra cui Legacy of Kain: The Dark Prophecy, Legacy of Kain: Dead Sun e Nosgoth. L’ultimo episodio risale così all’oramai lontano 2003 con Legacy of Kain: Defiance, capitolo in cui gli acerrimi nemici Kain e Raziel unirono le forze per raggiungere un fine comune.
Una serie affascinante che credevamo realmente persa per sempre… fino allo scorso settembre, con l’annuncio ufficiale del ritorno dei capitoli più famosi del franchise. La collaborazione tra Aspyr e Crystal Dynamics avrà tuttavia concesso a titoli così amati di ricevere un trattamento di rimasterizzazione adeguato alla luce degli anni trascorsi?
Legacy of Kain: Soul Reaver 1 & 2 Remastered è disponibile dal 10 Dicembre per PC (via Steam), Nintendo Switch, Xbox One, Xbox Series, PlayStation 4 e PlayStation 5.
Versione testata: PlayStation 5
Kain è idolatrato
Nosgoth. Lo spietato Kain governa un mondo decadente in cui i vampiri sono oramai la specie dominante, con gli umani ridotti sull’orlo dell’estinzione. Mai soddisfatto del proprio enorme potere, Kain si circonda di fidati luogotenenti ai quali impone la sottomissione più totale. La capacità di evolversi ed apprendere nuove abilità costituisce appannaggio della loro razza, tuttavia l’onore di sperimentare il cambiamento è un privilegio che spetta per primo al leader.
Spinto dalla ambizione di superare Kain, il luogotenente Raziel trasgredisce tale ordine. Il nuovo step evolutivo gli conferisce un paio di maestose ali: un vanto per lui ma anche una evidente dimostrazione di insubordinazione. Adirato, il vampiro supremo strappa le ali del proprio luogotenente e lo condanna alla dannazione eterna, gettandolo nel Lago dei Morti che lo avrebbe arso per l’eternità. Dopo un’agonia infinita, Raziel tuttavia si desta inaspettatamente con i resti del suo corpo distrutto. Riportato in vita da una misteriosa entità, giura vendetta nei confronti di Kain e dei suoi vecchi commilitoni vampiri.
Il fascino di Soul Reaver (e del suo diretto sequel) appare ancora oggi completamente intatto. Un pò per merito di una sceneggiatura mai troppo celebrata, capace di oscillare continuamente tra dilemmi morali e questioni filosofiche di un mondo con infinite sfumature di grigio. Un pò grazie ad una direzione artistica rimasta iconica, anche al netto del peso degli anni, con personaggi indimenticabili ed ambientazioni squisitamente decadenti e gotiche.
In questo senso, se non avete avuto modo di avventurarvi nelle terre di Nosgoth oltre vent’anni fa, la Remastered costituisce il vostro lasciapassare per uno dei mondi virtuali più famosi della storia del gaming. Preparetevi, la suggestione è ancora oggi tremendamente potente… a partire dall’iconico filmato introduttivo del primo Soul Reaver doppiato dall’indimenticabile Raffaele Fallica.
Gettatelo dentro
Quello che caratterizzava l’impianto ludico di entrambi i capitoli di Soul Reaver era la particolare interpretazione da metroidvania, una fattispecie che anche la Remastered ripropone inalterata.
Raziel viaggerà tra le terre desolate di Nosgoth per recuperare abilità perdute capaci di spianargli la strada verso il prossimo indizio sulle tracce di Kain. Man mano si apriranno nuove vie prima inaccessibili, sfruttando la meccanica della traslazione in tempo reale tra i piani dell’esistenza.
Raziel potrà infatti, nella sua nuova condizione, viaggiare tra il Regno Spettrale e quello Materiale, assistendo ad un mutamento dell’architettura circostante nonché dei pericoli presenti. Un passaggio inaccessibile potrebbe così diventare percorribile, mentre alcuni avversari potrebbero non essere presenti… o essere più temibili. La meccanica (ripresa in tempi recenti da Lords of the Fallen, come ci ha raccontato il buon Vincenzo), avveniristica al tempo, ancora oggi funziona splendidamente e contribuisce alla creazione di enigmi decisamente complessi ed articolati. In questo senso, se già nel 1999 e nel 2001 alcuni puzzle mettevano a dura prova le capacità di ragionamento, anche nel panorama odierno sarà necessario riflettere accuratamente.
