Recensione Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii, “Il cane pazzo di Shimano” alla conquista dei mari!

Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii rappresenta uno degli spin-off più audaci (e assurdi) della celebre serie sviluppata da Ryu Ga Gotoku Studio. Dopo il successo di Like a Dragon: Infinite Wealth dello scorso anno, il “nuovo capitolo” catapulta i giocatori in un’avventura esotica con protagonista nientedimeno che Goro Majima. Il più squilibrato dei leggendari Yakuza della serie, noto anche come “Il cane pazzo di Shimano“, sicuramente non ha paura (con o senza l’amnesia che lo colpisce all’inizio di questo gioco) di indossare il mantello di un capitano pirata e salpare per i mari alla ricerca di un tesoro perduto, esplorando scenari mozzafiato e affrontando nemici spietati. È un incipit che eleva Pirate Yakuza in Hawaii da semplice spin-off a un’avventura davvero memorabile e che si distingue con sicurezza sullo sfondo della serie nata nel 2005. È ancora un titolo Like a Dragon in tutto e per tutto, con un’abbondanza di minigiochi, missioni secondarie e un enorme hub aperto da esplorare. La versione PC – da noi provata – garantisce un’esperienza fluida e dettagliata, ma non è priva di alcune incertezze di natura tecnica. Ma andiamo con ordine!

Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii è attualmente disponibile per PC (via Steam), Xbox One, Xbox Series X e S, PlayStation 4 e PlayStation 5.


Versione testata: PC (Steam)


Trama avvincente e personaggi carismatici

La narrazione si svolge sei mesi dopo gli eventi di Infinite Wealth e segue il viaggio di Majima, arenato sulla spiaggia di un’isola remota al largo delle Hawaii. Vicino alla morte e con pochi frammenti di ricordi, viene salvato misericordiosamente da un ragazzino di nome Noah Rich e dal suo cucciolo di tigre che vive sull’isola insieme al padre Jason e alla sorella Moana. Majima ripaga la generosità di Noah aiutando l’isola a gestire un problema di pirati piuttosto importante. Stiamo parlando di pirati nel senso più stretto del termine: galeoni dotati di potenti cannoni e vele minacciose, governati da lupi di mare affamati di tesori luccicanti. Dopo un periodo trascorso a fare commissioni sull’isola, non passa molto tempo prima che Majima ottenga una scintillante nave pirata, la Goromaru, e un equipaggio eterogeneo tutto suo. E così inizia un’avventura (con un focus sul leggendario tesoro di Esperanza) che sposa con successo una narrazione in stile Treasure Island con tanto di intrighi politici e basato sulle fazioni di Like a Dragon. Sebbene non sia ai livelli dei capitoli principali della fortunata serie, è comunque una storia divertente ed emozionante dall’inizio alla fine, con un finale assolutamente di prim’ordine. Il cast di personaggi è variegato e ben caratterizzato (anche se alcuni risultano soltanto abbozzati), con volti nuovi e ritorni apprezzati, tra cui Taiga Saejima e Ichiban Kasuga. Il tono della storia oscilla tra momenti drammatici e situazioni assurde, mantenendo lo stile narrativo tipico di Yakuza.

Esplorazione e ambientazione esotica

L’ambientazione si distingue per la varietà e il livello di dettaglio. Oltre alla città di Honolulu, già vista in Infinite Wealth, i giocatori possono esplorare Rich Island, Madlantis e Nele Island, ciascuna con caratteristiche uniche. Le isole offrono un mix di missioni principali e secondarie, tra cui sfide a tempo, cacce al tesoro e interazioni con personaggi eccentrici. Le attività extra, da sempre un punto di forza della saga, comprendono il ritorno di minigiochi amati come il karaoke e Dragon Kart, insieme a nuove aggiunte che ampliano ulteriormente l’esperienza di gioco.

Gameplay

Il titolo mantiene il classico sistema di combattimento action della serie, introducendo – al contempo – nuove meccaniche legate proprio al tema piratesco. Majima può alternare due stili di lotta: “Mad Dog”, caratterizzato da velocità e combo frenetiche (che è come la maggior parte degli altri titoli di 
Like a Dragon), e “Sea Dog”, che permette di utilizzare armi come sciabole e pistole. Lo stile di combattimento di “terra”, brandendo il suo iconico coltello e impiegando attacchi rapidi, un potente gap closer, lanci e altro ancora, è ideale per affrontare un singolo bersaglio o una piccola squadra di cattivi; quello di “mare” – invece – è sicuramente il più interessante dei due, poiché Majima indossa il suo abito da pirata, brandisce due sciabole e ha accesso a una pistola a pietra focaia e un uncino (diventando quasi invincibile considerando anche che ha la possibilità di eseguire combo aeree, il che da agli scontri una certa dinamicità). È molto più adatto ai combattimenti su larga scala che è chiamato (piuttosto frequentemente) ad affrontare durante le missioni della storia e le battaglie sul ponte. Sebbene abbia una certa potenza, tanto che a livello normale il gioco non è stato per niente impegnativo, è necessario comunque giocare in modo intelligente e ponderato. Soprattutto quando bisogna inseguire i bersagli/taglia di Honolulu, un contenuto secondario che consente di ottenere un bel po’ di denaro contante utilizzabile per sbloccare i potenziamenti per Majima e la sua nave.