Se strutturalmente i Soul Reaver ancora oggi possono impartire lezioni in termini di level e game design per gli action adventure, non parimenti ben invecchiati risultano essere altri aspetti. Si tratta del caso, emblematico, del sistema di combattimento. Funzionale e ben strutturato vent’anni fa, oggi appare fin troppo semplicistico e basilare. Il problema più grande è dato dall’estrema leggerezza dei colpi inferti da Raziel. Questi infatti scivolano sugli avversari senza grande feedback di impatto (salvo la meccanica degli impalamenti, quella è ancora fighissima). Per il resto funziona tutto abbastanza bene, ma tutto sta nel contestualizzare questo gameplay per un titolo nato ai tempi della prima PlayStation.
Alcune leziosità persistono anche nella infrastruttura generale, nel sistema di controllo e nella gestione di talune interazioni. Aspetti che pagano evidenti tributi a Tomb Raider (non a caso, entrambi sotto l’ampio cappello Eidos Interactive del tempo). Fortunatamente la Remastered attua molti aggiornamenti che rendono l’esperienza di Soul Reaver molto più godibile. I controlli sono stati adeguati (soprattutto il primo titolo) all’impostazione analogica (ricordate che nel 1999 lo standard era il D-PAD), così come la gestione della telecamera (affidata allo stick destro). Ma l’operazione di Aspyr non si è fermata qui.
Raziel, sei un valoroso
La decisione di Crystal Dynamics di fornire i codici sorgente di entrambi i capitoli ha permesso ad Aspyr di lavorare in maniera più consistente sulla rimasterizzazione.
Anzitutto, questa circostanza ha permesso di recuperare le produzioni originali fino all’ultimo pixel, compreso il bilanciamento delle meccaniche, l’engine originario e tutti gli assets. Non solo non si è dovuto ricorrere ad un faticoso (e rischioso) processo di reverse engineering, bensì Aspyr ha inserito le versioni dell’epoca nella Remastered. Queste infatti sono sempre accessibili in tempo reale laddove si voglia vivere l’esperienza autentica. Per tutti gli altri, le modifiche non sono state poche. Esse comprendono modelli poligonali aggiornati, rinnovata gestione delle ombre, nuova effettistica e reintroduzione del ciclo notte/giorno (contenuto originariamente rimosso dal primo Soul Reaver).
Oltre a quelle già citate, gli sviluppatori hanno introdotto una modalità fotografica, nonché una mappa ed una bussola per aiutare i giocatori ad esplorare Nosgoth. Proprio la mappa è totalmente inedita e creata congiuntamente da Aspyr, Crystal Dynamics e dai principali membri della community di Legacy of Kain. Una bella celebrazione dei fan che sono stati altresì deliziati con una vasta area di contenuti bonus. Da artwork meravigliosi alle colonne sonore, passando per preziosi riassunti di lore. La vera chicca è però la presenza di alcuni Livelli Perduti tagliati nel corso dello sviluppo, che ripristinano alcune aree rimosse a suo tempo. La Remasterd è un vero e proprio monumento storico alla saga ed un atto di amore per chi la adora da oltre vent’anni.
Legacy of Kain: Soul Reaver 1 & 2 Remastered è un lavoro che ci ha emozionato. Non solo permette di tornare a vestire i panni di Raziel, ma anche di assaporare una rimasterizzazione coerente e rispettosa. L’omaggio è non solo verso i lavori originali, ma anche nei riguardi degli stessi fan. Proprio per loro questa produzione è imperdibile, nell’attesa che possa seguire una edizione fisica da custodire gelosamente in ludoteca. Per tutti gli altri, l’operazione di Aspyr e Crystal Dynamics è un modo perfetto per conoscere la saga. L’atmosfera gotica, la sua splendida sceneggiatura e gli indimenticabili personaggi. Anche il gameplay potrebbe sorprendervi, a patto di ricordare sempre gli anni trascorsi.
Commento finale
Legacy of Kain: Soul Reaver 1 & 2 Remastered è un sogno divenuto realtà, per tutti i fan dello storico franchise dark fantasy. Un progetto di ammodernamento che omaggia due titoli leggendari che hanno contribuito, a modo loro, allo sviluppo del media verso nuove direzioni. Il lavoro di Aspyr e Crystal Dynamics è encomiabile nell’aver preservato il fascino e la suggestione dei prodotti originali, sebbene alcuni elementi ludici possono apparire, al giocatore contemporaneo, poco rifiniti. Una rimasterizzazione da custodire gelosamente: la storia di Nosgoth merita di essere condivisa, oggi come oltre vent’anni fa.