A proposito di nave, le battaglie navali, elemento inedito per il franchise, offrono una sfida strategica, con la necessità di gestire equipaggio (arruolando membri sparsi per Honolulu ognuno in grado di fornire buff specifici come l’aumento dei danni che andrete ad infliggere alla poppa di una nave nemica, o l’aumento del numero di volte in cui è possibile sparare una cortina fumogena per oscurare la visuale del nemico mentre rianimate i compagni abbattuti o siete alle prese con pericoli come incendi o nebbia velenosa) e potenziamenti (fra cui  la resistenza e la potenza di fuoco della nave) della nave per affrontare pirati rivali (con tanto di possibilità di affrontare un contenuto dedicato che prevede sfide in alto mare di tenore crescente). L’attacco si basa sui cannoni di dritta e di sinistra, sulla mitragliatrice che spara dritto in avanti, speronando le navi e usando il lanciarazzi mentre si è sul ponte. I danni, alla vostra nave, potrebbero essere cagionati sia dagli scontri (naturalmente) e sia da elementi ambientali come fulmini o trombe d’aria. Gestire le riparazioni della nave è semplice: se la nave è in fiamme, basta stare sul ponte e tenere premuto un pulsante in una posizione stabilita anziché dover correre in giro per spegnere le fiamme (come accade in Sea of Thieves). E vi diremo, costruire il proprio equipaggio e conseguentemente aumentare la reputazione – sebbene non ci troviamo dinanzi alla profondità di Assassin’s Creed 4: Black Flag o Skull and Bones in termini di dettaglio o realismo – è comunque immensamente appagante.

Altresì, durante la navigazione, ci sono altre cose da fare, come ad esempio il poter esplorare le vaste acque che circondano le Hawaii e altri luoghi degni di nota (anche se si poteva fare uno sforzo maggiore in termini di cura complessiva), alla ricerca di tesori o – per chi lo volesse – persino intraprendere una massiccia storia secondaria che vede Majima e l’equipaggio abbattere i Devil Flags, una famigerata armata di pirati. Detto questo, gli scontri con le navi nemiche possono diventare piuttosto lunghi ad un certo punto del gioco, il che aumenta il tempo complessivo necessario per il viaggio in mare. E mentre il Goromaru può sfruttare le correnti d’aria per navigare più velocemente, il semplice atto di viaggiare da A a B può comunque richiedere un bel po’ di tempo. Soprattutto quando ci si imbatte costantemente in altre flotte nemiche pronte a darci battaglia.

Prestazioni su PC

Dal punto di vista tecnico, la versione PC presenta alti e bassi. Graficamente, il gioco brilla per la cura delle ambientazioni (sebbene si potesse fare decisamente meglio) e la fluidità delle animazioni, ma soffre di alcune problematiche di ottimizzazione. Da segnalare – anche se il gioco è più che ottimizzato – diversi cali di frame rate, sia in mare quando si verificano condizioni meteorologiche avverse come temporali e sia nelle sezioni più concitate, e problemi con il supporto DLSS, che necessita di aggiornamenti per garantire una resa ottimale. Nonostante questi difetti, il comparto visivo resta solido, con effetti atmosferici ben realizzati e un’illuminazione convincente.

Configurazione di prova:

CPU: AMD Ryzen 5800x
Scheda madre: MSI B450M-A PRO MAX
RAM: 16GB DDR4 Crucial Ballistix
GPU: NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti
Case: Thermaltake Core P3 open frame
Storage: Kingston NVMe 500GB + 2 HDD da 2TB
Alimentazione: Corsair RM750
OS: Microsoft Windows 11 Pro

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5 3470, AMD Ryzen 3 1200
  • Scheda video: NVIDIA GTX 1650, AMD RX 560, Intel A380
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Storage: 56 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7 4790, AMD Ryzen 5 1600
  • Scheda video: NVIDIA RTX 2060, AMD RX 5700, Intel A750
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Storage: 56 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 10

Colonna sonora e doppiaggio coinvolgenti

La musica, curata da Saori Yoshida, spazia tra brani epici per le battaglie e tracce più rilassate durante l’esplorazione ed è una perfetta fusione di temi tradizionali giapponesi e ritmi polinesiani. Il doppiaggio, disponibile in giapponese e inglese, è di ottima qualità, con interpretazioni che enfatizzano la personalità uniche dei protagonisti. Le voci contribuiscono a rendere i dialoghi ancora più coinvolgenti, mantenendo il giusto equilibrio tra serietà e comicità per tutta la durata del gioco. Una durata di circa 25 ore (attraverso i cinque capitoli che compongono la campagna) se ci si dedica prettamente al plot principale che arrivano – se puntate al 100%, fra le 30 e le 40 ore totali.

Commento finale

Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii è un’esperienza audace ed imperdibile per i fan della saga. L’introduzione delle meccaniche piratesche aggiunge freschezza al gameplay, mentre la narrazione avvincente e i personaggi iconici garantiscono un’avventura memorabile. Tuttavia, la versione PC necessita di alcune correzioni per risolvere i problemi di performance. Nonostante queste pecche, il gioco offre ore di divertimento e conferma ancora una volta la capacità di Ryu Ga Gotoku Studio di innovare senza tradire le radici della serie.

8.2

Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii


Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii è un'esperienza audace ed imperdibile per i fan della saga. L'introduzione delle meccaniche piratesche aggiunge freschezza al gameplay, mentre la narrazione avvincente e i personaggi iconici garantiscono un'avventura memorabile. Tuttavia, la versione PC necessita di alcune correzioni per risolvere i problemi di performance. Nonostante queste pecche, il gioco offre ore di divertimento e conferma ancora una volta la capacità di Ryu Ga Gotoku Studio di innovare senza tradire le radici della serie.

PRO

Divertimento allo stato puro, sia dal punto di vista narrativo che dei contenuti secondari | Il combattimento migliore della serie | Costruire il proprio equipaggio e la propria reputazione è immensamente appagante |

CONTRO

Prezzo eccessivo considerando che si tratta di un'esperienza ridotta rispetto ai capitoli principali | qualche incertezza tecnica |

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